L'incendio di Mortara. Dobbiamo preoccuparci?
Sperando che
la solita cortina di silenzio non copra l’evento, mi sembra opportuno riportare
la sottostante comunicazione dell’on.
Fabio Lavagno, deputato del PD, che ha presentato un’interpellanza parlamentare
al Ministero dell’Ambiente.
L’on.
Lavagno ricorda che l’incendio di ieri (doloso? chissà) presso l’azienda Eredi
Bertè di Mortara, la quale tratta rifiuti metallici e speciali (l’aggettivo mi
provoca i brividi) è il terzo in pochi mesi avvenuto nella zona. Il prefetto e
i sindaci temono lo svilupparsi di diossina: in effetti sono stati bruciati
oggetti in plastica e copertoni.
Vorrei
riportare ciò che ho visto ieri il TG 3:
secondo i vigili del fuoco, i rifiuti accumulati nell’azienda di Mortara erano
in quantità eccessiva rispetto alla capienza; non si sa in che cosa
consistessero; l’azienda, pur operando da 20 anni, era tuttora in attesa
dell’approvazione definitiva; prevista proprio in questi giorni (ma guarda la
coincidenza!) la visita dell’ARPA Lombardia; a rischio i raccolti di riso della
zona, con danno incalcolabile. Interviste agli abitanti, tutti da tempo
preoccupati, i quali rilevano come tali aziende collocate in zone fortemente
agricole costituiscano un pericolo permanente. Se queste notizie saranno
confermate, gli allarmi continui di chi si preoccupa per l’ambiente mi sembrano
fondati. Ricordo che la Protezione civile, a proposito degli spaventosi incendi
estivi che hanno devastato l’Italia (che fossero dolosi è indubbio; alla favoletta
dell’autocombustione non crede più nessuno), ha affermato (fonte: Televideo
RAI) che alcuni di essi sono avvenuti in discariche allo scopo di svuotarle, e
forse (aggiungo io) di occultarne definitivamente il contenuto. Sospetti
infondati? Metodi mafiosi? Infine: a coloro che minimizzano, probabilmente per
tranquillizzarsi, ricordo che tra i rifiuti prodotti dai cittadini e i rifiuti
industriali, ospedalieri, edilizi, speciali (tradotto: cancerogeni) ecc. c'è
una differenza abissale riguardo alla loro nocività.
Comunicato dell’on. Fabio Lavagno
del 7 settembre 2017:
L’incendio avvenuto nella giornata di
mercoledì a Mortara alla Eredi Bertè è l’ultimo di una serie
di eventi avvenuti in provincia di Pavia e che impensierisce non poco anche le
popolazioni piemontesi limitrofe e divise solo dal confine regionale.
A maggio analogo incidente era
accaduto all’Alboneco di Parona e prima ancora due incendi si erano prodotti
nella raffineria di Sannazzaro de’ Burgundi.
La colonna di fumo nero, spinta dal vento, si
è diretta verso nord e nordest, anche verso il Piemonte, suscitando
preoccupazione nelle province di Novara, Alessandria e Vercelli. particolarmente
allarmante potrebbe essere la presenza di diossina, che in queste ore l’Arpa
lombarda sta vagliando, con l’ovvia speranza che sia esclusa.
Sul caso ho presentato
un’interrogazione per chiedere al Ministero dell’ambiente come intende
intervenire per evitare nuovi incidenti simili, per capire le cause
dell’incidente e acquisire informazioni dei danni che ne sono derivati o
possono derivare alla salute della popolazione e dell’ambiente.
Fabio Lavagno – Deputato Partito Democratico