Associazione Città Futura - Logo
Il futuro del centro-sinistra
Cosa bisognerebbe fare....
Egidio Zacheo
 E' comprensibile che in tempi di confusione e di evanescenza dei soggetti politici organizzati ci sia un pò di approssimazione nell'inquadrare eventi nuovi. Ma lo sforzo deve essere proprio quello di non " perdere la testa" e di cercare di mettere a fuoco gli elementi oggettivi che sono alla base delle novità.

      Non c'è dubbio che una di queste, di recente, sia stata l'abbandono del PD da parte di alcuni suoi dirigenti storici e di molti semplici militanti.

         Proprio sulla spiegazione di questo abbandono si sono sbizzarriti tutti i pregiudizi di una certa stampa, di opinionisti accreditati, di una informazione interessata. Le spiegazioni date sono state le più fantasiose e, ad un tempo, le più scontate. Si è fatto riferimento alla tragedia della eterna divisione fra sinistra riformista (Renzi?) e sinistra massimalista (Bersani?); allla scelta tutta ideologica - e senza alcuna attinenza con i dati di fatto - dei "fuoriusciti"; al perenne moralismo di una sinistra settaria; al peso determinante dei personalismi, ecc.

    Credo invece che bisognerebbe semplicemente dare uno sguardo alla realtà degli ultimi anni e considerare alcuni dati di fatto. Io, per esempio,  come molti altri iscritti e militanti, mi sono allontanato dal PD ben prima che si desse vita ad "Articolo Uno" e senza immaginare  che sarebbe potuto nascere da questo allontanamento un movimento organizzato. Con la mia scelta non c'entra niente l'ideologia, il moralismo, il settarismo, la cultura di una sinistra minoritaria e di testimonianza. Chi mi conosce sa che  la mia è stata e continua ad essere una cultura di governo, testimoniata da un lungo e non indegno impegno nelle istituzioni.

      C'entra, invece, il merito delle questioni (come per tanti altri). Il referendum proposto dal PD - e per fortuna perso clamorosamente da questo partito - l'ho vissuto come un grave attacco ad una consolidata e forte idea di democrazia, alle regole fondamentali che presiedono alla nostra convivenza. Nessun settarismo, dunque, nessun bisogno di una nuova appartenenza, nessun desiderio identitario, ma la semplice, decisa volontà di uscire da questo partito per non contribuire ad alterare e deturpare la nostra Costituzione,  a non avallare il tentativo di privarla di ogni custode, di darla alla mercè di  ogni occasionale maggioranza di governo che avrebbe potuto agire con un parlamento e con corpi intermedi svuotati di ogni funzione. Sul piano delle scelete sociali, mi è diventata insopportabile la mortificazione del mondo del lavoro da parte del PD consegnandolo all'arbitrio dell'impresa, lasciandolo senza diritti e senza rappresentanza politica. Sul piano culturale, mi è sembrato sempre eccessivo e ingiustificato l’attacco programmatico del PD alla storia della sinistra, ai suoi valori fondanti e ai suoi simboli storici.

      Allora, cosa dovevo fare - cosa dovevamo fare- ?

Continuare a restare dentro per paura di essere accusato di intesa col nemico (come, con argomenti assai fragili, si stostiene da una larga informazione)? La mia - la nostra- è stata una sofferta e, ad un tempo, serena e consapevole uscita dal PD da semplice cittadino, legato ad un grumo di valori irrinunciabili,  e non da fanatico settario ideologo che vuole la luna.

 

      Ci sarebbe semmai da dire che il vero problema non è l'astratto dilemma "stare o non stare col PD", ma come restituire al Paese una sinistra di governo che il PD non è in grado di rappresentare più. E proprio a questo problema i fatti politici più significativi di questi ultimi mesi cercano di dare soluzione. In questa ottica, allora, va visto il tentativo di far nascere una forza di sinistra organizzata.

 

    Invece, si cerca continuamente di far passare, con apparente apparente buon senso, l'idea del tutto  infondata che proprio la scissione del PD impedirà al centrosinistra di governare. Non si considera il fatto che il PD è un partito in crisi da tempo, e da tempo senza radicamento territoriale, con una debole organizzazione e senza un vero collante ideale, guidato da un "perdente di professione", già sconfitto in tutte le competizioni elettorali. Che, pur ancora sovrastimato in tutti i sondaggi, il suo declino appare evidente e che è molto probabile che in un sistema tripolare come l'attuale arrivi terzo. Che il M5S ha perso la sua spinta propulsiva e la sua verginità - essendo considerato ormai anch'esso interno al sistema - , che è senza una coalizione e che, anche se dovesse confermarsi primo partito, una intesa col PD per governare è da considerare altamente problematica. Che con una legge elettorale fatta (inconsapevolmente) su misura per la coalizione di Berlusconi, la fuoriuscita da destra alla crisi appare da tempo più che concreta (alleanza o non alleanza fra PD e "Liberi e Uguali"). Che anche in una eventuale intesa di governo fra Destra e PD quest'ultimo, con i prevedibili rapporti di forza, avrebbe un ruolo del tutto subalterno e impotente a determinare coerenti scelte di centrosinistra. Dunque, comunque la si giri, il PD da tempo e in prospettiva è sostanzialmente fuorigioco.

 

      Il sistema, invece, può lubrificarsi e aprirsi ad altre prospettive se si afferma con un risultato a due cifre la nuova forza politica "Liberi e Uguali". Con una sua significativa affermazione, infatti, il dialogo col M5S primo partito sarebbe obbligatorio aprirlo e, quindi, rendere concreta una maggioranza di governo. Se poi si dovesse realizzare la prospettiva di un successo anche del PD oltre che di "LeU", il dialogo fra queste due forze sarebbe nelle cose. Se, altra ipotesi, quella di Berlusconi dovesse diventare la coalizione più suffragata, un successo significativo di “LeU” fermerebbe le pulsioni trasformistiche del Pd di Renzi  verso un abbraccio con la destra.

      Dunque, è del tutto fondato affermare che, stando così le cose, il vero voto utile delle prossime elezioni politiche per il popolo progressista appare davvero in tutti i sensi - politico, culturale, del governo del Paese - quello che sarà dato alla nuova formazione guidata dal presidente Grasso.

 

                                                                                 

         

24/12/2017 17:17:03
comments powered by Disqus
17.03.2018
Danilo Bruno
Ieri (il riferimento è al 14 marzo u.s.), a stare alle cronache di stampa, il ministro allo sviluppo economico e neo-PD Calenda,che era presente a Bari con Prodi a presentare il libro di Giovannini sull’utopia sostenibile, avrebbe pronunciato, tra le altre cose, una importante affermazione: “ Serve un...
 
14.03.2018
Mauro Fornaro
Qualche riflessione, più di carattere psicologico che non politologico, sul crollo del PD da parte di un “vecchio” simpatizzante. Classe dirigente e molti militanti del PD sembrano al momento essersi arroccati sulla difensiva, sia a seguito degli attacchi insistenti e insolenti della Lega e del M5S nel...
13.03.2018
Mauro Calise (*)
Inutile, per il momento, affacciarsi sul crogiuolo della crisi in corso. Troppe incognite ancora da sciogliere. E, soprattutto, troppe spavaldissime mosse tattiche che dovranno cedere il passo a più miti consigli – e consiglieri – strategici. Ma, quale che sarà la soluzione che alla fine prevarrà,...
 
12.03.2018
Egidio Zacheo
C'è smarrimento nel Partito Democratico e a sinistra. La loro sconfitta è stata bruciante . Ma mentre quella del PD da molti - diciamolo- era stata prevista da tempo, anche se non nelle proporzioni verificatesi, una sorpresa generale ha destato quella di " Liberi e Uguali". Vi è stata una polarizzazione...
12.03.2018
Goffredo Bettini
"Articolo proposto dal Cives Pier Luigi Cavalchini" Abbiamo subito una sconfitta storica. Infatti, se ragioniamo su un arco temporale ampio, balza agli occhi il rovesciamento di una anomalia italiana. Negli anni '70 l'anomalia consisteva nella forza elettorale di una sinistra comunista e socialista...
 
10.03.2018
Franco Livorsi
Nel mio articolo del 28 febbraio ultimo scorso, “L’Italia congelata” - scritto pochi giorni prima delle elezioni politiche - motivando il mio voto a favore del PD - di cui ero e sono totalmente convinto - esprimevo tutta la mia preoccupazione per la tenuta della democrazia liberale e rappresentativa...
09.03.2018
Filippo Boatti
La disfatta, questa volta finale, della sinistra era purtroppo prevedibile e inevitabile, inevitabile perché la sinistra non ha saputo né voluto reagire alla gabbia che le impedisce di sussistere. Certo si può chiamare in causa una “questione morale” interna alla sinistra. E’ un fatto vero, il mancato...
 
08.03.2018
Alfio Brina
I vari politologi fanno risalire al comportamento un po’ guascone di Matteo Renzi, le cause della sconfitta elettorale di questo 4 marzo 2018. Un uomo solo al comando attorniato da fedelissimi, sicuramente toscani e possibilmente fiorentini, Poi il modo irriverente, per non dire sguaiato con cui è...
07.03.2018
Carlo Clericetti (*)
Il seguente articolo comparso sul blog di "repubblica.it" curato da Carlo Clericetti è segnalato (e proposto alla lettura) dal civis Filippo Boatti....​Due indagini del dopo-elezioni confermano quello che chiunque abbia osservato con un po’ di attenzione quello che accade aveva già capito, e che conferma...
 
07.03.2018
Giuseppe Rinaldi
1. Dopo tanto impegno e tanti sacrifici, il risultato tanto sperato finalmente è arrivato. Finalmente abbiamo perso.[1] E non poteva che essere così. Siccome siamo stati particolarmente in gamba, abbiamo perso anche in maniera pesantissima, inequivocabile, con cifre oltre ogni previsione. Da capogiro....
Segnali
Alessandro Gassman e Marco Giallini sul grande schermo ...
Al Teatro Sociale tornano i tanto attesi appuntamenti del Sabato Pomeriggio in Famiglia quest'anno una...
Segnaliamo un articolo comparso sulla rivista economiaepolitica.it in cui si sostiene la tesi che le...
Segnaliamo un interessantissimo articolo di Rosa Canelli e Riccardo Realfonzo sulla crescente disuguaglianza...
Il Forum dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio annuncia che il Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico...
Segnaliamo un interessantissimo articolo del prof. Felice Roberto Pizzuti docente di Politica Economica...
I MARCHESI DEL MONFERRATO NEL 2018 Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di attività,...
Stephen Jay Gould Alessandro Ottaviani Scienza Ediesse 2012 Pag. 216 euro 12​ New York, 10 settembre...
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista online economiaepolitica http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-diritti/diritti/scuola-sanita-e-servizi-pubblici/servizio-sanitario-nazionale-a-prezzo-regionale-il-paradosso-del-ticket/...
Segnaliamo, come contributo alla discussione, un interessante articolo comparso sul sito “Le Scienze.it” Link:...
Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il suo nuovo progetto per il 2018: le celebrazioni...
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista online economiaepolitica http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/la-ripresa-e-lo-spettro-dellausterita-competitiva/...
DA OGGI IN RETE 2500 SCHEDE SU LUOGHI, MONUMENTI E PERSONAGGI A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
Memoria Pietro Ingrao Politica Ediesse 2017 Pag. 225 euro 15 Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
News dai media nazionali:
Ultime Notizie
facebook
"Citta` Futura on-line" è la testata giornalistica dell`associazione Citta` Futura registrata 
in data 20 gennaio 2012 con atto n°1 presso il Registro della Stampa del Tribunale di Alessandria.
Redazione Mobile:  +39.3351020361 (SMS e MMS)  - Email: cittafutura.al@gmail.com 

Oltre le informazioni. Opinione ed approfondimento.