Abbiamo incontrato Umberto Di Maggio, coordinatore regionale in Sicilia di Libera, nel leccese per incontrare i diciottenni.
“Umberto, come mai a Lecce?”
“Sono stato invitato per incontrare un gruppo di ragazzi di Casarano che quest’anno compiono 18 anni. Essendo il diciottesimo compleanno di Libera proviamo a trasmettere un messaggio a livello nazionale, camminare con due gambe: responsabilità e senso di amore per la nostra terra coinvolgendo i nostri "coetanei". Dalla Sicilia è partita una piccola rivoluzione contro le mafie e la corruzione. Festeggiamo con i diciottenni il nostro diciottesimo”.
“Legalità, in questo momento come potremmo definire la situazione in Italia?”
“Ti dico della nostra ultima battaglia, parlerò di legalità senza parlarne. Inutile fare l’excursus dei Totò Provenzano, Riina eccetera. Ti voglio dire di quello che è il problema che arma il braccio dei sicari: la corruzione.
La nostra battaglia ne chiede conto alla politica con la campagna
Riparte il Futuro. Non è più pensabile che la corruzione, quantificata dalla Corte Dei Conti in 60 miliardi di euro annui, prosegua. Leggiamo ogni giorno le vicende che ne parlano, è di oggi il vostro onorevole Fitto condannato a 4 anni, per esempio. Vedi, 60 miliardi significa che ogni italiano ha una tassa di 1000 euro annui, neonati compresi. Questa è illegalità, anzi è la madre dell’illegalità. E non ci inventiamo nulla di nuovo, già nel‘95 avevamo il sogno di confiscare i patrimoni ai corrotti, in questa campagna (invitiamo a collaborare con Libera firmando la petizione al link:
https://www.change.org/it/petizioni/la-corruzione-tiene-in-pugno-l-italia-chiedi-5-impegni-ai-candidati-politici?alert_id=ymtKlYHoXr_pUVYvbcdnk&utm_campaign=18053&utm_medium=email&utm_source=action_alertn.d.r.) chiediamo ai futuri parlamentari di cambiare ed impegnarsi per modificare il 416 ter sullo scambio elettorale politico/mafioso. Mi spiego, se un candidato paga con 1000 euro un voto rischia il carcere, se invece procura un posto di lavoro o un equivalente, le cose si complicano, è qui il terreno di discussione, ed è qui che occorre intervenire sul voto di scambio, cosa che la politica non sta facendo. Al momento abbiamo 600 braccialetti bianchi, sono i candidati che si sono impegnati con noi. E attenzione, non hanno solo sottoscritto con una firma, ci hanno fornito un curriculum con gli incarichi ricoperti, la loro situazione patrimoniale ed economica. A che punto siamo con l’illegalità mi chiedi, siamo a combattere la politica corrotta in una società civile che ha picchi di scoramento, indignazione e poi improvvisi ritorni alla normalità, al quieto vivere. Dobbiamo impegnarci tutti quanti, ognuno con le proprie competenze, dobbiamo informare, guardare, capire. Gli insegnanti che fanno lavori sulla legalità, i giornalisti che non si limitano a fare cronachetta, ognuno ha un ruolo importante. Occorre fare quello che dice Don Ciotti: distinguere per non confondere. Trovare le positività, in un momento difficile come l’attuale non possiamo, ad esempio, promuovere l’antipolitica. I politici non sono tutti uguali.”
“ A chi ci rivolgiamo?”
“Soprattutto ai giovani ovviamente, alle scuole”
“A Gallipoli si è scoperto dopo decenni che un capoclan della SCU viveva in una casa del Comune gratuitamente, comprese le bollette dell’acqua a carico dei contribuenti, quale messaggio passa? Le amministrazioni nei decenni sono state di destra e di sinistra”
“Quando ti dico che il problema primario è la politica intendo proprio questo. I movimenti antimafia fanno a volte l’errore di non volersi sporcare le mani con la politica, accade così che la burocrazia si può permettere il lusso di fare quello che gli pare. E vale anche per le prefetture. Quando c’è qualche cavillo al quale le famiglie mafiose si appigliano, quellli bloccano tutto. Ci sono centinaia di funzionari delle prefetture che non riescono a muoversi per una burocrazia folle. Se ti dicessi che a Palermo alla sede dell’agenzia nazionale dei beni confiscati ci sono solo tre addetti per gestire 6000 beni, mi credi? Eppure è così. Facciamo la guerra con gli stecchini. Guarda che è un organo prefettizio anche quello. Le prefetture non hanno strumenti, la mala politica ha costruito volontariamente questo baraccone. Sono scelte politiche, mica dimenticanze. L’antimafia e l’anticorruzione debbono partire da Roma”.
“Ma non lo diceva già Falcone?”
“ Perchè è morto in quel modo altrimenti? Non possiamo permetterci di banalizzare le stragi con il Totò Riina di turno. Da Portella Della Ginestra in avanti ci sono stati sempre disegni organizzatissimi. La mala politica alla quale si aggiunge il suo compare che si chiama antipolitica.”
“Parliamo di nord?”
“Anche voi lassù avete imparato a non dire più la parola infiltrazione. Ora parlate di radicamento. Con il sangue l’avete imparato, penso a Bruno Caccia. Hanno sciolto comuni come Ventimiglia, il primo fu un comune piemontese. Lo sanno anche i sassi che le mafie sono radicate a nord. Guarda, anche lì occorre formazione, lavoro con i giovani, occorre l’informazione puntuale, parlare al bar Sport ed ovunque. Il lavor odei giornalisti di inchiesta è coraggioso ed encomiabile. Fare cultura antimafia significa promuovere il bello e il giusto, e denunciare in modo propositivo. Vedi che a nord come a sud esiste un non detto, non denunciato di usura, racket. Nel 2010 a Milano organizzammo la giornata della memoria e dell’impegno. I big della politica lombarda non volevano, a Milano non esiste la mafia, dicevano. La quarta regione per beni confiscati è la Lombardia, che è anche la seconda per numero di aziende confiscate”.
“Mafiosi senza coppola e lupara”
“Voglio raccontarti un aneddoto. C’era un giornalista a Palermo che mi chiese di portarlo allo Zen a conoscere futuri mafiosi. Gli diedi appuntamento alla Cattedrale. Gli ho fatto visitare il miglior liceo di Palermo e il centro città ricco. I nuovi mafiosi stanno lì, conoscono 4 lingue, con un clik movimentano milioni di euro in giro per il mondo, investono in Lombardia in immobili. Costruiscono in Liguria. Evitiamo il folklore e restiamo con i piedi ben piantati in terra”.