Debole e acquiescente il Comunicato proveniente dalla Giunta
del Comune di Alessandria a firma Rita Rossa, che, a pochi minuti dalla fine
dell’incontro al massimo livello con il Ministro Lupi e tutta una serie di personalità in qualche
modo coinvolte nell’ affaire “Terzo Valico ferroviario MI-GE”, non va oltre
prese di posizione già note. Anzi si avverte un certo arretramento che in
questa fase è sinceramente preoccupante.
Preciso subito che la sottolineatura “in questa fase” non è
casuale. Siamo infatti arrivati ad un punto di sostanziale non ritorno con lo
schieramento pro-vecchia-Tav inaspettatamente riorganizzato e, in qualche modo,
rinsaldato nelle sue varie componenti. Non si sentono più, in sostanza,
divergenze tra le posizioni di Moretti e RFI, i vari istituti bancari
coinvolti e l’Ente Porto di Genova. Soprattutto
la questione ha ormai preso l’aspetto di un più prosaico e tradizionale “combattimento
per il proprio territorio”, per un “noi” non ben definito e che vede nell’assessore
regionale Bonino l’ “ affossatrice “ delle
aspettative del Piemonte sud a tutto vantaggio di altre zone del Piemonte.
Niente di nuovo. Lo si è visto con la linea ad Alta Velocità Torino-Milano, è
stato ribadito in sede universitaria con un graduale passaggio a nord di tutte
le facoltà di rilievo della Avogadro, lo si è rivisto con le facilitazioni
promesse alla logistica novarese e del VCO. Niente di nuovo, come si è detto.
Nemmeno i termini sono “nuovi”. Un duro attacco alla Regione, o almeno ad una
sua parte significativa, aprendo invece al livello nazionale e, leggendo bene
il Comunicato, riservando al solo presidente Cota un trattamento di
favore. Evidentemente si deve essere
smarcato rispetto a qualche suo assessore oppure, ancor più tradizionalmente,
ha imparato a dire sì a tutti.
Si diceva prima di “un punto di non ritorno” con una parte
coesa e un’altra, diffusa –
probabilmente maggioranza – ma poco percepibile , che continua a ripetere quelle
che sono le motivazioni di sempre: i
soldi sono importanti per gli interventi da fare ma quelli indicati sono sbagliati. Lavoro alle fabbriche
e agli impianti liguri e piemontesi ma solo per opere sensate, raddoppiamenti
di linea, correzioni di percorso, riorganizzazione di orari e percorrenze,
diverso rapporto con i porti liguri (non solo Genova). Cose su cui è stato
scritto un nuovo ricorso al Tar e su cui ci si attendono iniziative da parte
dei no-Tav. Ecco qui il “non ritorno”.
Ormai il percorso è a senso unico, in progressiva discesa e vede solo due esiti: o si fa il “buco”
o si abbandona tutto perdendo soldi ecc (“perché il territorio non capisce”
questa citazione invece viene da lontano, dai tempi del no alle centrali
nucleari sul Po e la pronunciò l’ingegner Zichichi in prefettura ad Alessandria
nel 1984).
In tutti e due i casi non si è riusciti a discutere
seriamente della questione e, a questo punto anche il promesso “Tavolo di
Concertazione”, fotocopia prevedibile di quello presieduto da Mario Virano in Val Susa, diventerebbe per lo
meno discutibile.
Non si costituisce un Tavolo per decidere le opere di
compensazione e qualche piccola variante dovuta a filoni amiantiferi o a
qualche altro “problema in itinere” (quest’ultima è ripresa da un’espressione
dello stesso Ministro Lupi). Non ci va, nemmeno, che il tutto diventi merce di
scambio per un’improbabile rilancio di SLALA e di tutto il sistema logistico
provinciale alessandrino. Non sono i milioni che possono arrivare “di sponda”
che permetteranno un effettivo rilancio del territorio, ma solo – e lo sanno
tutti – un insieme di operazioni
concertate tra enti pubblici, privati, lavoratori e finanziatori. Ammesso che,
finalmente, si abbiano le idee chiare e non si operi solo in forza di ricatto.
Come già scritto in altre occasioni qui le proposte sono già
state fatte da tempo e, piuttosto, il decisore politico dovrebbe solo cercare
di applicarle. Sono il frutto di lunghi (e costosi) studi di apparati legati al
sistema ferroviario, di approfondimenti condotti dalle varie rappresentanze dei
lavoratori, di segnalazioni reiterate dei comitati di pendolari. Un percorso
lungo e complesso che, se fosse partito – in modo corretto - anche solo una quindicina di anni fa , oggi
avrebbe già all’attivo proposte concrete e soluzioni d’avanguardia.
Niente di tutto ciò. Ci terremo il nostro piccolo scontro
quotidiano che fa tanto chic …e andremo avanti così.
Se non ci credete, leggete l’intero comunicato e vi farete
un’idea. Se poi qualcuno vi raccontasse anche quale tenore hanno avuto gli
interventi di nostri parlamentari, non avreste più dubbi rispetto ai possibili
esiti.
...
Comunicato Stampa. Lunedì 28 ottobre. Ore 19.32
Al termine
dell’incontro sul Terzo Valico svoltosi in Prefettura con il Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, il sindaco, Maria Rita Rossa,
ribadisce l’importanza della riunione “che ha permesso il confronto su numerose
questioni e, in particolare, sul tema ambientale”.
“Questione
pregiudiziale – ha sottolineato il
Sindaco – alla
realizzazione dell’opera è, infatti, l’attenzione alla tutela della salute e alla
certezza e alla trasparenza dei dati di monitoraggio sui materiali di scavo.
Elementi che necessitano, perciò, dell’attività in loco dell’Osservatorio
ambientale”.
In merito alle
opportunità sullo sviluppo connesse all’opera il Sindaco
si augura che prevalga l’impostazione data dal Ministro rispetto a quella
dell’assessore regionale Barbara Bonino .
“L’assessore Bonino –
dichiara il Sindaco – ha definito il
Retroporto ‘scatola vuota’ dimenticando, forse, di avere contribuito lei stessa
a renderlo tale. È stata, infatti, l‘assessore Bonino a scegliere
di rimodulare con diversa finalità i 6 milioni di fondi FAS già destinati alla
realizzazione della strada di collegamento fra lo scalo merci e la tangenziale
di Alessandria: strada che avrebbe permesso di arrivare al casello di
Alessandria Sud direttamente dallo Scalo. Decisione che ha, evidentemente,
eliminato ogni possibilità di interesse di investimenti da parte di privati sull’area.
Privati che, naturalmente, non si possono far carico delle infrastrutture
pubbliche”.
“è stata ancora lei –
continua il Sindaco – a rendere complicati i
rapporti con la Liguria e a vanificare il risultato di una procedura di scelta
molto lunga ed articolata che aveva individuato, con Deliberazione
dell’Autorità Portuale di Genova, lo Scalo merci di Alessandria quale suo retroporto
nella Pianura Padana. A ciò si aggiunge la responsabilità della scelta di FS
Logistica, che partecipava alla Società del Retroporto per il rilancio dello
Scalo, di chiederne la messa in liquidazione”.
“E trovo alquanto
inopportuno – sottolinea Maria Rita Rossa – che l’assessore Bonino si
esprima in termini di ‘impossibilità di dare soddisfazione al singolo
territorio’ e di ‘ruolo degli agenti del territorio’ dal momento che non è
stata presente a nessuna delle riunioni di Slala, salvo contestarne sempre
l’utilità e la funzione.
Io ho il dovere di
rappresentare le esigenze di una città dando priorità alla questione ambientale
e, poi, allo sviluppo con la rivalorizzazione dello Scalo. Non sfugge a nessuno
come il rilancio dello Scalo e il consolidamento della logistica significhino
posti di lavoro.
In questi anni,
inoltre, abbiamo assistito al depauperamento dei collegamenti ferroviari a
causa delle scelte dell’Amministratore Delegato di RFI Mauro Moretti che,
eliminando molte tratte di collegamento con il Centro ed il Sud Italia, hanno
colpito i cittadini, i pendolari e i movimenti commerciali.
Noi ci aspettiamo,
prioritariamente, risposte chiare sulla questione ambientale e, poi, qualora
non seguissero atti concreti quali il rifinanziamento delle infrastrutture
viabili e la rivitalizzazione della Società del Retroporto, ci chiediamo perché
dovremmo partecipare ad un progetto che rispettiamo nella sua valenza nazionale
ed internazionale ma che non rappresenta elemento di rilancio e sviluppo per il
nostro territorio”.
“Riconosco con
soddisfazione – conclude - il ben diverso atteggiamento del presidente Roberto
Cota e sono certa che sarà confermato da quello dei rappresentanti alessandrini
in Regione che sapranno riprendere il percorso che era stato avviato. Così come
sono fiduciosa, grazie anche al sostegno aperto e pubblico dei parlamentari
Bargero, Borioli, Balduzzi e Lavagno, che le sollecitazioni fatte dal ministro
Lupi ai suoi tecnici porteranno alla rapida apertura di un Tavolo che sappia
riconoscere il giusto ruolo della centralità del capoluogo. Un capoluogo forte,
infatti, è utile a tutto il territorio provinciale”.