Il futuro del centro-sinistra
Il Cotino ... ovvero "Siamo sempre in tre, tre briganti ...."
Gianni Ferraris
Non per dire, però un presidente
di regione come Cota, ribattezzato il cotino da un altro indagato, tal Bossi,
ce lo invidiano in molti. Lui può tutto, ha addirittura il
dono dell'ubiquità. Secondo la guardia di finanza che ha fatto
accertamenti si fa rimborsare un pasto consumato a Torino e pochi minuti dopo
sta in Lombardia. Ah le auto veloci. Oppure chiede l’ignobile rimborso di 22
euro per gelati acquistati a Torino, il tempo di una leccata, anche qui
questione di minuti, eccolo a Pavia. Non per dire, però 22 euro sono una somma
veramente ignobile per farsela rimborsare, per dei gelati poi... E ancora il
suo sodale Massimo Giordano che pranza a Novara mentre è ad Aosta. E le
rivelazioni proseguono in centinaia di episodi del genere. Moglie e figli mandati
a studiare nel nord Europa come si fa la pulizia strade ecc. (dettagli
all’articolo: La Repubblica Torino)Ora sarà la magistratura a fare
chiarezza, ovviamente. Concediamo a tutti il beneficio del dubbio e siamo
consapevoli che nessuno è colpevole prima del definitivo giudizio. Però rimane
l’amaro in bocca nel vedere un rimborso ad uno strapagato presidente di regione
per 22 euro. Le false dichiarazioni sono un reato a sè, la cosa che brucia
veramente, che fa male è la spudoratezza che neppure i più spregiudicati
socialisti dell’epoca di Craxi osavano. E mi tocca dare ragione a Andreotti
quando disse “quelli di prima mangiavano, però sapevano stare a tavola”. Il
cotino è lo stesso che aumenta tutto l’aumentabile, mentre mette in conto ai
contribuenti anche il gelatino per chissà chi (se le cose stanno come la G.d.F.
dice è di tutta evidenza che quel rimborso non era per lui).
In buona sostanza dove stiamo
andando a finire? O meglio, dove siamo finiti? Il fuorilegge di Arcore è stato
sconfitto dalla magistratura e non dalla politica, i suoi sodali stanno al
governo assieme al PD con il placet e la benedizione di Napolitano, un partito
si è spaccato e ad un altro che non si sa bene che fine farà. In questo pantano
hanno buon gioco i cotini e i grillini, i primi perchè hanno assorbito, sempre
stando a quanto dice la G.d.F., tutto il peggio della politica che combattevano
a parole (ricordate Roma Ladrona?), i secondi perchè hanno buon gioco con la
filosofia spicciola dello “spacchiamo tutto e subito”, sfrugugliando nei bassi
istinti di chi non ha più voglia di credere che sia possibile un mondo diverso.
Ed hanno buon gioco le albe dorade di varia natura, che qui da noi si chiamano
Casa Pound e Forza Nuova a manovrare persone, a organizzare manifestazioni per
portare un uomo solo al comando della nazione, in perfetto silvio style, in
splendida conclusione del vangelo secondo Licio Gelli. A questo aggiungiamo
un’Europa fortemente guidata dalle nazioni forti che tengono sotto scacco
quelle deboli. Grecia, Spagna Italia e Portogallo stanno cedendo o sono già al
tracollo, nella più rosea delle ipotesi si arrabattano miserevolmente. Di
fronte a questo scempio la domanda non dovrebbe essere se uscire o restare in
Europa, piuttosto come rimanerci saldamente e solidaristicamente. Così com’è
strutturata va bene esclusivamente ai grandi gruppi economici, agli speculatori
e alle banche. Ad oggi pare non poter esistere un’Europa della solidarietà!
Ecco il grimaldello che permette a movimenti eversivi e populisti di fare man
bassa di consensi: una classe politica lontana dalle persone e un’Europa della
moneta e non dei diritti.
Il cotino e i suoi miserevoli 22
euro sono solo il frutto di queste situazioni, la vicenda del fuorilegge di
Arcore ha invece insegnato a questi loschi figuri che le dimissioni non si
danno mai, neppure di fronte all'evidenza, neppure di fronte a condanne
definitive.
Intanto aspettiamo le primarie
del PD se ci diranno, come sembra scontato, che il partito sarà guidato da un
neo populista, da un uomo della provvidenza come ormai è di moda. La politica
delegata a Fonzie, al cotino di turno. Aspettiamo anche le prossime elezioni,
mentre un parlamento di nominati si appresta a cambiare l’unico baluardo di
democrazia rimasto, la Carta Costituzionale.
30/11/2013 16:36:48
17.03.2018
Danilo Bruno
Ieri (il riferimento è al 14 marzo u.s.), a stare alle cronache di stampa, il
ministro allo sviluppo economico e neo-PD Calenda,che era presente a Bari
con Prodi a presentare il libro di Giovannini sull’utopia sostenibile, avrebbe
pronunciato, tra le altre cose, una importante affermazione: “ Serve un...
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14.03.2018
Mauro Fornaro
Qualche riflessione, più
di carattere psicologico che non politologico, sul crollo del PD da parte di un
“vecchio” simpatizzante. Classe dirigente e molti militanti del PD sembrano al
momento essersi arroccati sulla difensiva, sia a seguito degli attacchi
insistenti e insolenti della Lega e del M5S nel...
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13.03.2018
Mauro Calise (*)
Inutile, per il momento, affacciarsi sul crogiuolo
della crisi in corso. Troppe incognite ancora da sciogliere. E, soprattutto,
troppe spavaldissime mosse tattiche che dovranno cedere il passo a più miti consigli
– e consiglieri – strategici. Ma, quale che sarà la soluzione che alla fine
prevarrà,...
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12.03.2018
Egidio Zacheo
C'è smarrimento nel Partito Democratico e
a sinistra. La loro sconfitta è stata bruciante . Ma mentre quella del PD da
molti - diciamolo- era stata prevista da tempo, anche se non nelle proporzioni
verificatesi, una sorpresa generale ha destato quella di " Liberi e
Uguali". Vi è stata una polarizzazione...
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12.03.2018
Goffredo Bettini
"Articolo
proposto dal Cives Pier Luigi Cavalchini"
Abbiamo subito una sconfitta storica. Infatti, se ragioniamo
su un arco temporale ampio, balza agli occhi il rovesciamento di una anomalia
italiana. Negli anni '70 l'anomalia
consisteva nella forza elettorale di una sinistra comunista e socialista...
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10.03.2018
Franco Livorsi
Nel
mio articolo del 28 febbraio ultimo scorso, “L’Italia congelata” - scritto pochi giorni prima delle elezioni
politiche - motivando il mio voto a favore del PD - di cui ero e sono
totalmente convinto - esprimevo tutta la mia preoccupazione per la tenuta della
democrazia liberale e rappresentativa...
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09.03.2018
Filippo Boatti
La disfatta, questa volta finale, della sinistra era
purtroppo prevedibile e inevitabile, inevitabile perché la sinistra non ha
saputo né voluto reagire alla gabbia che le impedisce di sussistere. Certo si
può chiamare in causa una “questione morale” interna alla sinistra. E’ un fatto
vero, il mancato...
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08.03.2018
Alfio Brina
I
vari politologi fanno risalire al comportamento un po’ guascone di Matteo
Renzi, le cause della sconfitta elettorale di questo 4 marzo 2018. Un uomo solo
al comando attorniato da fedelissimi, sicuramente toscani e possibilmente
fiorentini, Poi il modo irriverente, per non dire sguaiato con cui è...
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07.03.2018
Carlo Clericetti (*)
Il seguente articolo comparso sul blog di "repubblica.it" curato da Carlo Clericetti è segnalato (e proposto alla lettura) dal civis Filippo Boatti....Due indagini del dopo-elezioni confermano quello che
chiunque abbia osservato con un po’ di attenzione quello che accade aveva già
capito, e che conferma...
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07.03.2018
Giuseppe Rinaldi
1. Dopo tanto impegno e
tanti sacrifici, il risultato tanto sperato finalmente è arrivato. Finalmente abbiamo perso.[1] E non poteva che
essere così. Siccome siamo stati particolarmente in gamba, abbiamo perso anche
in maniera pesantissima, inequivocabile, con cifre oltre ogni previsione. Da
capogiro....
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