I giudici del Tar hanno stabilito un principio su cui non ci stanchiamo di insistere: le prestazioni di aiuto infermieristico e di assistenza tutelare ai non autosufficienti rientrano nei «Lea», cioè nei «livelli essenziali di assistenza» e, come tali, fanno parte a pieno titolo della Sanità e non devono essere a carico delle Politiche Sociali. Le delibere di Cota del 2013 e 2014 declassavano quelle prestazioni alla categoria di «extra-Lea», vincolandole alle risorse degli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali.
A dicembre, il Consiglio Regionale ha deciso di superare quelle delibere, approvando un ordine del giorno presentato da noi. “Con quell’atto si è riaffermata la priorità del diritto alla salute e l’illegittimità di un declassamento delle non autosufficienze a malattie di serie B”. Oggi arriva anche la bocciatura del Tribunale Amministrativo Regionale.
Ora è tempo di un chiarimento: l’accordo con le Asl per la proroga dei pagamenti è un buon risultato, ma non può essere una soluzione emergenziale e transitoria, nell’attesa degli stanziamenti regionali per le politiche sociali, perché le delibere di Cota non subentreranno più. La sentenza cambia le cose e ci impone un’accelerazione: individuare le risorse regionali cui attingere e ridefinire le linee d'indirizzo sull’assistenza residenziale per anziani non autosufficienti.
“Restituiamo finalmente a tanti cittadini, a tante famiglie il diritto (sancito dalla Costituzione e ribadito dalla sentenza 36/2013 della Corte Costituzionale) alle prestazioni socio-sanitarie che rientrano nei livelli essenziali di assistenza. È un messaggio che lanciamo anche al Governo nazionale”.
Marco Grimaldi
Capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà
Consiglio Regionale del Piemonte