Grecia, l’alternanza fra due… famiglie
Il fallimento finanziario dello Stato greco?
Le cause sono tante. Soprattutto alcune relative al carico eccessivo
del debito pubblico, alla conseguente esposizione creditizia di alcune banche
europee, in particolare tedesche. Tuttavia, nelle analisi non sono considerate
alcune concause, fra cui la più importante: lo svilimento, la corruzione della
riconquistata democrazia per opera dei rampolli di due famiglie, i Karamanlis e
i Papandreu, che da decenni si alternano al governo. Due famiglie, non due
partiti!
Grecia e Magna Grecia hanno già dato
Visitando la Grecia alla ricerca delle
cause della sua crisi attuale e conoscendo la disperata realtà del Meridione
italiano, ne ho tratto la melanconica impressione di una comune decadenza. Come dire: Grecia e
Magna Grecia hanno già dato al mondo la bellezza e la ricchezza che possiede
ossia quel grandioso patrimonio di cultura e di scienza che ancora continua a
produrre frutti pregiati. Ora, sembra che si
siano fermate.
In attesa che
qualcuno ricambi il dono e li aiuti a risollevarsi dalla sventura. (Salonicco, 2014)
Canto greco
Talvolta, ascoltando Nanà Mouskouri mi sgorga dal petto come
un sentimento, incontenibile, di fraternità con il popolo greco. Il suo è canto d’amore e di dolore, di libertà. La sua voce
tremula, le note vibranti, l’applauso commosso degli ateniesi tornati, nella
notte, all’acropoli…
Pianto per la
Grecia che ha dato al mondo la civiltà e la luce e, oggi,
soffre, in solitudine, la nuova ”tragedia”; per un popolo afflitto che non
chiede la questua ma solo rispetto. Invece, la comunità “degli avidi strozzini”
ha inviato una “troika”…
Il tumulo di Vergina
Di fronte alle “meraviglie” emerse dalle tombe regali di
Vergina (di Filippo II e di altri re macedoni), vien voglia di domandarsi: ma
noi moderni, ebbri d’autosufficienza in ogni campo, che cosa abbiamo inventato
di veramente nuovo?
A parte i sofisticati sistemi tecnologici, s’intende. Sotto quel grande “tumulo” si è trovato di tutto: opere e
reperti di raffinata fattura; armi e armature, utensili, preziose manifatture,
dipinti (in colori “pompeiani”), sculture e miniature di vibrante bellezza, monete,
gioielli, corone di lauro e tutto l’occorrente per i riti.
Un déjà vu, esposto nelle penombre
del Museo- tomba “scavato” sotto il tumulo con criteri funzionali, rispettosi
della memoria e degli eterni silenzi.
Il bello è che sopra la “tomba” cresce la vita: il nespolo,
il gelso e varie erbe ed essenze mediterranee, tra cui colpiscono chiazze di
papaveri di un rosso così acceso da sfidare i raggi del sole, a mezzogiorno. Per questa “meraviglia” ritrovata, un grazie riconoscente a
Manolis Andronicos e a tutti gli altri archeologi e studiosi che l’hanno
cercata, trovata e salvata.
Infine, un altro quesito: se tutto questo è stato trovato
nelle tombe di Vergina, chissà che cosa si potrà trovare, se e quando sarà
scoperta, nella tomba di Alessandro il Grande?
Meteora
Un film di Spiros Stathoulopoulos. Storia di un amore
clandestino, tenero e soave, che si diffonde attraverso un vago gioco di
specchi fra gli eterei monasteri di Meteora. Trionfano l’amore, la libertà, i
luoghi dell’arcadia, la Grecia. Secondo me, l’opera cinematografica più erotica degli ultimi
anni.
Bellezza e rivoluzione
La massa carnosa della compagna greca ripropone ai miei
occhi la dicotomia che, talvolta, si crea fra bellezza e sinistra
rivoluzionaria. (Atene, 1997)
Vita beata dei sicelioti
Dalla VII lettera di Platone: “Quando per la prima volta venni in Sicilia…non mi piacque affatto
quella vita cosiddetta beata che vi si conduceva, piena di banchetti italioti
e siracusani, quel riempirsi due volte il giorno, e non dormire mai la notte
senza compagnia…
Non v’è città che
possa vivere tranquilla, quali che siano le sue leggi, quando i cittadini
pensano di dover spendere sempre a profusione, e di non dover far altro che
banchettare e bere e affaticarsi nelle cure d’amore; queste città non possono
che trapassare continuamente tra tirannidi e oligarchie e democrazie, e i loro
capi neppure il nome vorranno sentire di una costituzione giusta e senza
privilegi.”
(Citato in “Poema fisico e lustrale” di Empedocle ,
Ed. A. Mondatori, 1993)
Povera Sicilia. Già
a quel tempo era come oggi!
Voglia di volare
Atene, 18° piano dell’hotel President. A queste altezze, mi
assale la tentazione di gettarmi nel vuoto. Non è desiderio di morte ma voglia
di volare.
A due eroi involontari che amavano la madre e la
vita
“...Si la muerte me sorprende de esta forma tan
amarga, pero honesta, si no me da tempo a un ultimo grito desesperado y
sincero, dejarè el aliento, el ùltimo aliento, para decir te quiero.”
Brano tratto dalla
poesia di Alejandro Martin Almeida, giornalista argentino “desaparecido” nel
gennaio del 1975, dedicata alla madre. Aveva 20 anni e tanta voglia di lottare por la libertad.
“¡Madre, me fui! di a los hombres que lleven
luto por mi pérdida... di a los niños que luchen y que sean creativos que NO
destruyan...
¡Madre, adiós! a ti y a mis sueños... no os
disperséis porque me haya ido... tomad fuerza y luchad... por todo aquello que
yo no alcancé...¡Adiós! ”
Dalla poesia
dedicata a Alexis Grigoropoulos, ucciso con un colpo al cuore sparato da un
agente di polizia, la sera del 6 dicembre 2008, in piazza Exarchia ad
Atene. Aveva 15 anni e tanta voglia di vivere.
Dedalo a Sant’Angelo Muxaro
Ognuno vende ciò che ha o che produce. A S. Angelo Muxaro,
l’antica Kamico dei sicani, si vendono miti antichi e ricotta di pecora.
Leggende e misteri di un tempo ancora ignoto che evocano
drammi ed eventi grandiosi che hanno segnato gli albori della nostra civiltà.
Fra questi, quello che narra la tragica fine di Minosse il
quale da Creta sarebbe giunto a Kamico per catturare e punire Dedalo fuggiasco
che aveva trovato rifugiò presso il re sicano Kokalo per il quale costruì una
fortezza inespugnabile.
Un viaggio turbinoso quello di Minosse attraverso il
Mediterraneo: dal sontuoso palazzo di Cnosso a Kamico, nel cuore più aspro
della Sicilia, per punire l’architetto traditore che- secondo il racconto di
Diodoro Siculo (citato da I. Alessi e G. Vaccaro)- avrebbe fabbricato un
artificio a forma di vacca entro cui nascose Pasifae (moglie di Minosse), per farla
accoppiare col magnifico toro che il re cretese aveva maldestramente sottratto
al sacrificio in onore di Poseidone. Da tale, innaturale unione nacque il
Minotauro…
Kocalo, temendo le mire colonialiste dei cretesi, fece
soffocare Minosse fra i vapori di un bagno assassino, consegnandone il corpo
alla guardia cretese che lo seppellì su una spiaggia incantevole, alla foce del
Platani, dove sorge, appunto, un’Eraclea, in suo onore chiamata Minoa.
Il lato oscuro della Sicilia
“È attraente e
fantastica, cupa e luminosa, sorridente e minacciosa, questa Sicilia lontana,
vista di passaggio dalla nave che vola...
Le sue spiagge hanno
visto nascere Teocrito e morire il grande Eschilo in esilio. Fu anche la patria
del misterioso Empedocle, poeta, filosofo, ingegnere e fisico, che regnò su
Agrigento, e che la leggenda ha precipitato nell’Etna, forse perché era troppo
grande per la storia.
È l’isola dei Titani e
della natura titanica, dove l’Etna si solleva in crateri di fuoco, dove la
terra e il cielo s' incontrano in un formidabile bacio.”
(Edouard Schurè in “Santuari
d’Oriente”, Newton & Compton Editori, Roma)
In questo viaggio (del 1898) il poeta e filosofo francese
Edouard Schuré osserva la
Sicilia dal battello che lo porta in Oriente e la descrive
come una felice arcadia del genio e della natura. Omette solo di citare il
grande Archimede, forse per amnesia. Brindiamo, dunque, alla nostra cara Sicilia, ma senza
inorgoglirci più di tanto. Poiché l’orgoglio acceca, non ci fa vedere il lato
oscuro della sua beltà. Domandiamoci: perché fra tanto ingegno, tanta illustre storia
è potuto nascere, e allignare, un “male” così grande?
La risposta potrebbe essere risolutiva per capire da dove
veniamo e, soprattutto, dove stiamo andando.
...
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