Noi
Ferrovie feudali
Nicola Parodi
Parto dal bell’articolo ()
“Vivo e dimezzato” del prof. Soro, che condivido in toto, e convengo con lui
che “Viaggiando sui treni si colgono bene gli umori della gente”. Forse i
Presidenti delle regioni (o candidati Presidente) farebbero bene a viaggiare in
incognito fra i pendolari per capire cosa pensano e se un progetto politico
riuscirà ad avere fiducia e voti e, nel contempo, comprendere meglio come
funzionano le ferrovie. Il Presidente Chiamparino in risposta allo sciopero dei ferrovieri
non trova di meglio che attaccare il sindacato e difendere la scelta di
suddividere il trasporto ferroviario regionale in tre lotti, da mettere a gara
separatamente, mitizzando gli effetti delle “liberalizzazioni”. In realtà la
gara riguarda due soli lotti perchè la
nuova società GTT/Trenitalia avrà in dote con affidamento diretto, la gestione,
a partire dal 2017, dei treni che effettuano il servizio ferroviario nell’area
della capitale piemontese, si tratta di oltre 6 milioni di treni/KM, per un periodo
di 12 anni allungabile a 15. Alla
faccia della concorrenza tanto sbandierata. Sull’argomento era gia comparso a inizio anno un articolo in
cui venivano illustrate le conseguenze negative delle scelte che si
riprometteva di fare la
Regione sulla qualità del servizio ferroviario per i
cittadini. ( http://www.cittafutura.al.it/web/_pages/detail.aspx?DOCID=17424
) Nel frattempo il Sindacato interviene nella discussione e dichiara: "Contrariamente a quanto auspicato dalla
Regione il frazionamento in lotti e la
potenziale presenza di tre diverse aziende di trasporto ferroviario, risponde
solo all'esigenza della Regione di fare cassa e sopperire alla esiguità delle
risorse pubbliche stanziate a livello nazionale e regionale per il Trasporto pubblico
locale, senza un reale beneficio per gli utenti.” In realtà i sindacati
sbagliano in quanto per gli utenti che non rientrano nel territorio servito dal
lotto1, come detto nell’articolo sopra citato, ci sarà un peggioramento.
Inoltre il comune di Torino, proprietario di GTT, grazie all’ex sindaco
Chiamparino, cedendo una parte del settore ferroviario di GTT avrà sicuramente
un qualche introito. Siamo tutti consci che la costituzione della nuova società
( Trenitalia/ GTT ) aiuta il comune di Torino che da tempo, e con scelte a
corrente alternata, ha cercato di mettere in vendita quote di GTT. Ovvero semplificando, sembra valere il principio che dice:
nulla si crea e nulla si distrugge ma tutto si trasforma, un risparmio ed un
utile per regione Piemonte e comune di Torino si trasformano in un
peggioramento del servizio per una parte degli utenti del trasporto ferroviario
della regione. Le Istituzioni regionali dovrebbero evitare il “Torinocentrismo”,
non è detto quello che va bene per Torino vada bene per il resto della regione.
Si possono fare scelte buone per l’area torinese purché non a danno delle aree
periferiche. È facile comprendere che la rete ferroviaria ha una
struttura in cui i nodi principali sono collegati da assi/corridoi su cui i
treni dovrebbero viaggiare percorrendo (compatibilmente con le necessità
tecniche) tratte il più lunghe possibile. In questo modo possono servire
contemporaneamente i viaggiatori che si spostano anche solo su un tratto del
percorso del treno ed i viaggiatori che percorrono tratte più lunghe che non
sono costretti a cambiare mezzo con i disagi conseguenti. Un tempo l’orario generale delle FS veniva creato impostando
per prima cosa i treni internazionali, poi i treni nazionali a lunga
percorrenza, i treni a media percorrenza e poi i treni di interesse locale. Certo la concorrenza del trasporto aereo a fatto venir meno
la necessità di certe tipologie di treni, ma con la scelta di affidare il
trasporto ferroviario alle regioni la gestione unitaria del trasporto
ferroviario è sparita. La gestione affidata alle regioni-feudo ha prodotto frazionamento dei collegamenti, moltiplicazione
dei centri decisionali, differenze tariffarie, situazioni al situazioni al limite
dell’assurdo: se vi serve un abbonamento settimanale da Alessandria a Genova
occorre fare un abbonamento per il tratto Alessandria Novi ed un altro per il
tratto Novi Genova! Il Presidente Chiamparino afferma che le gare ci vengono
richieste dall’UE e dall’Autorità dei trasporti dimenticando che l’idea di moda,
pensare che solo mettendo in “concorrenza” anche le imprese che fanno servizio
pubblico se ne migliori l’efficienza, è frutto del neoliberismo sfrenato.
Facciamo pure finta che non esista il malcostume che turba il sano meccanismo
della concorrenza. È vero, si dice che in natura il predatore rende più veloce
la gazzella. Ci si dimentica pero che i più possenti cavalli da tiro o i più
veloci purosangue sono frutto non della selezione naturale ma di quella guidata
dall’intelligenza dell’uomo. Per gestire il trasporto su una rete non è possibile
operare come per costruire la rete. Per la costruzione il committente può
suddividere una grande opera in piccoli lotti, affidare con gara i lavori
scegliendo fra più imprese e controllarne l’operato. In un regime di mercato
sano le più efficienti si potranno aggiudicare i lavori. Per gestire una rete
di trasporti garantendo un servizio universale efficiente e soddisfacente non è
possibile adottare il modello aeroportuale in cui ogni vettore sceglie su che
tratte volare e quale politica di orari e prezzi attuare. La tecnica di frazionare il trasporto in
piccoli lotti, il contrario della logica di rete, peggiora il livello del
servizio. Rendere un azienda che gestisce il servizio ferroviario, anche se di
dimensioni nazionali, più efficiente senza farne una fricassea è possibile. Qui da noi, al contrario e va a capire perchè, si usa invece
che il committente affida ad un “general contractor” la costruzione (vedi AV),
mentre per la gestione fraziona. Se il Comune di Torino ha interesse al potenziamento delle
attività di GTT nel settore trasporto ferroviario potrebbe concordare con la Regione la ripresa della
circolazione dei treni viaggiatori sulle linee ferroviarie su cui la
circolazione è stata sospesa. Queste linee non possono essere interessate dalla
circolazione di treni su distanze mediolunghe ma è sufficiente collegare, con
orari ben studiati, i due nodi da cui il tratto di linea è delimitato. Per la
nostra provincia ad esempio basta collegare Ovada con Alessandria, Casale con
Vercelli, linee adatte al tipo di trasporto che può essere effettuato in modo
efficiente dal settore ferrovie di GTT. Aumentare in questo modo il contributo
di GTT al trasporto ferroviario migliorerebbe il livello di servizio offerto
mentre la scelta effettuata a livello regionale peggiora il servizio sotto
molti aspetti.
16/06/2015 19:04:30
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