Libri
Numero nero
Pietro Mercogliano
L’ultimo dei sette romanzi di Umberto
Eco è “Numero zero”, pubblicato appena l’anno prima della morte dell’Autore.
Anche se pare che il progetto risalga alla seconda metà degli “Anni ’90”, e che
sia poi stato abbandonato – non so, e forse non si sa proprio, a quale stadio
d’elaborazione – in favore del lavoro per “Baudolino”: ciò che, in qualche modo
indiretto, colora di Medioevo anche questo libro; che invece parla di
tutt’altro.
Si ambienta, in effetti, in un’epoca
vicina a quella che l’ha concepita: 1992. Il ‘numero Zero’ di cui parla il
titolo è un riferimento ai primissimi numeri dei giornali e delle riviste (e
dei programmi televisivi): tali numeri esulano dal computo canonico – che
inizierà, com’è naturale, con l’Uno – e servono a tastare il terreno di
pubblico Critica committenza.
Il protagonista e narratore del romanzo
viene contattato da un tal Simei, che è il nuovo direttore di un nuovo
giornale. Parte in iscena una “commedia da farsi” à la Pirandello. Un fantomatico “Commendatore”, destinato a non
comparire mai personalmente (nemmeno, scultoreo e muto, nel cupissimo cimitero),
sta investendo in un nuovo giornale: si chiamerà “Domani” e avrà il ruolo
d’informare i lettori su quanto ancora non è successo; nell’epoca
dell’informazione istantanea un giornale che informi sulle notizie del giorno
prima non ha interesse, e “Domani” avrà il ruolo di riassumere in essenziale
brevità i fatti accaduti per poi concentrarsi su previsioni e opinioni per il
futuro piú o meno prossimo. Del giornale da farsi la redazione preparerà ben
dodici numeri Zero da sottoporre al giudizio del Commendatore: tali numeri si
ambienteranno in giorni scelti ad arte nel passato prossimo, e saranno dunque
costruiti di pseudoprofezie come a mostrare che cosa avrebbe scritto “Domani”
se fosse uscito ieri. Ma Simei è dal canto suo convinto che il Commendatore
voglia sfruttare “Domani” solo per impensierire qualche alta sfera, in modo da
smettere semplicemente di pubblicarlo e accedere cosí a un qualche salotto del
Potere; perciò Simei incarica il narratore di seguire tutto lo sviluppo dei
numeri Zero e – nel caso in cui “Domani” non veda in realtà mai la luce – di
tenersi pronto a stendere un romanzo intitolato “Domani: ieri”, che Simei
pubblicherà a suo proprio nome ricavando comunque molto dall’oscura vicenda.
Tutta questa storia, con in aggiunta il
ticchettio di un rubinetto che perde (o meglio il tacere di un rubinetto che ha
smesso di perdere), mette in moto il romanzo. Che è un romanzo strano, sia in
assoluto sia in confronto agli altri del suo Autore. Intanto perché è breve; e
questo, insieme a un certo stile elencativo e aforismatico, dà come l’idea di
una traccia per un romanzo poi mai scritto; un romanzo da fare: un numero Zero.
Tra l’altro, è fortemente decentrato:
molto dello spazio è dedicato alle teorie del complotto sviluppate da uno dei
componenti della redazione del giornale da fare, che sono incentrate sull’idea
che Mussolini non sia morto quando tutti pensano ma sia stato allora sostituito
dal suo sosia e sia rimasto quiescente su questa Terra per diversi altri
decennî; ancora questo curioso personaggio racconta storie di grande fascino
sulla Milano che fu, e appare un (quasi immancabile nei romanzi di Eco) loquace
appassionato di Tavola e Cucina – e Cantina –. Sempre il medesimo personaggio è
la figura attorno alla quale si attorce la parte noir del romanzo, perché costui incappa nelle brutte reazioni di
brutte persone: a causa della sua frequentazione (a scopi alimentari e
nostalgico-documentarî) col buio della vecchia Milano, o di qualche sua
effettiva scoperta sugli equilibrî politici internazionali? Qualsiasi autore e
qualsiasi lettore troveranno piú interessante quest’ultima possibilità.
Ma comunque la risposta conta fino a un
certo punto.
Perché – e abbiamo imparato che il
professor Eco non sapeva resistere alla tentazione di parlare di questo, né i
suoi lettori siamo in grado di resistere alla tentazione di sentirlo parlarne –
il romanzo non parla della vicenda di una mistificazione, ma dell’idea stessa
di mistificazione: la fanciulla forse autistica e forse no che crede che tutti
pensino la stessa cosa e chissà se ha ragione, il Vaticano che copre il Duce ma
forse è l’Argentina o forse entrambi, persone di fama internazionale che si
scambiano di posto e nessuno se ne accorge, il sistema dell’editoria e
dell’informazione che si smonta da solo sotto gli occhi del lettore, il tacere
del rubinetto che alimenta l’insonnia piú del suo ticchettio, la narrazione
interrotta dell’interruzione di una narrazione, i resoconti e le storie che
sempre ci hanno (s)mentito, le illusioni che sostengono chi sa di essersele
create, il libro stesso che confonde al capoverso successivo quanto detto nel
precedente, il libro stesso che sembra costruito come un grande flashback ma è solo l’artificio dei
tempi verbali e dello spostamento dei capitoli, il libro stesso che forse è un
romanzo e forse no.
12/08/2016 09:48:56
16.11.2017
Giacomo Gabbuti
Su segnalazione di Renzo Penna pubblichiamo la recensione recensione del libro di Marta Fana: "Non è lavoro è sfruttamento"Di libri come “Non è lavoro è sfruttamento”di Marta Fana si dovrebbe dire, sicuramente, che sono utili. In poche,
agevoli pagine, non appesantite da note o apparato bibliografico...
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15.10.2017
Marta Fana
Su segnalazione di Renzo Penna pubblichiamo la presentazione del libro “Non è lavoro è sfruttamento” tratto dal sito: www.laterza.it«Io non ho tradito, io mi sento tradito» sono le parole di
un ragazzo, appena trentenne, che decide di abbandonarsi al suicidio
denunciando una condizione di precarietà,...
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21.07.2017
Nuccio Lodato
«E ovunque si dilatava e si spargeva
una profonda musica,
che stringeva il cuore. Io sapevo,
pur senza afferrarne un senso e senza
comprender nulla,
sapevo una cosa sola, che quella era la
morte».
Hugo von
Hoffmannsthal, Erlebnis (1892,
trad. Claudio Magris)
«La cosa peggiore nella morte...
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18.07.2017
Nuccio Lodato
«Mia madre si sporse fuori con tutto il busto e si mise a gridare a voce
alta e stridula: "Figlio mio, tu giochi, giochi e tuo padre è morto. Tuo padre è
morto! Tuo padre è morto!».
«È come se dalla morte improvvisa di mio padre io fossi
rimasto lo stesso. La morte, che si annida in me da allora,...
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17.07.2017
Franco Livorsi
Vorrei fare alcune osservazioni sull’opera
di Martin Heidegger (1889-1976) “Contributi
alla filosofia (Dall’evento)” scritta nel 1936/1938, ma edita postuma nel
1989/1994 a cura di F. W. Von Herrmann, tradotta in italiano e prefata da
Franco Volpi (Adelphi, Milano, 2007, pagg. 497, E. 60). Il libro...
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01.04.2017
Salvatore Ragonesi
La novità letteraria di “Conversazione
in Sicilia”.
Elio Vittorini (Siracusa, 23
luglio 1908 – Milano, 12 febbraio 1966) è uno degli intellettuali italiani più
vivaci e uno degli scrittori più impegnati nella revisione e ridefinizione del realismo nell’arte ed in
letteratura. Egli ridefinisce inoltre...
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27.03.2017
Patrizia Gioia
Qualche volta accade che , nonostante tutte le circostanze del momento siano
contrarie, c'è un sentire profondo che persiste, incalza e vuole vita.
Chi scrive come me sa di che sta parlando; potremmo chiamarlo
"ispirazione", senza per questo pretendere d'essere"ispirati da
spiriti divini" , ma nel...
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28.02.2017
Patrizia Gioia
“Oh
Dio mio!” di Anat Gov (Edizioni Giuntina,2016). Si tratta di un centinaio
di pagine, per un tema ironico e inquietante: “Dio dallo psicanalista”, scelta
non certo casuale nel libro di una psicanalista, donna ebrea e americana.
Anat Gov è l'autrice di questo
divertente e profondo dialogo a due,...
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02.01.2017
Renzo Penna
Il Museo Etnografico della Gambarina - piazza Gambarina, Alessandria - organizza domenica 15 gennaio 2017, ore 16,30, la presentazione del libro: "Vittime Dimenticate - Testimonianze dei bombardamenti amglo-americani (1940-1945)". L'incontro sarà introdotto e coordinato dal giornalista Alberto Ballerino....
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24.10.2016
Marco Candida
Fine dei giochiAshur posa la suola del sandalo sul terriccio
giallastro e stoppa il monopattino. Il piede sinistro è rimasto sulla pedana.
Le braccia sono tese, le manine strette attorno al manubrio di plastica. Per un
momento, mentre solleva il capo sentendo l’aria calda delle quattro del
pomeriggio...
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Segnali
Alessandro
Gassman e Marco Giallini sul grande schermo
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Al Teatro Sociale tornano i tanto attesi appuntamenti del Sabato
Pomeriggio in Famiglia quest'anno una...
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Segnaliamo un articolo comparso sulla rivista economiaepolitica.it in cui si sostiene
la tesi che le...
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Segnaliamo un interessantissimo articolo di Rosa Canelli e Riccardo Realfonzo sulla crescente disuguaglianza...
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Il Forum dei
Movimenti per la Terra e il Paesaggio annuncia che il Gruppo di Lavoro
Tecnico-Scientifico...
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Segnaliamo un interessantissimo articolo del prof. Felice Roberto Pizzuti docente di
Politica Economica...
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I MARCHESI DEL MONFERRATO NEL 2018
Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di
attività,...
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Stephen Jay Gould
Alessandro Ottaviani
Scienza
Ediesse 2012
Pag. 216 euro 12
New York, 10 settembre...
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Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
online economiaepolitica
http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-diritti/diritti/scuola-sanita-e-servizi-pubblici/servizio-sanitario-nazionale-a-prezzo-regionale-il-paradosso-del-ticket/...
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Segnaliamo, come contributo alla discussione, un
interessante articolo comparso sul sito “Le Scienze.it”
Link:...
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Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il
suo nuovo progetto per il 2018: le celebrazioni...
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Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
online economiaepolitica
http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/la-ripresa-e-lo-spettro-dellausterita-competitiva/...
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DA OGGI IN RETE 2500
SCHEDE SU LUOGHI, MONUMENTI E PERSONAGGI
A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
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Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
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Memoria
Pietro Ingrao
Politica Ediesse 2017
Pag. 225 euro 15
Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
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