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Ah...Terzo Valico, Terzo Valico delle mie brame... Chi è il più furbo del reame?
Pier Luigi Cavalchini
Butto lì una data a caso : 2 settembre 2020 e guardate un po’ come escono i giornali (qualcuno ancora cartaceo, la maggioranza “on line”): “Finalmente aperto il Terzo Valico. Questa mattina il primo trasporto merci, domenica prossima il primo servizio ad Alta Velocità”. Segue un sottotitolo irridente: “Zittita la marea di gufi e cassandre che in tutti i modi ha ostacolato il corretto avanzamento dei lavori…. Ora di cosa si lamenteranno?”.  L’apertura dell’articolo è poi esilarante: “Alla presenza del premier Matteo Renzi, delle Senatrici Rita Rossa e Silvana Faro, del prefetto Manzini e di tutte le autorità locali e regionali, oltre al Presidente del Consorzio COCIV e di quello di RFI, si è tenuto il tradizionale taglio del nastro che, questa mattina alle dieci in punto, ha segnato il primo giorno di vera vita del nuovo raccordo ferroviario veloce (sia per merci che per viaggiatori) tra Genova e Milano. Tutte le innumerevoli fabbriche e aziende coinvolte hanno voluto partecipare con almeno due o tre loro rappresentanti e, ad una nostra precisa domanda, hanno risposto: “Una manna per il lavoro locale. Finalmente. Per fortuna si è riusciti a convincere le amministrazioni della bontà dell’opera, sennò – per noi – erano dolori”. Un signore con uno splendido soprabito inglese annuiva e, guardando l’amico appena arrivato da Lamezia Terme faceva l’occhiolino. Ma rimaniamo a noi…Il vice Sindaco di Carrosio (uno dei Comuni interessati dall’opera) ha subito ricordato che “fin dagli anni Novanta dello scorso secolo si era convinti della bontà dell’opera … e questo ben prima che ci fossero erogati i fondi – circa un milione – derivanti dal decreto Del Rio del 2016”. Il Sindaco di Alessandria, Torielli, ricorda i vari passaggi e, tra una data e l’altra, vuole ricordare “l’attenzione continua messa dal Comune di Alessandria nella tutela di falde ed acque superficiali e sotterranee. Nessun rilievo ci è infatti pervenuto dall’ARPA e,dopo un periodo di perplessità, ormai anche gli abitanti delle zone interessate dalle cave e dal movimento camion, si sono tranquillizzati. Merito anche dell’ottima campagna messa in atto dall’EGEA-AMAG che, nonostante gli impegni e le grosse responsabilità che si è assunta in tutta Europa, guarda sempre con attenzione ai fatti di casa nostra”. E’, però, il presidente del Consorzio di aziende COCIV il vero “Ercole trionfante”, vincitore di tutte le avversità e gli ostacoli di un trentennio. Le sue non sono parole, ma pallottole. Ce l’ha con tutti, dalle discutibili affermazioni (poi smentite) di imprenditori da strapazzo, a chi lo ha costretto al biennio durissimo di carcere a seguito dell’inchiesta dell’ottobre 2016 e della condanna del marzo 2017, “fino alla completa riabilitazione”, tiene a precisare. Questo anche grazie alla legge “Salva Grandi Opere” che il presidente del Consiglio Renzi, forte di una maggioranza dei quattro quinti della Camera Unica, ha fatto approvare il 10 dicembre 2019.  Da allora i lavori sono corsi sempre in discesa, anche se, come ci conferma il nuovo Sindaco di Genova Toti (già Governatore della Liguria) “non si sono mai veramente fermati, neanche nel periodo bui degli arresti voluti da una Magistratura collusa e poco attenta ai fatti”. Alla lunga, però, come è noto, i vincitori sono loro e baci, abbracci, lusinghe, pacche sulla spalla , lo fanno capire ampiamente. Il Sindaco di Genova Toti, circondato a destra e a sinistra  da quelli di Novi Ligure e Voltaggio, va oltre.  Forse anche in vista del nuovo partito che sta per essere varato alla “convention” di Verona, azzarda : “è stata vinta da noi tutti, dal meglio dell’Italia, da me e dall’amico Matteo (Renzi)”. Veramente un “Terzo valico” che unisce al di là delle scelte politiche,

Alla nuova responsabile dell’Autorità portuale genovese dott.ssa Paita vorremmo chiedere, infine, quali sviluppi prevede per il porto di Genova…ma non dobbiamo nemmeno fare molta strada perché è lei stessa a “ballarci” davanti , per cui – fatta la domanda – attendiamo la risposta. La Paita non ci pensa su due volte: “Dove sono quei buontemponi di ambientalisti sfigati e di portajella che ritenevano i fondali del porto di Genova inadatti a ricevere le grandi navi…? Dove sono? L’abbiamo capita tutti che la loro era una manfrina per favorire Savona… ecco, li abbiamo zittiti. La grande opera “Approfondimento dei fondali di Genova” ha dimostrato tutta la sua utilità oltre a permettere ad almeno 37 aziende di impiegare i loro giganteschi mezzi anfibi per approfondire il fondo del porto di 20 metri in media”. Riprende poi: “Veramente un bel lavoro… e tutto in ‘project financing’, cioè con gli stessi gestori dei moli e dei centri di smistamento containers che si dividono i costi.”  . Solo una curiosità, dottoressa “Quante di queste 37 aziende operano direttamente e quante in sub-appalto o in condizioni contrattuali particolari?”. “Beh … proprio non lo so – risponde la presidente dell’Autorità portuale- . Mica posso sapere tutto. Saranno due o tre al massimo … ma spostiamoci sul palco per il rinfresco offerto da #Cicì,  #Cocò, #PuntoGoloso, #L’amico del confetto. #Cindy…..eeeeh… ma dove va?”. “Lasci stare gli sponsor… i lettori potrebbero pensare che questi elenchi siano ‘compensati’…” ma non riesco a terminare il concetto che subito vengo aggredito da cento mani, con la Paita che mi squadra con un ghigno sprezzante: “Allora lei è come quelli del 2016 che ce l’avevano con noi.. lo dica… lo ammetta…”….

Proprio quando stavo per rispondere apro prima un occhio, poi l’altro e capisco di essere in un altro mondo, quello della realtà. E meno male che qualcuno ha applicato al meglio il Codice Civile e quello degli Appalti. Tutto lo schifo che stava sotto una pellicina chiaro-rosata è uscito tutto all’improvviso, forse persino oltre le attese. Si dice che la dott.ssa Romano (il Commissario appositamente nominato per garantire correttezza ed avanzamento dei lavori) abbia chiesto al Ministro Alfano di “sospendere” l’iniziativa presso il “CentoGrigio” di sabato 29 ottobre…. Alla domanda se ci fossero timori per l’ordine pubblico ha dovuto ammettere che il motivo era un altro “Saremo una trentina al massimo e ci sarà poco da dire, perché ci conosciamo già tutti”.Era stato tutto messo in piedi per convincere i Sindaci ed i rappresentanti delle varie Camere di Commercio, degli Agricoltori, degli Artigiani e dei Commercianti che tutto andava a gonfie vele, che – ma guarda come ritornano i sogni – “gufi e cassandre erano zittite” ma non ci fu verso… Alfano disse “no” e si continuo’ come nulla fosse. Il dettato renziano di “non dare visibilità all’avversario” ma tramortirlo con le chiacchiere e i lustrini per poi bastonarlo di brutto era stato recepito alla grande. E anche quando si incappa in qualche “problemino” bisogna sempre avere l’atteggiamento giusto.

Addirittura qualcuno aveva l’impressione che quel tipo di comportamento fosse già presente nei primi anni Novanta dello scorso secolo quando l’A.V. si chiamava più prosaicamente “supertreno” ed i “comitati” erano ancora convinti di poter contare qualcosa. Si dice che il dott. Incalza abbia addirittura orinato – nel 2000 o giù di lì - contro gli scatoloni con cinquemila firme di persone preoccupate per il loro futuro, compiacendosi per la funzione altamente assorbente che stava espletando quel tipo di carta… ‘ah briccone’. Niente, comunque, al confronto con la faccia tosta di chi (comunicato del COCIV n. 8) o la facilità con cui alcuni esponenti del Partito Democratico (Borioli ed Esposito), in curiosa consonanza con quanto espresso dall’attuale Governatore ligure Toti (Forza Italia) si preoccupano più dell’inarrestabile avanzamento dei lavori, pena chissà quale contrappasso…, del completo accertamento della verità, con numeri (superiori ai trecento milioni in facilitazioni, “mazzette” e altro) da capogiro. Queste ultime prese di posizione le potete andare a confrontare con i comunicati n 8, n. 9 e n. 13, sempre qui sotto al presente articolo.

Pensiero conclusivo. Qualcuno chiede l’immediato “fermo lavori”, il movimento Possibile, il partito SEL-SI, qualcuno dei parlamentari PD (ad es. il sen. Fornaro), con più forza ugualmente lo chiede “Alessandria in Movimento” e il Movimento Cinque Stelle, addirittura – persino in tempi non sospetti (eravamo nel 2013, cfr. comunicato n. 5 ) il PD alessandrino manifestò perplessità ma… tutto fu inutile. La macchina infernale che proprio in questi giorni è tornata a mordere la montagna con le sue fauci di dieci metri di diametro e i denti di sessanta centimetri non poteva fermarsi. Troppi erano gli interessi in ballo, gli ingranaggi da ungere, i silenzi da compensare e gli ammiccamenti da premiare… Ed il risultato si è visto. Questo giornale è sempre stato contrario a questa c.d. “grande opera”, sbagliata nella sua concezione, nelle sue motivazioni e, ora, addirittura (ma evidentemente la sicurezza e la sicumera di certi personaggi non ha limiti) diventata una indegna sceneggiata, ridicola se non fosse tragica. Tragica per i fatti contestati, per l’impossibilità manifesta di avere una politica economica di programmazione seria in questa Nazione, tragica per la pochezza morale e per l’assoluta mancanza di professionalità dei protagonisti. E, per il momento ci fermamo qua. Accontentiamoci di rileggere, in bella sequenza, tutto – o quasi – quanto è stato pubblicato oggi sull’argomento.

 


1)    Origine: Gruppo Consiliare Cinque Stelle. Alessandria       (26   ottobre  2016)

L’unica richiesta opportuna è quella di fermare il Terzo Valico. Nel giorno in cui il Commissario per il Terzo Valico Iolanda Romano convoca gli Open Space Technology per decidere come spartirsi la piccola torta delle compensazioni dando l’impressione di stare a sentire l’opinione dei cittadini, ecco che la magistratura arresta in tutta Italia circa 21 persone legate al malaffare che immancabilmente le grandi opere, dall'alta velocità ferroviaria alle autostrade, si trascinano dietro. In particolare, la cronaca sottolinea come oltre al direttore dei lavori, già noto alle cronache, siano indagati alcuni funzionari del consorzio Cociv, general contractor del Terzo Valico.

Ed ecco che in meno di un’ora i solerti senatori piemontesi del PD SiTav si affrettano ad inviare un comunicato stampa in cui, ergendosi a paladini della legalità e della trasparenza, richiedono l’intervento del governo, l’invio di un commissario straordinario e l’avvio di una procedura ispettiva. Ben venga l’attività ispettiva su quanto accaduto ma si trovi finalmente la forza di fermare questa inutile e costosissima opera da sei miliardi e mezzo che vedrà decuplicare i suoi costi a seguito del ritrovamento dell’annunciato amianto. Inoltre sappiamo bene com’è andata a finire all'Expo nonostante un commissario straordinario.
Il MoVimento 5 Stelle è assolutamente contrario alla realizzazione del Terzo Valico sia per la sua dimostrata inutilità sia a causa degli enormi rischi per la nostra salute. Già adesso centinaia di camion senza alcun controllo stanno girando sulle strade della nostra provincia per sversare nelle cave alessandrine rocce da scavo contenenti schiumogeni ed amianto e considerato che i partiti non hanno alcun interesse a fermare l’opera, per salvaguardare le nostre falde e la nostra salute, dovranno essere i cittadini ad aprire gli occhi e mobilitarsi in propria difesa. Altro che 60 milioni di opportunità, l’unica richiesta opportuna è quella di fermare il Terzo Valico.

Andrea Cammalleri
Vice Presidente Consiglio Comunale



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)    Origine: “Alessandria in Movimento”               (26  ottobre   2016)

Il Re è nudo. Lo è sempre stato ma con gli arresti di questa mattina anche chi non ha mai voluto vederlo si trova costretto a farlo.

Arrestati Michele Longo e Ettore Pagani, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Cociv. Arrestato Pietro Paolo Marcheselli ex Presidente del consorzio e diversi funzionari.

Associazione a delinquere, concussione, corruzione, turbativa d’asta. In parole povere il solito caro vecchio giro di tangenti pagate con lavori, escort e mazzette. E pensare che Michele Longo ha firmato ben sei querele contro questo sito accusandoci di diffamazione. In effetti siamo colpevoli, avremmo dovuto scrivere ancora di più e ancora peggio. E poi un’intercettazione nauseante dove qualcuno si lascia scappare che il cemento usato sembrerebbe colla. Appena avremo le carte approfondiremo gli aspetti giudiziari ma quello che è uscito basta e avanza per i primi commenti politici.

Renzi e Delrio ci diranno che si tratta solo di mele marce? Quando ad essere falcidiati sono i vertici di un consorzio sono le radici dell’albero ad esserle. Radici marce perché poggiate sul terreno ancora più marcio delle grandi opere inutili.

Se il cemento sembrava colla cosa ne dicono i benpensanti di fermare tutto e controllare come sono stati eseguiti i lavori? O meglio aspettare la prossima tragedia per mostrare il grande cuore dell’Italia davanti alle catastrofi?

Daniele Borioli e Stefano Esposito, i più grandi tifosi della costruzione dell’opera, hanno chiesto ufficialmente il commissariamento del Cociv. Per andare avanti coi lavori ovviamente. Si sono dimenticati di chiedere scusa alle migliaia di donne e uomini che non hanno avuto bisogno di aspettare la Magistratura per denunciare questo schifoso sistema di corruzione e che hanno pagato la loro scelta con processi, denunce, misure cautelari, fogli di via, perquisizioni e avvisi orali.

Resta il fatto che mai come oggi Cociv sprigiona un immondo puzzo di cadavere. E questa é un’ottima notizia.

Questa sera si riunisce il Movimento No Tav – Terzo Valico e mai come oggi viene in mente una citazione di Mao Tse Tung: “bastonare il cane che affoga”.

Avanti No Tav che questa storia è ancora lunga e l’ultima pagina è tutta da scrivere.


3)    Origine: Senatore Federico Fornaro    (26  ottobre  2016)

" L'inchiesta della magistratura farà come giusto la sua strada, ma non è possibile proseguire nella costruzione di un'opera strategica come il Terzo Valico ferroviario Genova-Milano senza un gesto chiaro dello Stato nel segno della legalità e della trasparenza.

A tutela dell'interesse pubblico, l'unica soluzione praticabile è quella della tempestiva nomina di un commissario straordinario che subentri da subito nella responsabilità della gestione delle attività relative al Terzo Valico".

 

Lo scrive in una nota il senatore PD, Federico Fornaro, in riferimento alle ondate di arresti per presunte irregolarità nella gestione degli appalti del Terzo Valico ferroviario Genova-Milano.

4)    Origine: Senatori Daniele Borioli e Stefano Esposito  (26 ottobre 2016)

 “Questa mattina apprendiamo dell’ennesima operazione della magistratura che ha portato all’arresto di dirigenti e imprenditori impegnati nella realizzazione del Terzo Valico ferroviario tra Milano e Genova. Nell’esprimere pieno e totale sostegno a questa iniziativa chiediamo al governo, ravvisata l’urgenza di dare continuità all’esecuzione dei lavori e delle attività connesse e viste le ultime gravi notizie in capo a Cociv,  se non ritenga necessario nominare un commissario straordinario per la prosecuzione dei lavori, sentita l’ANAC e sulla base delle procedure previste dal nuovo codice degli Appalti”. Lo affermano i senatori del Pd Stefano Esposito e Daniele Borioli, della Commissione Lavori Pubblici, che aggiungono: “Sussistono infatti, a nostro parere motivazioni gravi e ineludibili che impongono un diverso e più trasparente modello di gestione, a tutela dell’interesse pubblico e date le ingenti risorse investite per la realizzazione dell’opera”.
“Nel  pomeriggio – concludono i senatori – durante la seduta della commissione Lavori pubblici del Senato chiederemo al Presidente Matteoli di avviare con urgenza un’attività ispettiva su quanto accaduto”.



5)    Origine: Prese di posizione PD Alessandria e lettera Sindaci PD Liguria  (8  settembre  2013)

Dopo i numerosissimi comunicati stampa dei giorni scorsi, in cui gli amministratori piemontesi di targa PD hanno chiesto lo stop allo scavo della galleria di servizio di Voltaggio prevista per il 10 Settembre, è arrivato anche il comunicato stampa del PD alessandrino. Poche ore dopo Tullo, Lunardon e Cortesi, esponenti di spicco del PD ligure, scrivono una lettera al Sindaco di Alessandria e ai parlamentari del PD piemontese chiedendo di andare avanti senza tentennamenti. In realtà nessuno mette in discussione la realizzazione del Terzo Valico, semplicemente in Piemonte c’è preoccupazione per la reazione che si potrebbe scatenare se venisse iniziato lo scavo di Voltaggio e i primi camion carichi di amianto verrebbero portati alla Fraschetta dove pochi giorni fa un’assemblea di duecento persone aveva fatto sapere di non essere per niente d’accordo.

Insomma, Il PD ligure chiede di accelerare, il PD piemontese di frenare, entrambi il Terzo Valico lo vogliono costruire, entrambi si dovranno rassegnare.

Il comunicato del PD di Alessandria:

“Lunedì 9 settembre in commissione Ambiente, congiunta Provincia – Comune di Alessandria, verranno affrontate le tematiche relative alla decisione del Cociv di iniziare i lavori di scavo e smaltimento per il Terzo Valico, nonostante il mancato completamento delle procedure e degli accertamenti richiesti a garanzia della salute delle popolazioni e della tutela dell’ambiente.

Con la presidente della Commissione Ambiente Cristina Mazzoni abbiamo da alcuni giorni concordato una riunione congiunta per affrontare la problematica, sapendo che, se non ci saranno interventi, dai prossimi giorni i materiali di risulta finiranno proprio nel territorio del comune, in Fraschetta e precisamente fra Spinetta Marengo e Castelceriolo. Concordiamo con la presa di posizione dei parlamentari Borioli, Fornaro ed Esposito e di quelli di Sel, che chiedono un intervento per bloccare i lavori a causa di mancanza delle tutele e approfondimenti necessari.

Purtroppo, nonostante le sollecitazioni a livello politico e la presentazioni di odg in merito, rileviamo che, oltre alle mancanze sulle questioni ambientali, a fronte di una realizzazione così importante, non si sia fatto nessun intervento sulle infrastrutture e sullo sviluppo dell’ Alessandrino e del capoluogo in particolare . Riferendosi soprattutto al traffico merci, non vediamo un minimo rilancio dello scalo di Alessandria, che dati alla mano è ancora uno dei più estesi in Italia, ma che viene utilizzato ormai parzialmente e solo per treni completi, rinunciando da tempo a quello che era e potrebbe essere ancora il suo ruolo fondamentale ( la composizione e scomposizione dei treni merci), né tantomeno della logistica, nella quale si sperava per un rilancio della struttura e che non è mai partita. Inoltre è possibile che buona parte del traffico tuttora esistente e legato al transito dei container dalla linea di Ovada per Padova interporto, non abbia, ad opera completata, più necessità di passare da Alessandria. Un discorso approfondito deve anche essere fatto per le linee secondarie chiuse e semichiuse, come in molta parte del Piemonte, i collegamenti con le principali città italiane, in particolar modo la capitale, sono inferiori per numero e qualità al passato.

Le infrastrutture ferroviarie devono essere certo rinnovate, è importante un rilancio delle ferrovie che comprenda anche le linee ad Alta Velocità, come è successo nei collegamenti Milano -Roma , ma non deve essere unito ad un deperimento e ridimensionamento dell’esistente, soprattutto quando esso ha ancora numeri e possibilità notevoli, come il nodo alessandrino. Non si tratta di “ localismi “, ma di potenzialità che vanno rilanciate e posti di lavoro che vanno salvaguardati“.

Daniele Coloris, coordinatore cittadino e presidente commissione ambiente

Cristina Mazzoni, consigliere provinciale e presidente commissione ambiente

Coordinamento cittadino PD Alessandria

La lettera di Tullo, Lunardon e Cortesi:

Abbiamo  letto le  vostre dichiarazioni relative all’imminente inizio dei lavori del Terzo Valico nella zona di Voltaggio. Da molto tempo siamo impegnati nella costruzione di ogni atto utile a permettere un rapidissimo avvio dell’opera, peraltro già cantierata, ponendo costantemente al centro della nostra attenzione la salute dei cittadini e gli aspetti di ordine ambientale. La Regione Liguria e la delegazione ligure dei nostri parlamentari hanno lavorato insistentemente su questi temi e i tavoli tecnici regionali hanno già prodotto notevoli passi avanti per la tutela di questi aspetti.Quelle amministrazioni che, pur ponendo un contributo critico, si sono spese in questi mesi per ottenere risultati per il proprio territorio, hanno trovato nella Regione, nei parlamentari e nel PD della Liguria e di Genova  un sostegno importante. A Novi Ligure ad esempio sono state proposte significative modifiche di tracciato utili ad evitare dannosi impatti sul territorio e per ottenere elementi vantaggiosi allo sviluppo dell’economia locale. Le procedure cautelative da attuare per tutelare  la salute dei cittadini sono la stella polare che guida l’azione del Partito Democratico e siamo certi che il Ministro Orlando sia impegnato nel rispetto di ognuna delle norme previste e sia disponibile alla interlocuzione con i rappresentati locali.

Siamo forti di queste certezze e consapevoli che il Terzo Valico dei Giovi è opera infrastrutturale di straordinaria importanza per i nostri territori e decisiva per lo sviluppo del nostro Paese; non dobbiamo quindi perdere un minuto per l’inizio dei lavori. Disponibili sempre a collaborare con voi per migliorare le condizioni ambientali dei cantieri e dell’opera e a batterci per coinvolgere sempre di più  le istituzioni locali nel monitoraggio costante di questa fondamentale opera e, come sapete, nel recente passato attraverso i nostri parlamentari abbiamo proposto  l’istituzione di un Osservatorio Tecnico Ambientale. Siamo certi che il lavoro e il percorso che abbiamo condiviso insieme non possa prevedere da parte di nessuno di noi l’ipotesi di bloccare l’avvio dei cantieri in assenza di fatti nuovi”.



6)
    Origine Comitato “Possibile” di Alessandria

Ancora corruzione nell'ambito del Terzo Valico. Sospendere i lavori subito!
La magistratura torna ad occuparsi di terzo valico. È infatti di oggi la notizia di serie di arresti ordinati dal gip di Roma nell'ambito di un'inchiesta (partita dalla scoperta di un sistema di riciclaggio a stampo mafioso) su diverse grandi opere del nostro Paese. Tra gli arrestati figurano il Presidente e il Vice di Cociv, società concessionaria dell'opera. Il gip nella propria ordinanza accerta la presenza di un fitto sistema corruttivo volto a favorire alcune società a discapito di altre nelle gare di appalto. Non solo. Il gip afferma che in "alcune strutture il cemento sembra colla". A fronte di tali gravi notizie (a prescindere da ogni dibattito sull'utilità della tratta di alta velocità), chiediamo la sospensione immediata di tutti i lavori al fine di verificare la regolarità di tutte le gare di appalto in essere per la realizzazione dell'opera e di affidare a un soggetto terzo, e senza alcun interesse alla realizzazione dell'opera stessa, la verifica circa la qualità e la stabilità delle strutture sinora realizzate.



7)    Origine SEL – Alessandria

“Quali opportunità generate dal Terzo valico possiamo cogliere per migliorare l’economia, l’ambiente e il turismo dei nostri luoghi?”; “60 milioni di opportunità per lo sviluppo del territorio”.

Queste le domande a cui 300 cittadini risponderanno in un'assemblea organizzata dalla Commissaria Straordinaria per la “grande” opera “Terzo Valico dei Giovi”, sabato 29 ottobre ad Alessandria.

E' evidente l'intenzione di dare una parvenza di decisione partecipata alla ripartizione delle risorse pubbliche – poca cosa rispetto ai diversi miliardi che costerà l’opera – piccola ricompensa che il governo nella persona del ministro Delrio ha offerto ai comuni interessati dai lavori. Che scatenerà, si può prevedere, una guerra fra poveri come nel caso della mancata intesa per la collocazione dei 15 lavoratori “in esubero” della Cementir di Arquata.

I trecento cittadini, come gli Spartani delle Termopili guidati dalla commissaria Romano nelle vesti, o meglio nell’armatura di Leonida, si disputeranno questa volta fra loro e non contro i Persiani per dividersi il bottino.  La scelta dei trecento non è molto chiara: parteciperanno gli iscritti in ordine cronologico o verranno scelti per appartenenza politica o altro? Ma non è questo il punto. Il reale scandalo dell’evento è che mai si è voluto accettare un confronto, una discussione, sulla “madre” di tutte le domande (la domanda delle cento pistole, avrebbe detto il mitico Paternostro): «L’opera si giustifica da un punto di vista tecnico-economico?».

Mai il governo - rappresentato dagli Incalza, dai Clini - tutti ampiamente super inquisiti per ignobili crimini ai danni dello Stato, l'ambiente e la comunità, ha voluto accettare tale confronto. Non aveva e non ha argomenti per confutare le tesi esposte e dimostrate dalla comunità scientifica indipendente sull'inutilità e grave danno ambientale dell’opera. Inutilità conclamata e dimostrata già negli anni '90 e drammaticamente vera dopo la crisi del 2007 che ha portato a diversa scala di priorità nella spesa pubblica e a diverso flusso logistico e quantitativo delle merci.

Da sempre ci siamo battuti contro l'inutile opera proponendo in alternativa di investire, creando più opportunità di lavoro soprattutto locale: nella difesa del sistema sanitario pubblico fortemente stressato e minacciato dalla carenza di personale e di adeguati investimenti; nel contrasto al dissesto idrogeologico, per rendere sicuri ed efficienti gli edifici pubblici e finanziando i privati per lo stesso scopo. Esempi pratici per Alessandria: interventi sulle scuole che hanno strutture di amianto o non rispondono ai vigenti criteri di sicurezza, sui Rii che esondando rendendo la qualità della vita precaria a Spinetta, San Michele, Casalbagliano, Osterietta, sulle casse di laminazione a monte del Tanaro che ancora mancano per l’effettiva messa in sicurezza del nodo idraulico di Alessandria, etc.

In conclusione ricordiamo altri trecento passati alla storia oltre a quelli delle Termopili: i trecento sventurati che guidati da Pisacane, appena sbarcati a Sapri, furono massacrati dalla popolazione locale inferocita. I trecento dell'evento di sabato prossimo non faranno, fortunatamente, la stessa fine; potrebbero però essere ricordati dalle popolazioni locali per aver contribuito, in cambio di 60 milioni, allo scempio che la costruzione del Terzo Valico produrrà nelle valli appenniniche e nelle pianure dove verrà trasportato l'inquinato materiale di scavo. E che costerà ai cittadini italiani ben più di 60.000 milioni.




8)    Origine: COCIV (giustificazioni)

26 ottobre 2016 - Alla luce degli eventi odierni, riportati dalla stampa nazionale, il COCIV (contraente generale delle opere del Terzo Valico dei Giovi - Tratta AV/AC Milano - Genova), preso atto dell’attività degli inquirenti, sottolinea di essere in questa vicenda parte lesa, e precisa che, in ogni caso, non sussistono oneri aggiuntivi a carico dello Stato così come nessuna differente qualità delle opere il cui controllo è in capo al committente pubblico attraverso l’organo di alta vigilanza. 

In tutte le ipotesi in corso di verifica, si tratta infatti di procedure di scelta interna al Consorzio di subappaltatori e subaffidatari, il cui eventuale maggior costo ricade esclusivamente sul contraente generale, trattandosi per il pubblico committente di opera a prezzo fisso ed invariabile.

Eventuali interferenze in corso di accertamento investigativo possono riguardare solo iniziative infedeli di funzionari venuti meno al dovere di lealtà verso l’azienda e soprattutto in violazione delle regole di trasparenza e di controllo predisposte allo scopo, inclusa l’adozione di gare telematiche e procedure anticorruzione.

Il Consorzio adotterà ogni opportuno provvedimento per garantire l’operatività del progetto confidando in una veloce conclusione della vicenda giudiziaria in corso e dichiarando fin d’ora la più ampia collaborazione, sia alla magistratura inquirente che all’Autorità Anticorruzione.

Eventuali responsabilità che dovessero emergere a carico di singoli saranno perseguite in tutte le sedi opportune.



9)    Origine “Genova.24.it” (a firma Katia Bonchi)

Genova“Senti io conosco due mie amiche brasiliane, le faccio andare direttamente in albergo.. ti piacciono le brasiliane?” “No mi fanno schifo”. E’ una delle conversazioni intercettate tra l’imprenditore Marciano Ricci, amministratore della Europea 92, e Giulio Frulloni, coordinatore costruzioni del Cociv. L’offerta, a cui Frulloni risponde di fatto che preferisce le donne ‘bianche’, viene seguita da altre telefonate in cui racconta ‘Io e Ricci andiamo a figa’ subito dopo fra l’altro un sopralluogo al cantiere di Cravasco.

Le escort, insieme ad altri omaggi, hanno lo scopo di facilitare l’affidamento da parte del Cociv ad Europea 92 insieme a Cipa (quest’ultimo sta realizzando le gallerie Borzoli Erzelli e i lavori per il ponte del Chiaravagna) della realizzazione della galleria Vecchie Fornacima viene come altre decine di episodi puntualmente registrato dagli uomini del Gico della Guardia di Finanza coordinati dal colonnello Maurizio Cintura

In cambio –  scrive il gip di Genova Cinzia Perroni nelle oltre 600 pagine di ordinanza di custodia cautelare – il presidente del Cociv Longo, il direttore generale Pagani e lo stesso Frulloni fornivano agli imprenditori di Europea 92 e Cipa informazioni sul progetto per consentire loro di avvantaggiarsi sugli altri partecipanti alla gara. Fra l’altro Frulloni viene intercettato mentre contatta altre due aziende che volevano partecipare alla gara per dissuaderle e il direttore Pagani, secondo l’accusa avrebbe eliminato dai requisiti previsti dal bando di cui uno di cui le ditte che avrebbero dovuto aggiudicarselo non erano in possesso.

Ma c’è un’intercettazione che più di altre dà il quadro amaro dell’ampio quadro di corruzione che ruota intorno alla realizzazione del terzo valico ferroviario. La moglie dell’ex direttore dei lavori del Cociv Giampiero De Michelis (anche lui arrestato su mandato del gip di Roma insieme all’imprenditore suo socio Domenico Gallo) intercettata in macchina lo scorso novembre mentre parla con il marito dice: “Se dovessero acchiappare per primo a Ettore Pagani, a figurati, lui dopo due secondi ha già parlato… anche perché a lui che gli danno? Le briciole. Il grosso se lo tiene tutto Longo, no?.

La donna viene corretta dal marito che spiega: “No si dividono là, devono dividere tutto… perché quelli si devono parare il culo fra di loro quindi ognuno vuole la sua parte”. La donna prosegue: “Frulloni ha pigliato tanti soldi” e il marito conferma: “Ognuno ha pigliato la parte sua”.

Sul lotto della centinatura della galleria di Cravasco, oltre al documentato passaggio di mazzette dall’imprenditore Petrellese al responsabile degli affidamenti del Cociv Maurizio Dionisi c’è un’intercettazione che non potrebbe essere più chiara, che avviene tra i due subito dopo la certezza che l’appalto è stato assegnato alla Giugliano Costruzioni metalliche (per cui Petrellese lavora): “Poi ci vediamo no? Perché c’ho un po’ bisogno” dice Dionisi a Petrellese che risponde “E’ lo so, c’hai bisogno pure tu, sei sempre in fischio…”. La mazzetta, come si vede dal “10 fatto con le dita dall’imprenditore al momento della consegna della busta, è di 10 mila euro.

Gli imprenditori coinvolti oltre a fare favori ai dirigenti del Cociv con regali, prostitute e in qualche caso mazzette documentate, ottenevano gli appalti offrendo un prezzo più basso dei concorrenti, ma lo ‘sconto’ che facevano al general contractor del terzo valico, veniva recuperato con appalti/contratti aggiuntivi.

 




10)  Origine : Comunicato “Europa 92”.  Una smentita 

Genova. “Europea 92” al fine di ripristinare la verità sostanziale dei fatti si dichiara totalmente estranea ad ogni ipotesi di corruzione e turbativa d’asta”. E’ quanto afferma in una nota l’amministratore delegato della società, Alessandro Santini, in merito all’inchiesta di Genova sulle Grandi opere.

“Infatti Europea 92 – aggiunge -, contrariamente a quanto riferito da organi di informazione, non è stata mai aggiudicataria dei lavori denominati Vecchie Fornaci.
L’aggiudicazione dei lavori poteva avvenire non attraverso la partecipazione ad una gara ad evidenza pubblica, bensì solo rispondendo ad una richiesta di offerta inviata dal Cociv, offerta poi non accettata e formalmente rifiutata dal Cociv stesso”.

 

“Tanto è – conclude l’ad dell’azienda – che lo stesso giudice per le indagini preliminari non ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri di Genova in relazione alle ipotesi di corruzione per i lavori predetti”.

 




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1)        Origine   “Genova.24.it”.    Atteggiamenti intimitatori e mafiosi

Genova. “C’è troppa Salerno Reggio, non per fare il nordico ma c’è troppa Salerno Reggio, è diventato un consorzio a gestione meridionale, così non va bene. troppi calabresi!”. A parlare è Andrea Ottolin, responsabile del Cociv per il lotto Serravalle, uno dei destinatari dell’ordinanza di custodia cautela emessa dal gip di Genova per turbativa d’asta relativa agli appalti del terzo valico.

Ottolin ce l’ha in particolare con Gianpiero De Michelis, all’epoca direttore dei lavori del Cociv, che sta facendo pressioni affinché un subappalto per la fornitura di inerti sia passato dall’azienda Allara alla Breakout di Giandomenico Gallo, imprenditore calabrese come lo stesso De Michelis. “De Michelis sta rompendo le palle – prosegue Ottolin – perché c’ha altre mire, Sponsorizza l’amico suo di là, quello che arriva dal ponte, che tutti stanno con le antenne drizzate”.

Per convincere gli imprenditori ad acquistare i materiali inerti dalle proprie società, Domenico Gallo, imprenditore ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta genovese sulle grandi opere, avrebbe usato metodi di intimidazione mafiosa. Lo scrive il gip Cinzia Perroni nella sua ordinanza parlando di circostanze che “destano allarme in quanto Gallo risulta avere contatti con soggetti legati alla criminalità organizzata”. Avrebbe partecipato alla cresima della figlia di Domenico Borrello, affiliato alla `ndrina Barbaru U Castanu di Plati´.

Un imprenditore, Giuseppe Balbo confida ad alcuni dirigenti Cociv il sabotaggio di alcuni mezzi della società Allara e i pedinamenti fatti ai camion della stessa società da parte diun furgone che sarebbe riconducibile a Domenico Gallo: “Questo furgone che girava dietro sono i calabresi di Chivasso collegati a quello, quel delinquente”.



12)    Origine  :  “Genova.24.it” Ancora mazzette, facilitazioni e pressioni

Genova. C’è anche la consegna di una bustarella da parte di un imprenditore al ex direttore dei lavori del Cociv Pietro Marcheselli e al responsabile degli appalti Maurizio Dionisi tra gli episodi che questa mattina hanno portato a 14 ordinanze di custodia cautelare, molte delle quali indirizzate a funzionari del Cociv accusati a vario titolo di concussione, corruzione e turbativa d’asta. Il passaggio della tangente, da 10 mila euro, è stata documentato dagli dagli investigatori della Guardia di Finanza all’interno di alcuni uffici del Consorzio Cociv.
 

Le immagini delle telecamere nascoste posizionate dagli uomini della Guardia di Finanza riprendono infatti in un primo momento un soggetto che oscura l’ufficio abbassando le tapparella; successivamente si vede una seconda persona che consegna la ‘bustarella’. I due parlano per qualche minuto dopodiché, secondo gli investigatori, il secondo soggetto si allontana e il primo conta il denaro contenuto all’interno della busta.

“Missione compiuta” dice l’imprenditore dopo aver corrotto Marcheselli e Dionisi.

La tangente riguarda l’appalto per la galleria finestra di Cravasco, un appalto da un milione e 700 mila euro per la centinatura della galleria assegnato all’impresa Giuliano Costruzioni metalliche. Secondo quanto trapela la galleria in questione potrebbe anche presentati problemi di stabilità. Non sarebbe stata costruire nel modo migliore. La procura farà nuovi accertamenti anche se al momento la galleria non è stata posta sotto sequestro.

Un secondo episodio contestato riguarda il cosiddetto “lotto Libarna” bandito con una gara internazionale con base d’asta da oltre 67 milioni di euro e assegnato al massimo ribasso alla ditta Oberosler di Trento. L’accusa in questo caso è quella di collusione per i suggerimenti dati dai funzionari del Cociv all’azienda per correggere le ‘anomalie’ di queste offerte. Un altro episodio riguarda il Lotto Serravalle, da 189 milioni, assegnato alla Grandi Lavori Fincosit.

L’accusa a diversi funzionari del Cociv è quella di aver contattato le altre imprese per assicurarsi che non presentassero offerte.

Un quarto episodio riguarda la galleria Vecchie Fornaci dove prima dell’indizione della gara sono state date indicazioni alle aziende interessate all’all’appalto. In questo caso il pagamento all’azienda, che poi per altre ragioni, non è stato comunque assegnato, sarebbe stato pagato tramite escort.

Le indagini sono state condotte dalla Guardia di Finanza coordinate dai sostituti procuratori Francesco Cardona Albini e Paola Calleri. Delle 14 ordinanze di custodia cautelare quelle emesse dal gip di Genova hanno portato gli indagati ai domiciliari, gli altri sono ai domiciliari.

Gli indagati sono l’ex direttore dei lavori Paolo Marcheselli, il responsabile degli appalti Maurizio Dionisi, l’attuale presidente di Cociv Michele Longo, il suo vice Ettore Pagani, i funzionari del Cociv Andrea Ottolin, Giuliano Lorenzi, Giulio Frulloni, Angelo Pelliccia, oltre agli imprenditori Antonio Parri, Petrellese Giuseppe, Marciano Ricci, Giovanni Giugliano, Antonio Giugliano, Puma Giuliano.

Il gip Cinzia Perroni nella sua ordinanza scrive che sono state riscontrate circostanze che “destano allarme in quanto Domenico Gallo – imprenditore ai domiciliari – risulta avere contatti con soggetti legati alla criminalità organizzata”. Avrebbe partecipato alla cresima della figlia di Domenico Borrello, affiliato alla ‘ndrina Barbaru U Castanu di Platì.

Dalle indagini “è emerso – scrive ancora il gip – un sistema alquanto spregiudicato e disinvolto adottato dai dirigenti del Cociv nell’affidamento dei lavori pubblici relativi all’imponente opera di interesse nazionale”.

 



13)  Origine: "Genova.24.it". Dichiarazione del “Governatore della regione Liguria” Toti

 

Genova. “C’è bisogno che la giustizia vada fino in fondo con grande serietà, efficacia, efficienza e soprattutto rapidità. C’è bisogno anche di non cumulare al danno che la collettività e lo Stato hanno già avuto degli eventuali reati commessi, alla beffa di un’opera che rallenta o addirittura si ferma”. Lo afferma il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, all’agenzia di stampa Dire, in merito all’inchiesta “Arka di Noè” che questa mattina ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari per presunte irregolarità nella concessione degli appalti per la realizzazione di 5 lotti del Terzo Valico ferroviario.

“Il nostro primo interesse – ribadisce il governatore – è che il cantiere continui come sta continuando il lavoro in queste ore. Per quanto ci è dato sapere, non ci sono provvedimenti dell’autorità giudiziaria che riguardino il blocco del cantiere né il sequestro parziale dello stesso. Ora il consorzio Cociv deve mettersi nella condizione al più presto, e ritengo possa farlo, di garantire la governance e l’operatività dello stesso per continuare le opere”.

Per quanto riguarda la richiesta di un commissario straordinario sul Terzo Valico emersa nelle ultime ore, Toti ritiene che “il tema competa ad Anac, di cui ci mettiamo a completa disposizione per qualsiasi interlocuzione ove questa servisse”. Il governatore, infine, annuncia di aver già “avviato l’interlocuzione sia con Covic che con il ministro Delrio che ovviamente condivide la valutazione che l’opera debba essere salvaguardata e la giustizia debba essere salvaguardata al tempo stesso”.

end

 

26/10/2016 23:13:03
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