Cari,meglio un muro cromaticamente caldo e corposo di De Moura,
o le digressioni di Stirling, che le assonometrie pseudocontemporanee
della Hadid, ghermenti le persone a digiuno d'architettura;
come per gli stupori del moebiusiano Gehry , ipocreatore
di idee riscaldate da anni, jolly e avulse da ogni contesto urbanistico.
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Di tutto questo i vari architetti pritzkerati non aprono mai bocca;
ma si sa, architetto non mangia architetto.
Alla Hadid accoppio Calatrava, amato solo da una parte, meno male,
degli architetti internazionali ( gli altri son silenti per finta deontologia ).
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E del Meierponte d'AL - e della costosa inutilità dello stesso -
ripeterò: la classica idea nel cassetto per tutte le stagioni,
creativamente dimessa.
☆ Primo Piano Renzo! ☆ Lo stimo da decenni,
e non per autarchia, da quando lo televidi sui ponteggi del
costruendo Beaubourg.
Da me, comunque, il ponte di Meier, strallato di strilli,
sarà chiamato PONT'ECO.
Ezio Campese