L'ing. D'Alpaos e la "querelle" sul grado di sicurezza dalle alluvioni.
Ripubblichiamo una lettera (per altro perfettamente a conoscenza di addetti ai lavori e di associazioni e cittadini di Alessandria) inviata dall'ing. D'Alpaos alla Sindaca che ha condizionato il futuro di parte della città di Alessandria con stravolgimenti di fondo (tutti decisi dall'alto) di ampie fasce della parte centro nord della città E' nota la nostra posizione. I dati tecnici non prescrivevano come unica soluzione quella dell'innalzamento degli argini e del rifacimento di tutti i ponti cittadini. I dati tecnici suggerivano soprattutto interventi a monte, in modo rispettoso dell'ambiente, con maggiori garanzie per le città (con la possibilità di mantenere costi contenuti). Ha prevalso la via più veloce e , apparentemente, di maggior garanzia: quello della canalizzazione del fiume Tanaro chiudendolo con alte arginature e rialzando (con grandi spese) i ponti. La quasi alluvione di fine novembre 2016 ha dimostrato che siamo ben lontani da una vera sicurezza e che molti interventi devono ancora essere realizzati. ... Ma vedamo che ci dice il perito prof. ing. D'Alpaos incaricato dal Tribunale di Alessandria per far luce su quanto effettivamente accaduto in quel maledetto novembre 1994. E soprattutto per evitarlo di nuovo.
...
Padova, 16 Dicembre
2000
Al Comitato di
Salvaguardia del ponte della Cittadella c/o Associazione Labour Corso
Roma,65 - 151 00 Alessandria
Seppure con qualche
ritardo, voglio innanzitutto ringraziarvi per l'accoglienza che mi avete
riservato in occasione della mia visita in Alessandria.
In questi giorni
riflettendo sui problemi che vi stanno a cuore e su quanto è emerso nella
discussione seguita al mio intervento, ho maturato la convinzione che vi sia la
necessità di focalizzare l'attenzione sui seguenti punti:
-
Erroneamente gli abitanti dei quartiere Orti ritengono che
dall'abbattimento dei ponte della Cittadella possano derivare condizioni di
maggiore sicurezza idraulica per questa parte della città. In realtà il provvedimento comporterà semmai
una riduzione delle quote idrometriche massime a monte, ma lascerà immutata la
condizione a valle. In particolare per
il quartiere Orti essendo stati rialzati gli argini a monte del ponte della
Cittadella, è sicuramente stato incrementato il rischio di alluvione rispetto
al 1994.
- Allo stato attuale è quindi prioritario ed
urgente, rispetto a qualsiasi altro intervento, riportare in quota gli argini
dei Tanaro nel tratto situato a valle dei ponte all'altezza del quartiere Orti.
- In subordine, è da
riprendere in seria considerazione l'idea di realizzare, tra Asti ed
Alessandria, le casse di espansione.
Questo intervento riduce l'esposizione al rischio di alluvione della
città. Ho trovato incredibile che un
funzionario del Magistrato dei Po abbia potuto giudicare questo provvedimento
inefficace: si tratta sicuramente di una persona impreparata sull'argomento e
bene farebbe ad occuparsi di altre questioni, meno delicate e all'altezza della
sua preparazione culturale e professionale.
- Se esistono rilievi
recenti delle sezioni dei Tanaro e della Bormida e non sono state nel frattempo
condotte valutazioni affidabili da parte dei Magistrato dei Po e della Autorità
di Bacino, sarebbe opportuno ripetere per lo stato attuale degli alvei i
calcoli a suo tempo da me eseguiti per conto della Procura. Disponendo di rilievi di dettaglio dell'alveo
dei Tanaro e della Bormida sono disponibile a ripetere quei calcoli senza alcun
onere finanziario. Così dicasi per il
ponte della Cittadella per il quale, disponendo di rilievi topografici
aggiornati ed accurati, si potrebbero rivalutare gli effetti di rigurgito. In questo problema, nel quale sono
indirettamente coinvolto, gli aspetti economici non sono importanti ed è per me
sufficiente dimostrare, a coloro i quali,
pur disponendo di mezzi finanziari di non poco conto, gestiscono queste
questioni non sempre al meglio, che si può far molto di più di quanto viene
fatto.
Unisco a questa
lettera, per Vostra conoscenza, la lettera da me inviata al Sindaco di
Alessandria e ai Capigruppo del Consiglio Comunale in risposta alla lettera
nella quale la Sig.ra Calvo afferma che io non avrei nelle mie valutazioni
tenuto conto dei contenuto dei famoso PS 45.
A tutti Voi rinnovo i
miei ringraziamenti e porgo i migliori auguri per le prossime Festività.
L. D'Alpaos '
...
Prof. Ing. Luigi D 'A~
Ordinario di Idrodinanica
nell'Univenità di Padova
Alla Sig.ra
Francesca Calvo
Sindaco di Alessandria
Padova, 3 Dicembre 2000
p.c. ai Capigruppo
dei Consiglio Comunale
di Alessandria
Ricevo in questi giorni
fotocopia della lettera in data 7.9.2000 a firma Sua e dell'ing. Marco Neri nella quale al punto 2 si fa
riferimento alla mia perizia redatta per conto dei Procuratore della Repubblica
di Alessandria e consegnata in data Gennaio 1997.
Devo confessare di
essere stato sorpreso da quanto Lei scrive, laddove asserisce che lo avrei
"ignorato totalmente i parametri idraulici fissati dal PS 45".
Deduco da questa Sua
affermazione che Lei probabilmente non ha letto né il PS 45, né tantomeno la
mia relazione, nella quale, proprio a commento di tale documento, sono dedicate
le pagine che vanno da 5 a 12.
Osservo innanzitutto
che, se Lei avesse ragione, io non avrei in nessun modo ottemperato al quesito
posto dal Sig. Procuratore, il quale ha,
invece, accolto ed approvato, con mia personale soddisfazione, la relazione
redatta per conto del Trìbunale.
Ciò premesso voglia
perdonarne alcune considerazioni su questa vicenda nella quale, in base ai
ritagli di giornale che mi sono stati inviati, sono stato da più parti
coinvolto, senza aver mai avuto l'occasione di replicare o di esprimere il mio
pensiero fino a venerdì scorso, quando, in una serata passata in Alessandria,
mi è stata data la possibilità di commentare i risultati delle mie indagini.
Sono consapevole del
fatto che la propaganda e la disinformazione possano, sul breve, aiutare i
decisori nelle loro scelte, ma sono anche intimamente convinto che, alla lunga,
la verità emerga sempre in modo prorompente, mettendo in evidenza quanto non si
voleva rendere palese.
Nel caso specifico temo
che la disinformazione abbia già prodotto una vittima inconscia: Lei Ill.mo
Sig. Sindaco. Glielo dimostrerò se avrà l'amabilità di
leggere nel seguito le mie puntualizzazioni sulle vicende della sicurezza
idraulica in Alessandria con riferimento al Tanaro.
Il PS 45, così definito
in quanto redatto, per vanto dei Segretario dell'Autorità di Bacino del Po, in
soli 45 giorni dall'alluvione, riporta la data dei 10 Maggio 1995: copia
conforme di tale documento, consegnatami dalla Procura di Alessandria, è
allegata alla mia perizia, datata 22 Gennaio 1997 ma le cui attività mi hanno
impegnato, a partire dall'Agosto 1995, per tutto il 1996.
Nel PS 45 la portata
massima del Tanaro in Alessandria per la piena del 1994 è indicata di 2823
m3/s, con una precisione calligrafica al m3/s che è ridicola e da sola denota
tutta l'inesperienza dell'estensore, mentre si fissano in 3000 m3 /s e in 4000
m3 /s, rispettivamente, le portate limite dei Tanaro alla confluenza con la
Bormida e alla confluenza con il Po.
Nel "Sottoprogetto
SP1", datato Giugno 1995 la portata dei Tanaro è modificata in alcune
sezioni, ma in Alessandria, come si evince anche dalla mia relazione, è
ribadita in 2800 m3/s. Essa sale
inspiegabilmente a 3800 m3/s in un aggiornamento dello studio SP1, datato
Ottobre 1996. Quest'ultimo documento,
come del resto è chiaramente specificato sempre nella mia relazione, è a me
pervenuto per vie non ufficiali, perchè il Segretario dell'Autorità di Bacino,
ad una mia precisa richiesta in data 9 Ottobre 1996, bontà sua, riteneva di non
dovermi nemmeno informare dell'esistenza dell'aggiornamento e rispondeva con
l'invio di documenti che già possedevo e che riportavano ancora i valori dei già
noti PS 45 e SP 1.
Tutto questo testimonia
comportamenti che ciascuno può valutare come meglio crede, ma dal punto di
vista sostanziale è ininfluente rispetto ai risultati delle mie indagini.
I dati dell'Autorità di
Bacino, vecchi o nuovi che siano, aggiornati o non aggiornati, sono, infatti,
superati nella mia stessa relazione. Con
valutazioni basate sull'uso di una modellistica matematica avanzata,
sicuramente più efficiente di quella utilizzata dall'Autorità di Bacino e dal
Magistrato dei Po, attraverso riscontri puntuali con i valori osservati sia per
le quote idrometriche massime raggiunte in alveo, sia per l'estensione delle
aree allagate in città, sia per le quote massime toccate dall'acqua in tali
aree, ho dimostrato che la portata massima a monte di Alessandria nel novembre
1994 è stata di almeno 4400m3/s, mentre
le portate che hanno lasciato l'alveo del fiume in sinistra e in destra sono
state rispettivamente pari ad almeno l'1300 e 750 m3/s circa. Ho anche evidenziato come parte dei volumi
d'acqua fuoriusciti in sinistra siano verosimilmente rientrati in alveo a monte
dei ponte degli Orti, favorendo l'esondazione verso questo quartiere.
Penso sia palese, alla
luce di queste sintetiche osservazioni, che la Sua lettera distorce la realtà
dei fatti disinformando il lettore e lasciando indirettamente intravvedere un comportamento sciatto da
parte mia, per aver svolto un delicato compito con superficialità, senza saper
leggere correttamente, da vero analfabeta di ritorno, i contenuti del famigerato
PS 45.
Sempre con riferimento
a questo documento, durante la discussione seguita al mio intervento di venerdì
scorso in Alessandria, ho appreso da un abitante del quartiere Orti che il PS
45 attualmente in circolazione sarebbe datato 1997 e non già 10 maggio 1995,
come risulta dagli atti depositati in Procura.
Se è a quest'ultimo
"cosiddetto PS 45" al quale fa riferimento nella Sua lettera, rilevo
che Lei pretende da me cose impossibili.
Penso, infatti. di conoscere abbastanza bene l'idraulica. ma confesso di
non essere ancora in grado, per il momento, di prevedere il futuro. Ben difficilmente, avendo lavorato intorno ai
problemi riguardanti la difesa idraulica in Alessandria sul finire dei 1995 e
per tutto il 1996, potevo considerare quanto l'imprevedibile ed ineffabile
Autorità di Bacino del Po avrebbe estratto dal suo cilindro delle "portate
a sorpresa' l'anno successivo, dopo aver comunque diffuso valori diversi negli
anni precedenti , senza mai sentire il bisogno di motivare, per essere credibile,
il perché delle variazioni di volta in volta apportate.
Non credo di dover
commentare questo comportamento, se non osservando che per correttezza e al
fine di non ingenerare confusione, meglio avrebbe fatto l'Autorità di Bacino a definire il nuovo documento
programmatico "Aggiornamento del PS 45", oppure, in linea con il
significato dato dal Segretario dell'Autorità stessa al titolo del documento
originale, ma con minor effetto sull'opinione pubblica, " PS 845" (
ovvero "Piano Speciale uscito 845 giorni dopo l'alluvione" ), oppure
" Nuove portate limite provvisorie del Tanaro in Alessandria in attesa di
ulteriori ripensamenti", viste le continue correzioni.
Da ultimo, sulla
polemica riguardante il ponte della Cittadella ed i provvedimenti da realizzare
per dare maggiore sicurezza idraulica alla città di Alessandria, è ingenuo
ritenere che tale sicurezza si possa perseguire "per legge". Mi creda, nessuna legge del parlamento potrà
garantire il raggiungimento di questo obiettivo, se i provvedimenti stabiliti
non sono pertinenti ed innanzitutto rispettosi delle leggi della fisica!
E' questa la domanda
che Lei si deve porre per valutare se in Alessandria vi siano oggi condizioni
di sicurezza accettabili in termini di rischio idraulico.
Pur non avendo veste
alcuna per intervenire sulla questione, mi permetto di osservare che, dal punto
di vista tecnico e limitatamente agli aspetti idraulici relativamente alla
necessità dell'eventuale abbattimento del ponte della Cittadella, è
ineccepibile solamente un percorso logico che evidenzi da una parte gli effetti
di rigurgito prodotti dalla struttura esistente al variare della portata
fluente, dall'altra la riduzione delle quote idrometriche massime che
comporterebbe la sua sostituzione.
Tanto più questa
precisazione è necessaria se, come ho avuto la possibilità di ascoltare, alcuni
abitanti del quartiere Orti ritengono, erronearnente, che dall'abbattimento del
ponte della Cittadella possano derivare per loro condizioni di migliore
sicurezza idraulica.
La conclusione è,
infatti, errata perché, essendo il quartiere Orti situato a valle dei ponte
della Cittadella, i benefici in termini di riduzione di quota idrometrica
derivanti dal suo abbattimento si risentiranno solo verso monte.
Poiché Lei ha
sicuramente a cuore il problema della sicurezza idraulica della Sua città,
penso che debba considerare con attenzione l'osservazione e che debba semmai
pretendere dagli Organi competenti innanzitutto, ed in via prioritaria,
l'adeguamento ed il rinforzo degli argini nel tratto cittadino anche a valle
dei ponte della Cittadella, e poi la realizzazione delle casse di espansione
previste dalla stessa Autorità di Bacino tra Asti ed Alessandria. Se, dopo aver realizzato tutto questo, Le
saranno rimasti a disposizione ancora altri finanziamento rifaccia pure il
ponte del quale tanto si discute, ma dopo aver dimostrato la sua inadeguatezza
dal punto di vista idraulico, per non sacrificare aprioristicamente un
"colpevole di poco conto'.
Personalmente dubito
che gli Organi competenti possiedano documenti presentabili e tecnicamente
fondati sul problema degli effetti di rigurgito prodotti dai ponti in
Alessandria. Ciò che ho potuto
consultare al riguardo in allora non risponde alla domanda e nel suo significato
tecnico è valutato in modo chiaro nella mia perizia. Ma forse mi sbaglio, e questi calcoli
esistono e sono, in nome della trasparenza, a disposizione di chiunque voglia
documentarsi !?
Faccia in ogni caso
condurre da un tecnico competente e di Sua fiducia qualche valutazione per via
teorica, basata su elementi topografici e geometrici dell'alveo attuali e
migliori di quelli di cui io ho potuto disporre, oppure, se non crede nelle
potenzíalità del calcolo, pretenda che si esegua un'indagine idraulica su
modello fisico in scala ridotta, per valutare gli effetti di rigurgito del
ponte della Cittadella. Solo dopo, alla
luce di questi risultati, tragga le Sue conclusioni. Quelle spese per queste
indagini saranno comunque somme ben utilizzate, sia che emerga la necessità di
abbattere il ponte, sia che il provvedimento risulti non necessario.
Mi scuso per il tempo
rubato alle Sue importanti funzioni dalla lettura di questa mia lettera, ma Le
sarei grato se, tenuto conto delle mie precisazioni, che traducono
l'inconfutabile realtà dei fatti che mi coinvolgono, vorrà
"ripuntualizzare" il Suo pensiero, che al già ricordato punto 2 della
Sua lettera in data 7. 9. 2000 mi sembra
quantomeno mal espresso.
In attesa di un Suo
cortese cenno di riscontro, Le porgo i miei più distinti saluti.
Prof. Ing.
Luigi D'Alpaos