Alessandria. Programma di Mandato. Fino al 2020 con navigazione a vista.
Molto netta la diversificazione fra maggioranza e
opposizioni nell’ultimo Consiglio Comunale alessandrino che ha trattato di “programma
di Mandato”. Un documento che viene snobbato da molti ma che, comunque, dà indicazioni su come e dove vorrebbe
intervenire l’attuale Amministrazione Comunale alessandrina . Ricordiamo che
siamo di fronte ad un ricompattamento del centro-destra (con Lega Nord, Forza
Italia e Fratelli d’Italia nel gruppone più grosso) intorno ad una figura,
quella del prof. Cuttica di Revigliasco che, evidentemente, ha saputo
interpretare meglio della concorrenza ciò che volevano (e vogliono) gli
alessandrini. Un documento che ha fatto il pieno dei voti di maggioranza ma
che, nemmeno in modo tanto scontato, ha ricevuto un chiaro “no” da tutte le
minoranze, dai “civici” al “centro-sinistra”fino ai “pentastellati”. Il Programma di Mandato (di cui questa prima
parte avrà effetto solo fino al Documento di Metà Mandato, cioè all’inizio
del 2020) parte proprio da quelli che sono i “desiderata”degli alessandrini e,
in modo semplice e diretto, va ad enumerarli: “(…) Cosa chiedono gli alessandrini?
.-.
chiedono di poter avere strade, marciapiedi, piazze e aree verdi pulite e ben
curate
.-.
chiedono di poter avere la sicurezza di uscire di casa e passeggiare per la
città, anche in orari serali o notturni, senza paura, senza correre rischi,
quindi senza percezione del pericolo
.-.
chiedono di poter avere un efficiente livello di servizi a costi contenuti e un
sistema di tariffe e tasse locali equo ed equilibrato
.-.
chiedono un’Amministrazione Comunale che sia stimolo e promotrice della
rinascita economica, attraverso il rilancio del sistema produttivo, per
assicurare prospettive di lavoro e quindi un futuro meno incerto, in
particolare ai giovani
.-.
chiedono un’Amministrazione Comunale con capacità di ascolto e dialogo, in
grado di comprendere difficoltà e problemi, e di dare risposte e soluzioni
rapide ed efficaci ma soprattutto in tempo reale”.
Un
“pensiero minimo” che non si discosta dal veleggiare con la terra bene in vista
e che, su molti temi mantiene un “profilo basso” sostanzialmente continuista
rispetto alla Giunta Rossa uscente. Su “Sport” “Cultura”, “Rapporti con l’Università”, “Lavori pubblici” siamo dichiaratamente sul “prendila con calma, continua quanto già
impostato e, per ora, non andare oltre (n.d.r.)”. Anche se, rispetto alla “Cultura”
ci sarebbero da aggiungere due o tre cosette… Il testo proposto, infatti,
dichiara: “Il recupero del Teatro,
rimodulato alle reali esigenze della città, è un obiettivo da perseguire.
Alessandria deve recuperare la sua storia e svelarla al mondo. Valorizzare l’ex
Ospedale Militare con l’annessa Chiesa di san Francesco, il sito archeologico
romano e preromano di Villa del Foro con l’Antiquarium, i resti del Castello di
Casalbagliano, Palatium Vetus, Santa Maria di Castello, Palazzo Cuttica di
Cassine, Palazzo Ghilini, gli affreschi medioevali della Torre di Frugarolo, la
vasta quadreria, il complesso di Marengo, la valorizzazione dei reperti romani
e longobardi (ora chiusi negli scantinati della Sovrintendenza), rappresentano
un potenziale di enorme importanza”. Programma interessante che
necessiterebbe subito di un riscontro di Bilancio con capitoli, sia in “entrata”,
sia in “uscita” ben strutturati per le evenienze del caso (1). Ciò che si propone, e che parzialmente riprende e sviluppa idee
precedenti, necessita finanziamenti, accesso a bandi e fondi specifici,
capacità manageriale / gestionaria e, soprattutto, velocità di esecuzione. Sul piano concreto avremo a breve risposte a queste considerazioni.
Ai punti programmatici citati si deve aggiungere anche il citato “Osservatorio culturale e turistico dell’Alessandrino”
di cui si assicura la prossima attivazione. Bene... siamo con voi.
Abbiamo, perciò, in campo culturale un tentativo di caratterizzazione più netta di cui si
dovranno vedere a breve le premesse… altrimenti non usciremo dalle “ipotesi”. Un
profilo “basso” che pare caratterizzare anche gli interventi su “ex ospedale Militare, Cittadella e
ampliamento Tribunale”. Contenitori delicati su cui si discute da anni e sarebbe ora di avere concrete destinazioni. Ci sono anche "parole d'ordine" esemplificative dell'attuale momento di riflessione: “Normalizzare e ripartire” – “No a nuovi
progetti, sì all’ utilizzo preferenziale di personale interno”. Una “continuità”
che – per inciso – ritroviamo nei veloci
passaggi riguardanti l’edilizia scolastica, i cimiteri,
il rilancio dei sobborghi, la stessa politica dei “Trasporti” e la gestione dei
rifiuti. Niente di particolare, giusto qualche accenno... e via. Da segnalare anche, ma per il momento solo a livello di dichiarazione, l'intenzione di incentivare la “raccolta differenziata”, come pure l’interesse della Giunta Cuttica per una sede nuova ospedaliera
“facendo seguito ai percorsi e ai
contatti già messi in atto”.
Più interessante e stimolante la parte riguardante “Urbanistica e Ambiente” : “…lo strumento
urbanistico tenderà ad essere dinamico e ‘costruttivo’, per ridare impulso
abitativo, commerciale, industriale alla città”. Anche qui si attendono a breve (pena “volatilità”
della comunicazione) impegni di spesa e orientamenti chiari. “Recupero di aree già
edificate, riducendo al minimo il “consumo” del territorio” . Quell’intercalare “al minimo” fa un po’
tenerezza, ma – dopo i nuovi insediamenti in area Panorama – apprezziamo lo
sforzo. Più duro sarà il combattimento (volendo citare Renzi “da corpo a corpo”)
per recuperare denari dalle vendite pubbliche. Nel “Programma” si afferma infatti:“Dismissione di immobili comunali con
vendita a privati, immobili non strategici” ma qui la distanza fra il dire e il fare non è
misurabile in oceani ma in spazio siderale. Comunque saremo felici di essere
smentiti.
Volendo fare gli antipatici ci preoccupa un poco la genericità del“Massima attenzione ai controlli su acqua e
aria” collegato ad un ancor più fumoso “Obiettivo: città più vivibile”. Qui
chiediamo da subito una “scossa” con un aumento delle centraline di
rilevamento, un miglioramento nell’informazione ai cittadini ed una campagna
coordinata di sensibilizzazione per il trasporto pubblico responsabile e per la
mobilità “soft” basata sulluso delle biciclette e su nuove forme di mobilità (“car sharing ecc.). Per il momento, invece, siamo solo agli
auspici (senza nemmeno citare l’eventuale riconsiderazione della proposta dello
Studio TRT di Milano) che ci paiono, per lo meno, inadeguati:“ Incentivazione all’utilizzo di auto a
basso impatto ambientale (con bonus parcheggio, gratuità parcheggi in
struttura, corsie preferenziali)” ,
estremamente generico e – se non supportato da provvedimenti immediati –
assolutamente inconsistente. Come preoccupante è la serie di affermazioni
attinenti il prossimo PUMS concretamente attuabile: “realizzazione
di parcheggi a corona a beneficio del centro storico” – “rottamazione dei
semafori e nuove rotonde” – “piano parcheggi a corona uguale ‘più vita in
centro’” . E per ultimo… da prendere in considerazione con la massima
attenzione viste le implicazioni del caso, l’annuncio di due grandi parcheggi (sembra
di capire “sotterranei”) in due piazze storiche: “Possibilità di intervento
sulle piazze Garibaldi e Libertà con parcheggi” . Anche se poi, in sede di dibattito si è registrata una "marcia indietro" rispetto al parcheggio di Piazza Libertà.... Ma allora, come stanno le cose?
Non vorremmo ritornare sull’argomento ma, giusto per
riepilogare due o tre punti….
Bene per i parcheggi a corona; benissimo per l’incentivazione
del trasporto pubblico, magari con bus navetta gratuiti e/o combinati con il
prezzo di parcheggio e con frequenze adeguate. Bene il progressivo spostamento
degli uffici “attrattori di traffico” (Banche, Posta, Centri amministrativi)
dall’area centrale – delimitata dai parcheggi a corona – a quelle
immediatamente esterne (ma questo l'abbiamo inserito noi e sarebbe bello, molto bello, che fosse recepito). Benissimo il rilancio di tutto il centro storico in
stretta collaborazione con il mondo del commercio (e con i residenti) per
creare le condizioni migliori per il passeggio, gli acquisti, le occasioni di
promozione e la vivibilità massima dell’area centro. Ancora meglio se,
immediatamente dopo, si porrà mano – nel modo migliore e più efficace - alla
armonizzazione / vivificazione dei sobborghi, alla razionalizzazione degli elementi
di arredo (dai marciapiedi, ai cartelli, alle aiuole, fino alle aree verdi) e
alla loro perfetta fruibilità da parte di chi è “diversamente abile”. Infine, cambiando
ambito (e questo è presente nel Programma di Mandato in
oggetto) 'bene' per le indicazioni chiare di un impegno diretto da parte dell’attuale
Amministrazione per elevare il livello di sicurezza della città dal rischio
alluvioni. Leggiamo con piacere, infatti, che si auspicano “opportuni interventi a
monte e, fra questi, le aree di laminazione controllata così come previsto da
A.d.B. e AiPO”. Un impegno importante che coinvolgerà la presente Giunta in
un - prevedibile - tira e molla con il livello amministrativo regionale, con ciò che
resta di tre Enti Provincia e con una cinquantina di Enti Comunali. A questi, giusto per non farsi mancare nulla, sono da aggiungere i contatti obbligati con le
Rappresentanze Agricole, Commerciali e Industriali in qualche modo “toccate” dalle questioni inerenti i fenomeni alluvionali ed i loro risvolti assicurativi, commerciali e amministrativi.
Un “pezzo” di Programma difficile,
che deve essere subito messo in chiaro con opportuni provvedimenti e con azioni
amministrative appropriate. Anche qui attendiamo riscontri…
Resta un po' di amaro in bocca a fine lettura documento che, ci pare, ancora viziato da una delle peggiori abitudini della politica amministrativa locale post TUEL... Quella di "elimnare", "contrastare", "azzerare" tutto quello che è stato fatto in precedenza, a prescindere dai "percorsi" e dai "risultati". Speriamo di essere smentiti, almeno questa volta.
...(1) Il D.U.P. se fosse già disponibile potrebbe servirci per capire meglio le intenzioni di spesa