Comune e attualità alessandrina
Stazione FS: passerella pedonale. No grazie!
Nicola Parodi
Sono state approvate dal Consiglio Comunale le “Linee programmatiche relative alle azioni e
ai progetti da realizzare durante il mandato amministrativo 2017-2022”. Al capitolo Viabilità e Parcheggi – Viabilità sub
4) troviamo la proposta “realizzazione passerella pedonale davanti alla
stazione ferroviaria.
Sicuramente a qualche automobilista a cui da fastidio
incrociare sulla propria strada il “prossimo” (sopratutto nelle vesti di
pedone) che lo obbliga a fermarsi o anche solo a rallentare la proposta piacerà.
Si suppone che l’Amministrazione intenda motivare la
costruzione della passerella con la necessità di aumentare la sicurezza dei
pedoni. Lo scopo potrebbe essere raggiunto? Non credo, esempi di fallimenti non
mancano[1].
Proviamo ad immaginare cosa potrebbe succedere (tralascio
giudizi estetici dichiarandomi incompetente) una volta realizzata la
passerella.
Migliaia di persone di tutte le età, molti con bagaglio
appresso, persone a mobilità ridotta, che si arrampicano faticosamente su per
le scale all’altezza di un secondo piano[2] per
poi ridiscendere dall’altra parte. Poco probabile.
Certo si potrebbero mettere degli ascensori (o ingombranti scale mobili ) di cui
occorrerebbe garantire il funzionamento continuo con una manutenzione accurata;
ma con che costi?
Percorrere la passerella allunga il percorso e i tempi necessari
per recarsi ai treni, pensiamo ai pendolari sempre sul filo dei minuti; sicuramente
la maggior parte dei viaggiatori diretti in stazione continuerebbe ad
attraversare la strada, anche se la passerella fosse dotata di ascensori o
scale mobili e pure nella malaugurata ipotesi che si volessero eliminare gli
attraversamenti pedonali, aumentando quindi i rischi di incidenti. Si può anche
credere di poter fermare l’acqua con le mani.
L’automobilista intollerante di cui sopra potrebbe suggerire
di bloccare l’accesso alla strada con le classiche catenelle (“fortunatamente”
ci sono le fermate dagli autobus che rendono impossibile una tale idiozia) o potrebbe
suggerire di impegnare i vigili a multare i pedoni trasgressori distogliendoli
dal multare gli automobilisti poco rispettosi del prossimo che parcheggiano in
divieto per fare gli affari propri.
Ma se non si fa la passerella i rischi per i pedoni restano!
Se si fa e si lasciano gli attraversamenti la passerella è inutile, se facendo
la passerella si tolgono gli attraversamenti e i rischi aumentano; che fare? Non
la passerella!
Un opera utile potrebbe essere il prolungamento del
sottopasso della stazione fino ai giardini, ma una tale opera si scontra con il
problema dei costi e con i problemi di “sicurezza” che potrebbe presentare il
sottopasso. Nel mio personale libro dei sogni dovrebbero essere le auto a
passare sottoterra, ma questi non sono più i tempi di vacche grasse.
Potrebbe servire limitare la velocità delle auto valutando i
pro e contro di attraversamenti pedonali rialzati, installando anche qualche
telecamera con la speranza che prima o poi il Parlamento trovi il tempo di fare
una legge che permetta l’uso dei moderni mezzi di video sorveglianza per
sanzionare chi contravviene alle regole. Un aiuto verrebbe anche dal far
fermare gli autobus qualche metro prima delle strisce pedonali in modo di
permettere a pedoni e automobilisti di usufruire di una migliore visuale.
L’Amministrazione Comunale, legittimata da circa 19.000
elettori, ha il diritto di perseguire i propri obiettivi. Ma gli oltre 75.000
elettori cittadini di Alessandria, anche se in gran parte sfiduciati, hanno il
diritto di attendersi che le valutazioni su come “investire” i loro soldi siano
fatte al meglio, e di essere informati, con buoni argomenti, sulla funzionalità
e la convenienza di un opera che potrebbe rivelarsi un inutile spreco di denaro
pubblico anche prima di essere realizzata.
[2] Per permettere il
passaggio di autocarri con carichi di varie altezze, senza rischiare urti con
la passerella, la luce libera deve essere all’incirca cinque metri,
approssimativamente due piani.
28/10/2017 15:45:29
20.03.2018
Dario Fornaro
Da non crederci. Vent’anni fa
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11.03.2018
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04.03.2018
Dario Fornaro
Verso la fine del settembre
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situazione di fatto e non celava, in allora,
nessuna critica; anzi trapelava un certo apprezzamento per un esordio
meno polemico e stralunato di...
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26.02.2018
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La recente inchiesta del giornale “Il Piccolo” di Alessandria pubblicata il 23 febbraio scorso circa le criticità del comparto ferroviario alessandrino è lodevole in quanto affronta un tema storicamente sottovalutato dalla classe dirigente, ma impone alcuni commenti e riflessioni.Nella pagina dedicata...
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20.02.2018
Dario Fornaro
Abusiamo del titolo lapidario
di Jane Austen, ma, nel seguito di questa nota, mentre per l’orgoglio
siamo in linea di significati, per
il pregiudizio il discorso si articola un po’
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Borsalino degli ultimi decenni, con relativo...
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20.02.2018
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07.02.2018
Dario Fornaro
Catafalco denomina, in senso
proprio, la base di sostegno della bara,
esposta in chiesa o nella civile camera ardente. Normalmente minimale, ormai,
ma con importanti trascorsi di luttuosa, barocca scenografia. Di qui,
probabilmente, il senso figurato e popolare del termine catafalco per alludere
ad...
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21.01.2018
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anche un andamento carsico: ogni tanto
se ne parla, poi lunghi silenzi, poi se ne riparla…...
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08.01.2018
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Al villan non far sapere..
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Il Centrodestra alessandrino
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in carica, indipendentemente dalle insegne inalberate.
Se...
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02.01.2018
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La vicenda recente della Borsalino, con il fallimento –
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