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I nostri editoriali

Primarie?

Giancarlo Patrucco

Ci ho messo il punto interrogativo perché le primarie sembrano passate di moda. Per la verità, nel centrodestra non lo sono mai state. Ora, dopo la vittoria siciliana, Berlusconi aspetta lo sdoganamento europeo per tornare in campo. Benedett’uomo! Non gli bastano i guai che ha combinato a noi e a lui, nei vent’anni passati? Salvini, invece, guarda i numeri: chi prende un voto in più alle politiche sarà il candidato. Questo diceva fino a ieri, quando la Lega sopravanzava. Lo dirà ancora, adesso che i sondaggi danno notizia del sorpasso di Forza Italia? Quanto alla Meloni, considerata tutt’al più un outsider, torna dalle amministrative ringalluzzita. Non sono forse suoi i candidati che hanno stravinto?

No, da quel fronte non aspettatevi novità, cari elettori di centrodestra. D’altronde, penso che interessi poco anche a parecchi di voi. Predomina la voglia di avere un ombrello sulla testa, considerando i giorni a venire. E, poi, meglio chiunque piuttosto del centrosinistra un tantino pasticcione e confuso degli ultimi anni. Non si mai. Se questi si ricordano ancora da dove provengono, magari si mettono in testa di far pagare le tasse a tutti o di recuperare i soldi all’estero o di mettere una patrimoniale. Dio ne scampi!

Sorprende invece un po’ di più la memoria corta del PD. Sono stati i Dem a inventarsi le primarie per scegliere i candidati e il popolo di centrosinistra ha sempre dimostrato di gradire. Milioni in fila ai seggi, pronti a versare l’obolo e a prendere la scheda. Milioni in attesa dei risultati, certi che nessuno avrebbe potuto disattenderli. Vox populi, vox dei.

Invece, oggi il centrosinistra non ne parla affatto. Se c’è lui – inteso Matteo Renzi – dice il variegato mondo della sinistra radicale, noi non veniamo. Qualcuno aggiunge: potremmo anche venire, ma dovete prima dichiarare il fallimento delle vostre politiche di governo. Eccovi qui un elenco, dal jobs act alle pensioni, dallo jus soli agli immigrati, dalle periferie degradate alla leadership. Noi abbiamo Grasso oppure la Boldrini. Meditate gente, meditate.

Dall’altra parte si medita. Medita il segretario del partito, Matteo Renzi appunto, e medita il povero Fassino, mandato in avanscoperta, a mettere insieme il cahier des doleances a cui contribuiscono Bersani, Speranza, Fratojanni, Cuperlo, Orlando ecc… D’Alema se n’è tirato subito fuori. Ha detto no, punto e basta. Noblesse oblige.

Arrivati a questo punto, anche un povero commentatore come me si fa una domanda: perché non ricorrere alle vecchie, care primarie? Beninteso, in velocità, visto che i candidati alle primarie dovranno presentare un programma, oltre alla loro faccia. Provo a darmi pure una risposta, anzi due (sapete, sono cose complicate):

Risposta 1: le differenze programmatiche sono insormontabili;

Risposta 2: ci odiamo (cordialmente).

Cari lettori-elettori di centrosinistra, se approvate la prima risposta mi corre l’obbligo di dirvi come alle primarie si possa arrivare anche con programmi diversi e facce diverse a rappresentarli. Se, invece, vi riconoscete nella seconda risposta, fatevi sentire, dentro e fuori.

Qualora purtroppo vi riconosciate in entrambe, temo che vi aspetti una primavera difficile. Non ci sarà nemmeno il sole dell’avvenire a riscaldarci.

16/11/2017 17:04:58

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