“La
paura o la stupidità sono sempre state alla base della maggior parte delle
azioni umane.”
Albert Einstein, dalla lettera a E.
Mulder, aprile 1954, Archivio Einstein 60-609, p. 140
Mentre stavo riflettendo sul giudizio espresso
da Umberto Eco sulla rete nella sua Lectio Magistralis, in occasione della
Laurea Honoris Causa, conferitagli dall’Università di Torino otto mesi prima
della sua scomparsa, per il quale “I social media danno diritto di parola a
legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino”
─, mi sono imbattuto nell’articolo su “Le radici del rifiuto della scienza” sul
numero in edicola del mensile di divulgazione scientifica “Le Scienze”. Nell’ambito
della conversazione tra il giornalista e divulgatore scientifico Jen Schwartz e
la scienziata dell’atmosfera Katharine Hayhoe sul rifiuto della scienza, in
quanto “forma di anti-intellettualismo”, è riportata l’opinione dello “scrittore
e biochimico sovietico naturalizzato statunitense” Isaac Asimov, secondo il
quale l’anti-intellettualismo sarebbe «alimentato dalla falsa nozione che la
democrazia significhi che “la mia ignoranza vale quanto la tua conoscenza”».
Queste frasi mi sono rimbalzate in mente
quando ho letto il commento ad un mio scritto (“Bufale,
proteste e disinformazione”) del signor Giuseppe Monticone, al quale riconosco,
a differenza di altri commentatori che si celano dietro l’anonimato, il merito di
firmarsi con nome e cognome, qualificandosi quale Presidente del comitato
alluvionati “Oltre il fango”. Ora, dopo avermi dato del “genio che studia da 23
anni il Tanaro e non ha ancora trovato le dighe”, il signor Monticone lamenta lo
“sciacallaggio sulle assicurazioni”, per avere in quell’articolo consigliato a
tutti coloro che abitano nel quartiere degli Orti di assicurare la propria
abitazione contro il rischio di “inondazione per evento catastrofico”. Consiglio
che mi sento di estendere anche a quanti abitano in quella parte del centro
storico di Alessandria incluso nella Fascia C del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali
(PSFF) – denominata non a caso dall’art. 31 della Legge 18 Maggio 1989, n. 183
“Area di inondazione per piena catastrofica” –, provvedimento poi confluito nel
Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI) – adottato con deliberazione
del Comitato Istituzionale n. 18 in data 26 aprile 2001 –, divenuto legge
dello Stato in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’8
agosto di quello stesso anno.
Sorvolo sulla questione “dell’apertura
delle dighe” quale causa della disastrosa alluvione del novembre ’94 in quanto
già ampiamente smentita da fonti ufficiali, come riportato nel mio articolo
“L’alluvione che verrà”, pubblicato sul numero unico del 2017 dalla rivista
Nuova Alexandria e rintracciabile agevolmente, per chi volesse documentarsi,
sul sito dell’Associazione Volontari per la Protezione Civile Orti Sicuro (http://orti-sicuro.blogspot.it/).
Ciò che invece mi preme chiarire, dal
momento che altre persone me lo hanno chiesto, è la possibilità, per coloro che
abitano agli Orti, di sottoscrivere una polizza assicurativa sul rischio di
‘inondazione per evento catastrofico’. Una tesi di laurea da me assegnata
nell’ambito del corso di Politica economica della Facoltà di Giurisprudenza
dell’Università di Genova e discussa dalla dottoressa Chiara Campora nell’Anno
Accademico 2002-2003, ha chiarito quali fossero, stando alla Teoria economica,
i vantaggi e gli svantaggi dell’introduzione in Italia di una assicurazione
obbligatoria, una pratica assai diffusa in altri Paesi. In essa si suggeriva l’opportunità
di introdurre anche nel nostro Paese, polizze assicurative a protezione della
casa contro ogni tipo di evento calamitoso (come terremoti e alluvioni).
Essendo nel frattempo venuto a conoscenza
che le Poste Italiane avevano offerto tale la possibilità a coloro che avessero
attivato un conto corrente postale presso di loro, ho chiesto al mio
assicuratore di aggiungere alla mia assicurazione sulla casa anche il rischio
di alluvione. Dopo aver chiarito al perito inviatomi dalla Compagnia
assicurativa che le abitazioni ubicate nel quartiere degli Orti insistono
all’interno della Fascia C del Piano Stralcio delle Fasce Fluviali, egli ha accolto
la mia proposta e da allora la mia abitazione, al pari di quelle di altre amici
e conoscenti ortolani, è coperta anche da quel tipo di rischio. [1]
Ciò è tanto più vero, se si considera che la Legge di Bilancio per il 2018
prevede l’applicazione, a partire dal prossimo anno, di una detrazione fiscale
del 19% sulle polizze contro le calamità naturali, sul tipo di quella già
prevista per le polizze vita.
Ma corrisponde al vero anche ciò che sostiene
il signor Monticone quando lamenta che “Tutti i fabbricati alluvionati nel
novembre scorso, non sono assicurabili”. Ora, siccome mi risulta che la
proprietà del signor Monticone si trovi all’interno della Fascia B del PSFF[2]
e quelle di altri alluvionati all’interno della Fascia di deflusso della piena
(Fascia A), ben si comprende che nessuna assicurazione sia disposta a coprire
un rischio che ha una probabilità statistica di verificarsi, come si legge in
un documento ufficiale dell’Autorità di Bacino del Po, con una frequenza
quinquennale.[3]
Su un’altra cosa, infine, ha perfettamente
ragione il signor Monticone: è la mancata attivazione da parte del Comune di
Alessandria delle “Procedure a favore della rilocalizzazione degli edifici in
aree a rischio 1”, previste dall’Art. 18bis del PSFF, laddove si fa riferimento
alle “Procedure a favore della rilocalizzazione degli edifici in aree a rischio
1”. I comuni – recita quell’articolo –, anche riuniti in consorzio, in sede di
formazione dei rispettivi P.R.G. o dei Piani particolareggiati e degli altri
strumenti urbanistici attuativi, anche mediante l'adozione di apposite varianti
agli stessi, possono individuare comprensori di aree destinate all'edilizia
residenziale, alle attività produttive e alla edificazione rurale, nei quali
favorire il trasferimento degli insediamenti siti nei territori individuati dai
dissesti ai sensi del precedente art. 9 o individuati nell’ambito dei P.R.G”.
Pertanto, più che lamentarsi della pulizia
dei fiumi, doverosa, ancorché di competenza di differenti Enti e Istituzioni, che
incide peraltro in maniera poco rilevante sulla portata del Tanaro, il comitato
alluvionati “Oltre il fango” dovrebbe farsi carico di studiare bene la
normativa, e poi mettersi in contatto con le Istituzioni preposte in base alle
rispettive competenze: a) l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di
Alessandria, in difetto per la mancata predisposizione dei Piani
particolareggiati delle proprietà che insistono in zone improprie; la Regione
Piemonte per l’erogazione dei fondi atti ad agevolare le rilocalizzazioni, una
volta che tali Piani venissero approntati. Secondo un celebre aneddoto, Isaac
Newton avrebbe intuito l’esistenza della legge della gravitazione universale “mentre
sedeva in contemplazione, a causa della caduta di una mela”. Newton, però, non
ha dato la colpa alla mela, si è chiesto il perché fosse caduta.
Alessandria, 9 dicembre 2017