Elezioni e referendum
Le istituzioni secondo Di Maio
Mauro Calise
Stop. Battuta d’arresto. Anzi, brusca retromarcia. Per quelli – e sono parecchi – convinti che i Cinquestelle si fossero convertiti alle regole del sistema democratico, l’autoconsultazione quirinalizia a mezzo web di Di Maio è una doccia gelata. Non virtuale. Costituzionale. Il voltafaccia parademocristiano – niente più vaffa, vi accoglieremo tutti – era suonato un tantino strumentale. Ma si sa, un leader politico – soprattutto se comanda il suo partito attraverso un server privato – può cambiare idea – e linea – a piacimento. Quindi, anche se un po’ affrettati, potevano essere comprensibili i guaiti di gioia con cui la stampa aveva accolto la svolta inclusiva dell’ex partito antisistema. Addirittura l’inizio di un processo inesorabile di istituzionalizzazione. Già. Solo che le istituzioni hanno le proprie regole. E quelle della formazione del governo sono – per nostra fortuna – dettate dalla Costituzione, e da settant’anni di prassi ininterrotta della democrazia dei partiti. Invece, già da qualche settimana, Di Maio va avanti a testa bassa – non alta – nella propria personalissima interpretazione di quello che il Capo dello Stato dovrebbe fare subito dopo il voto. Anzi, come si è visto dal perentorio messaggio mail, anche prima. Intendiamoci. Sul piano della comunicazione politica, si tratta di una furbata. Furbacchiata. Che rischia, però, di trasformarsi in un clamoroso autogol. Fino alla e-lista di ministri, Di Maio si era limitato – si fa per dire – a pretendere che l’incarico gli fosse conferito ipso facto – anzi, ipsis numeris - non appena le urne domenica gli avessero regalato il verdetto di capo del partito più votato. Una mera formalità, perché si sa che i sondaggi lo hanno già incoronato. Ma, fino all’altroieri, Di Maio aveva avuto – come si dice – la creanza di pazientare fino a quando si fosse completato il noioso iter elettorale. Poi - si sa come sono i giovani – deve aver perso la pazienza. E dato che la lista dei ministri non sarebbe entrata in un tweet, ha inviato a Mattarella una mail. Ora, non è proprio il caso di ricordare ai lettori – come hanno fatto ieri autorevoli costituzionalisti – che questo atto rappresenta un vero e proprio sgarbo – e sgorbio – istituzionale. La prerogativa di scegliere il presidente incaricato spetta al Capo dello Stato, a seguito delle consultazioni coi partiti, e sulla base della convinzione maturata che il prescelto abbia buone chance di formare una maggioranza a sostegno di una compagine esecutiva. Quindi, nessun automatismo col leader del partito più votato. Come ricorda bene Bersani, che inutilmente cercò una investitura che Napolitano non gli offrì, convinto - a torto o a ragione – che il segretario del Pd non avesse le carte per assemblare i numeri. Di Maio lo ricorda bene anche lui. Ed è proprio per questo che fa finta di non saperlo, e aizza i suoi seguaci ad accampare un diritto inesistente. Per rendere – mediaticamente – più credibile quella che giuridicamente resta una bufala infondata, ecco che arriva un’altra fake news: la lista dei ministri immaginari presentata per mail al supremo custode della legalità costituzionale. Con due conseguenze che andranno attentamente soppesate. La prima è che – purtroppo – i Cinquestelle avranno – forse – perso un po’ di pelo, ma non il vizio. Il disprezzo delle istituzioni resta una loro costante. E se questo è l’antipasto del pranzo che intendono servire dopo il voto, c’è da essere – molto – preoccupati. Un messaggio che vale soprattutto per quelle forze politiche che pensano che sarà facile sedersi intorno a un tavolo e provare a impostare un dialogo. Se Di Maio si inventa le regole per la formazione del governo, cosa non potrà combinare quando si tratterà di concordare, pazientemente, i dettagli e le procedure di un accordo «semplicemente» politico? L’altra conseguenza è la pressione che questo tipo di atteggiamento può esercitare sul capo dello stato. Intendiamoci. Il presidente è un politico di lungo corso. E ha le spalle costituzionali molto larghe. Non è uno che si lasci tirare per la giacchetta da nessuno, e tantomeno da una mail. Sulla cui recezione – saggiamente – ha glissato. Evitando - con una reazione polemica - di amplificare l’effetto mediatico, come avrebbe voluto Di Maio. Dopotutto, come sa bene Casaleggio, molte mail finiscono in spam. Soprattutto quelle non richieste. Però, non facciamoci illusioni. Sono tutti segnali che fanno presagire il clima arroventato con cui i Cinquestelle metteranno a soqquadro il dopo elezioni. Di Maio non ha soltanto una propria – legittimissima – idea della politica. Ha una sua idea delle istituzioni, e di quello che – non – sta scritto nella carta costituzionale. E questa è una pessima notizia. (“Il Mattino”, 28 febbraio 2018)
02/03/2018 09:17:43
07.03.2018
Mauro Calise
La risposta di Renzi alla sconfitta – piaccia o meno - ha avuto il merito della chiarezza. Come già nelle due passate occasioni in cui era stato battuto sul campo – nella prima sfida con Bersani e al referendum costituzionale – il leader Pd ha accettato di fare un passo indietro. Ma solo per cercare...
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02.03.2018
Silvia Crisman (*)
In vista delle elezioni politiche del
prossimo 4 marzo, IN/Arch Piemonte ha posto ai candidati alcune domande sul
futuro delle scelte legislative in tema di architettura e territorio.
Nel nostro Paese si continua a definire
“emergenze” una serie di fenomeni strutturali che andrebbero piuttosto
affrontati...
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02.03.2018
Mauro Calise
Stop. Battuta d’arresto. Anzi, brusca retromarcia. Per quelli – e sono parecchi – convinti che i Cinquestelle si fossero convertiti alle regole del sistema democratico, l’autoconsultazione quirinalizia a mezzo web di Di Maio è una doccia gelata. Non virtuale. Costituzionale. Il voltafaccia parademocristiano...
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27.02.2018
Elvio Bombonato
I 5 stelle mi piacciono a livello
locale perché scoperchiano misfatti e privilegi. L’evento per cui alcuni di
loro non abbiano versato la quota prestabilita da loro stessi, mi sembra una
colpa irrisoria, rispetto al banditismo della Lega di Bossi, a Formigoni, al
massacro delle Istituzioni compiuto da...
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23.02.2018
Nicola Parodi
I giornali di questi giorni continuano a informarci di "cyber campagne di influenza per condizionare
il voto”[1].
L’ex Vicepresidente USA Joe Biden ha recentemente affermato
che la Russia
ha tentato di influenzare il referendum sulle riforme costituzionali italiane[2].
Avendo ancora memoria di quanto...
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15.02.2018
Salvatore Sinagra(*)
Evidenze empiriche oltre la campagna elettorale(su suggerimento del civis Giorgio Abonante)Flat tax e tagli delle imposte sui redditi più altiIn tutti i paesi progrediti il sistema fiscale è guidato da criteri di progressività, ovvero le imposte pagate crescono al crescere del reddito e più in generale...
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14.02.2018
Agostino Spataro
…La sicurezza dovrebbe essere un valore fondante della
convivenza civile, condiviso da tutte le forze
democratiche. Tuttavia, se proprio le si vuol dare una connotazione
politica credo che tutelare la sicurezza dei cittadini sia più interesse della
sinistra e delle forze progressiste e meno della destra....
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11.02.2018
Giancarlo Patrucco
Raccogliendo
il materiale per scrivere questo pezzo, mi sono ben presto accorto di quanto
avrei dovuto dilungarmi (e assillarvi) nel tentativo di rendere conto appieno
delle palesi incongruenze, delle plateali divergenze, delle disinibite
contorsioni che stanno costellando la campagna elettorale del...
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25.01.2018
Franco Livorsi
Sarà
perché ormai sono vecchio, ma in questo mondo politico mi sento sempre più fuori
tempo (Nietzsche direbbe “inattuale” per libera scelta). Osservo i conflitti dei
miei amati connazionali e provo uno stato d’animo di strano e un po’ trasognato
stupore, come se assistessi a una delle commedie dell’assurdo...
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23.01.2018
Marina Elettra Maranetto
Ebbene Sì, sono passionale.
Può essere un pregio in determinate circostanze, ma quando
m’inoltro in considerazioni che richiedano un’analisi razionale è un
inequivocabile difetto. Da stasera, come altre sere fino a Marzo, la riga rossa
dell’ira mi salirà dai visceri come il lardo di Colonnata..
Ho...
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Alessandro
Gassman e Marco Giallini sul grande schermo
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Al Teatro Sociale tornano i tanto attesi appuntamenti del Sabato
Pomeriggio in Famiglia quest'anno una...
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Segnaliamo un articolo comparso sulla rivista economiaepolitica.it in cui si sostiene
la tesi che le...
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Il Forum dei
Movimenti per la Terra e il Paesaggio annuncia che il Gruppo di Lavoro
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Segnaliamo un interessantissimo articolo del prof. Felice Roberto Pizzuti docente di
Politica Economica...
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Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di
attività,...
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Alessandro Ottaviani
Scienza
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online economiaepolitica
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interessante articolo comparso sul sito “Le Scienze.it”
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Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il
suo nuovo progetto per il 2018: le celebrazioni...
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Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
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A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
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Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
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Memoria
Pietro Ingrao
Politica Ediesse 2017
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Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
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