Questa
mattina al teatro Filodrammatici: Libertà e Bellezza con la musica dei paesi:
Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia
Woody Allen, con la febbrile ironia ebraica, dice che
la musica di Wagner gli fa venire voglia di invadere la Polonia.
Ascoltando invece la musica polacca e di questi altri
Paesi dove le invasioni sono di casa, ti viene solo voglia di Libertà e di
Bellezza.
Una Libertà e una Bellezza sempre presenti in questi
cuori violati, dove il dolore non parla di vendetta, perchè è solo dalla
consapevolezza della ferita subita che non si può più ferire e uccidere.
La musica che stamane è arrivata da una fisarmonica,
un violoncello, due violini e un clarinetto parla di identità come solo chi ama
la può condividere, senza prevaricare, senza difenderla, ma donadola come si
dona un mazzo di fiori alla persona amata.
L'esilio è sempre Patria, dove la terra, i ricordi, i
profumi sventolano come stendardi e tessono alleanze con i valori umani che i
più perdono quando
le strade dell'Anima vengono calpestate dall'ignoranza
di chi non è in grado di cogliere il coraggio di continuare ad essere uomini e
donne proprio quando ogni speranza parrebbe perduta.
"La realtà esige che si dica anche questo: la
vita continua", scrive Wislawa Szymborska, poetessa polacca.
E la vita continua nelle ballate degli uomini buoni,
quelli che ancora sanno dire come Zbigniew Herbert ( altro poeta polacco
) : " Signore / Ti ringrazio per avere creato il mondo bello e vario
/ e anche per avermi permesso nell'inesauribile / Tua bontà di conoscere luoghi
che non / erano quelli del mio tormento quotidiano".
Ringrazio dell'invito che il Consolato polacco, nel
gentie viso di Marta, mi ha fatto stamane. Accolti ancora una volta dal teatro
dei Filodrammatici dove la Poesia polacca è "a casa ".
Straordinari i cinque giovanissimi musicisti, dove mente-mano-cuore apparivano
felicemente incontaminati dalla ferocia tecnocratica.
Questo momento ha posto in questa giornata cupa e
piovosa di una Milano inginocchiata ultimamente da troppe parole arroganti e
vane, una eterna bandiera colorata, una bandiera che solo insieme possiamo
piantare, senza fare male, in quella comune terra dove l'umanità avrà imparato
nuovamente a sognare.