Comune e attualità alessandrina
Guido Barberis, un grande alessandrino da non dimenticare
Franco Livorsi
La scomparsa di Guido Barberis mi colpisce dolorosamente. Con lui muore una delle persone migliori che io abbia conosciuto in questa città. L’augurio è che Alessandria se lo ricordi a lungo, magari intitolando presto al suo nome di pubblico amministratore e di storico dell’economia una qualche via cittadina. Infatti Guido Barberis ha fatto davvero molto, per questa città e per il suo paese. Senza chiasso, ma senza perdere mai un colpo, agendo sempre al meglio e per il meglio. È mancato a soli cinquantotto anni, ma in un’esistenza non lunga di cose buone ne ha appunto fatte parecchie, specie come dirigente di primissimo livello di pubbliche amministrazioni, ma anche come studioso. Si era laureato in modo ottimale con una tesi di “Storia economica”, materia che è stata oggetto di un suo interesse e approfondimento costanti, in “Scienze Politiche”, a Torino, avendo come maestro Valerio Castronovo. In seguito si era pure laureato, a Genova, sempre in modo molto brillante, in Giurisprudenza: studio che l’aveva appassionato non meno di quello politologico precedente. Come studioso si è segnalato soprattutto per una storia della Borsalino, ma anche per un’opera recentissima, in cui ha connesso insieme suoi saggi degli anni Ottanta dandoci una sorta di mappatura di tutti i principali gruppi privati e in parte pubblici che abbiano svolto attività imprenditoriale nell’Alessandrino, in pratica delineando la storia economica delle maggiori imprese cittadine: “La famiglia economica alessandrina”, Genova, ISRAL - Le Mani, 2008, pagg. 366. È stato bello e delicato che l’Istituto Storico della Resistenza di Alessandria, di cui è stato un fondatore e un membro assiduo del Comitato scientifico, e persino, in modo del tutto volontario, negli ultimi anni, segretario, per speciale iniziativa del suo presidente - la professoressa e senatrice Carla Nespolo - abbia voluto accelerare il più possibile l’uscita di questo libro definitivo di Guido Barberis, corredato pure da inserti fotografici accattivanti a cura di Franco Castelli nonché di un’interessante parte, di storia economica “quantitativa”, che completa e aggiorna la ricca analisi di Guido: parte dovuta al responsabile del CEDRES della Privincia di Alessandria, il dottor Giancarlo Subbrero. Quest’ultima fatica di Guido Barberis - presentata in modo interessante e amichevole a Palazzo Guasco, da Carla Nespolo, Gianni Ghe’, Roberto Livraghi e dall’economista Bruno Soro, coordinati da Luciana Ziruolo, nelle scorse settimane - è stata resa possibile anche dal contributo della Provincia e della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. E si spiega. Non solo perché una qualche forma di mecenatismo di alto livello fa parte dei doveri istituzionali di tali enti, ma perché Guido Barberis era pure stato un importante amministratore della Fondazione ed era il principale “bilancista” della Provincia, per volontà del Presidente, Filippi, nonché il segretario della Fondazione delle ventotto Province del Nord Ovest. Ma ricordare tutto quello che Guido Barberis ha fatto, nella sua non lunga vita, lavorando come un’operosa formica che silenziosamente realizza mentre le cicale chiacchierano magari a vanvera, sarebbe impossibile. Per me è una figura quasi complementare, anche psicologicamente, di un mio carissimo amico alessandrino morto egli pure, già diversi anni fa, a cinquantaquattro anni, ed egli pure studioso di cose economiche: Luciano Stella, che era stato pure molto amico di Guido. Qui i ricordi comuni si addensano, ma voglio richiamare, in quest’ora triste, il solo Guido. Lo conoscevo dal 1971, quando lui era un giovane dirigente della Federazione Giovanile Comunista Italiana ed io cominciavo a meditare sulla possibile confluenza del PSIUP (di cui ero cosegretario provinciale) nel PCI, realizzata l’anno dopo. Ci incontravamo spesso in treno, in viaggio per Torino, dove io cominciavo a fare seminari a Scienze Politiche, dove sarei approdato definitivamente come assistente e poi docente dal 1974, ed egli stava per laurearvisi. Mi colpiva sia la serietà dei suoi discorsi sempre meditati e misurati, costruttivi e lontani da ogni estremismo (che invece tra i giovani di sinistra di quel tempo era quasi la norma), sia il suo modo di pensare sempre positivo e costruttivo. Più oltre, credo nel 1974, fu assunto in Comune, temporaneamente con due altri laureati di ottime speranze che si chiamavano Luciano Stella e Giambattista Podestà, nel quadro di un’operazione politico culturale di alto profilo, in tal caso merito del vicesindaco Brina, il quale avrebbe voluto dotare l’ancor giovane Giunta di sinistra (rinata nel 1972) di alcuni dirigenti “nostri” di livello professionale e intellettuale indiscutibilmente alto. Stella e Podestà fecero poi altre scelte, ma Guido Barberis rimase in tale ambito, crescendo sempre più e meglio, in termini di capacità e competenze. Era il tipo del “grand commis” dello Stato, nel senso della grande amministrazione pubblica, o delle scuole di alta amministrazione, che ci sono in Francia. Però era anche bello, allora, all’inizio degli anni Settanta, vederlo mano nella mano con la sua fidanzata, sempre dolce e sorridente, Laura Bianchi, che poi lo sposò e gli diede un figlio, Alessandro, ora stimato avvocato. In seguito Guido fu tante cose. Un po’ anche in politica, in varie segreterie specie della zona di Alessandria del PCI. Ma la sua vera vocazione non era quella politica, un po’ perché era troppo serio e costruttivo, persino un poco timido, per gettarsi nell’immancabile mischia da cui la politica anche migliore è sempre segnata, e un poco perché il suo approccio era sempre da grande tecnico più che da politico. Era veramente un uomo della grande amministrazione, che avrebbe potuto dirigere tutto un ministero più che fare il ministro. E in effetti divenne non solo un importantissimo dirigente del settore di bilancio e finanziario del Comune di Alessandria, ma poi, sempre nelle primissime posizioni, ad Aosta, a Genova ed a Milano. Ma da vero alessandrino tornava poi sempre “a casa”. Fu pure per un poco assessore al bilancio della Giunta di Mara Scagni, ma si dimise presto, per fare altro. Come assessore, però di altissima preparazione culturale specifica, collaborò pure un poco con la nostra associazione “Città Futura”, presentando il 12 dicembre 2002 la legge finanziaria di quell’anno e valutandone le conseguenza sugli enti locali. Il suo forte, in effetti, era proprio la grande amministrazione. Comunque tanti protagonisti della politica poterono ben operare, in Comune e altrove, grazie a collaboratori di tale livello (nella misura in cui stettero a sentirli, naturalmente). Guido Barberis era anche un vero riformista. Lo era veramente in modo antropologico. Non credo che neanche da giovane - teorizzandolo o meno - avesse mai pensato diversamente. Era davvero un alessandrino a 360 gradi. Aveva sempre una punta di ironia, però bonaria e quasi malinconica, e mai aggressiva, maligna o cattiva. C’era del disincanto naturale in lui, ma al tempo stesso la “buona volontà” e la “volontà buona”. La sua filosofia era un poco quella che conclude il “Candido” di Voltaire: la coscienza del fatto che non viviamo di certo nel “migliore dei mondi possibili”, e che è persino vano tendervi, ma che ciononostante dobbiamo “curare il nostro giardino”, zappettarlo ben bene, fare la nostra parte, perché così qualcosa di buono arriverà, per noi e per tutti. Io non sono mai stato così saggio. “Pace in terra a tutti gli uomini di buona volontà”, che sembrano tanti e invece in modo radicale sono pochissimi. Guido Barberis lo era. Era un laico in senso forte, credo, ma la sua morale era quella. franco.livorsi@unimi.it
13/08/2008 12:00:00
20.03.2018
Dario Fornaro
Da non crederci. Vent’anni fa
si cominciò a discutere – con qualche ragionevole prospettiva - di come “valutare lo stato di conservazione,
gli interventi necessari e le possibili ipotesi di utilizzo della Cittadella di
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Così...
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11.03.2018
Claudio Lombardi
Alessandria sperimenterà una soluzione rivoluzionaria che abbatterà le pericolosissime polveri sottili (PM10,2,5 etc) rendendo aria di alta montagna la mefitica aria che in certi periodi dell’anno respiriamo nella nostra città. Si tratta di fioriere che posizionate in vari punti assolveranno a questa...
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04.03.2018
Dario Fornaro
Verso la fine del settembre
scorso commentavamo – sotto il titolo “Calma piatta” - i primi mesi della nuova Giunta comunale. Il titolo alludeva ad una
situazione di fatto e non celava, in allora,
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meno polemico e stralunato di...
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26.02.2018
Angelo Marinoni (*)
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20.02.2018
Dario Fornaro
Abusiamo del titolo lapidario
di Jane Austen, ma, nel seguito di questa nota, mentre per l’orgoglio
siamo in linea di significati, per
il pregiudizio il discorso si articola un po’
diversamente Necessita cioè di significativi adattamenti alla vicenda della
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20.02.2018
Giancarlo Patrucco
Qualche giorno fa ero in un bar con un amico. Ogni tanto ci ritroviamo lì, un po’ perché è vicino al centro cittadino, un po’ perché ci siamo abituati così. In fondo ci sono tavolini e poltroncine: ci sediamo e chiacchieriamo tra caffè e dolcetti, come si addice a pensionati quali siamo noi. Mentre stiamo...
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07.02.2018
Dario Fornaro
Catafalco denomina, in senso
proprio, la base di sostegno della bara,
esposta in chiesa o nella civile camera ardente. Normalmente minimale, ormai,
ma con importanti trascorsi di luttuosa, barocca scenografia. Di qui,
probabilmente, il senso figurato e popolare del termine catafalco per alludere
ad...
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21.01.2018
Dario Fornaro
Il “secondo ponte” sulla Bormida riveste da tempo per l’alessandrino – città e ampi dintorni – caratteri di chiara necessità per la
sicurezza e la fluidità dei traffici, ma, ad un tempo, l’argomento registra
anche un andamento carsico: ogni tanto
se ne parla, poi lunghi silenzi, poi se ne riparla…...
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08.01.2018
Dario Fornaro
Al villan non far sapere..
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Il Centrodestra alessandrino
– in sella da sei mesi a scapito dell’uscente Centrosinistra - sta cominciando a sperimentare sulla sua
pelle una sorta di destino meta-politico che colpisce tutte le Amministrazioni
in carica, indipendentemente dalle insegne inalberate.
Se...
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02.01.2018
Dario Fornaro
La vicenda recente della Borsalino, con il fallimento –
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Società che dal punto di vista industriale e commerciale starebbe, a quanto si
dice, decorosamente in piedi, ha destato
comprensibili sconcerto e preoccupazione
per i prossimi “atti” che il procedimento...
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Segnali
Alessandro
Gassman e Marco Giallini sul grande schermo
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Al Teatro Sociale tornano i tanto attesi appuntamenti del Sabato
Pomeriggio in Famiglia quest'anno una...
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Segnaliamo un articolo comparso sulla rivista economiaepolitica.it in cui si sostiene
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Il Forum dei
Movimenti per la Terra e il Paesaggio annuncia che il Gruppo di Lavoro
Tecnico-Scientifico...
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Segnaliamo un interessantissimo articolo del prof. Felice Roberto Pizzuti docente di
Politica Economica...
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I MARCHESI DEL MONFERRATO NEL 2018
Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di
attività,...
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Stephen Jay Gould
Alessandro Ottaviani
Scienza
Ediesse 2012
Pag. 216 euro 12
New York, 10 settembre...
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Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
online economiaepolitica
http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-diritti/diritti/scuola-sanita-e-servizi-pubblici/servizio-sanitario-nazionale-a-prezzo-regionale-il-paradosso-del-ticket/...
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interessante articolo comparso sul sito “Le Scienze.it”
Link:...
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Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il
suo nuovo progetto per il 2018: le celebrazioni...
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Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
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http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/la-ripresa-e-lo-spettro-dellausterita-competitiva/...
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DA OGGI IN RETE 2500
SCHEDE SU LUOGHI, MONUMENTI E PERSONAGGI
A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
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Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
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Memoria
Pietro Ingrao
Politica Ediesse 2017
Pag. 225 euro 15
Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
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