L' "Ulivo" e l'eredità di Prodi per scrivere una nuova pagina vittoriosa del centrosinistra
Cos’è “Insieme”?
Insieme è la lista elettorale d'ispirazione ulivista che nasce dalla messa
in comune di storie e esperienze politiche consolidate – come quelle riformiste
e ecologiste – con le tante realtà civiche del territorio che in questi anni in
tante città hanno ridato dignità alla politica.
Insieme è in campo fin dal primo secondo per collaborare con un'alleanza
chiara e riconoscibile con il Pd ma con l'obiettivo di cambiare alcune delle
politiche del centrosinistra e offrire agli italiani una proposta di Governo da
parte di un centrosinistra molto più ampio e coeso di quanto non sia oggi.
Insieme, infatti, si rifà ai valori di unità e condivisione che hanno
contraddistinto già due volte, nel 1996 e nel 2006 con Romano Prodi, una bella
pagina vittoriosa del centrosinistra e dei suoi elettori. Insieme, quindi, si
appoggia su radici molto solide e vitali, porta in dote un patrimonio di
credibilità indiscussa ed ha molto da proporre agli italiani che si collocano
idealmente nel centrosinistra ma sono delusi o perplessi.
La lista Insieme è consapevole di non poter rappresentare da sola quella
storia, ma l'ispirazione ulivista è per chi la condivide un modo ancora attuale
d'interpretare la politica, dove rancori, particolarismi e personalismi
lasciano il posto a un obiettivo comune: quello di sconfiggere il populismo e
la destra per costruire una società più equa e inclusiva.
La proposta di “Insieme” per la crescita
dell’Italia
Al cuore della proposta c'è l'agenda della crescita economica, che deve
essere pensata in un'ottica di governo strategico e non costantemente
emergenziale, con una visione seria e responsabile di medio e lungo periodo.
Partiamo da una visione e da valori, che abbiamo trasformato in una
proposta concreta. Ci muoviamo nel solco di quanto in Europa si sta già facendo
per imprimere alla crescita il segno dell'equità sociale all'interno di
un'economia competitiva ma regolata.
Nella nostra bella Costituzione c'è scritto che l'Italia è una Repubblica
fondata sul lavoro. In una prospettiva che possa trovare un'ampia convergenza
all'interno delle culture politiche riformiste e ambientaliste del
centrosinistra, Insieme si augura che si possa inserire in Costituzione anche
il principio che l'Italia – al pari di quanto hanno già deciso di fare Francia
e Germania a esempio - sia una Repubblica fondata anche sulla "crescita
sostenibile dell'economia e della società".
Essere sostenibili non significa solo non andare troppo veloci; vuol dire
anche non andare troppo piano e non fare restare indietro l'economia italiana.
E vuol dire anche fare scelte che consentono di creare valore duraturo nel
tempo immaginando uno sviluppo che, anziché distruggere le risorse di cui si
alimenta, ne crea in continuazione di nuove.
Chi supporta Insieme pensa sia arrivato il momento di alzare il tiro e
provare a volare alto, nella dimensione dei valori che devono guidare la nostra
società nel futuro tecnologico e globalizzato del pianeta. Uno di questi valori
oggi quasi universalmente riconosciuto è la sostenibilità.
Ma se lo facciamo, poi dobbiamo declinare questa visione e questo obiettivo
e calarlo nell'impianto legislativo e nell'operare del governo.
Molte grandi imprese in Italia e nel mondo hanno sentito da tempo il
bisogno, pur in assenza di obblighi di legge, di mettere la sostenibilità in
cima ai propri valori e di rendicontare i propri azionisti e stakeholder sui
risultati conseguiti ogni anno in questo campo. Non sono solo strizzate
d'occhio a un pubblico fatto di consumatori attenti e responsabili e con un
anima sempre più ambientalista. È, piuttosto, il riconoscimento del valore
economico della sostenibilità, il solo approccio che consente di creare valore
duraturo nel tempo.
La stessa scelta l'hanno fatta con modalità diverse i nostri principali
partner europei, Francia e Germania, facendo della sostenibilità non solo un
valore fondante, ma anche un punto programmatico centrale di lungo periodo
dell'azione di governo.
La sostenibilità richiama immediatamente il tema dell'ambiente, del
contrasto al cambiamento climatico, di una crescita economica che crei più benessere
di quanto non bruci risorse. A molti la parola sostenibilità può evocare il
pericolo di un freno alla crescita, di nuovi lacci e lacciuoli che imbriglino
il mercato e la competizione. Insieme non crede che sia così, infatti pensiamo
che la sostenibilità debba essere sia sociale che ambientale.
Per questo Insieme vuole sostanziare l'impegno per la "Sostenibilità
in Costituzione" con una serie di iniziative e proposte concrete che
saranno al centro della sua attività parlamentare. Per parlare alle imprese, ai
consumatori e a quei milioni di ragazzi e ragazze che stanno immaginando oggi
quale sarà il loro lavoro.
Siamo un piccolo paese in un mondo dominato da grandi numeri. Il contributo
che possiamo dare alla sostenibilità planetaria in termini quantitativi è molto
limitato. Ma quello che possiamo dare in termini qualitativi è molto elevato.
L'Italia resta un grande paese produttivo con grandi risorse tecnologiche e di
innovazione. La nostra creatività e la nostra qualità fanno scuola e tendenza
in molti campi. Un'Italia campione anche nella sostenibilità può ispirare e
fare scuola, in Europa e nel mondo.
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Giulio Santagata (*) –
Prima pubblicazione: “Huffington post” 05.01.2018 . L'articolo è stato segnalato dal civis Pier Luigi Cavalchini