Associazione Città Futura - Logo
Il futuro del centro-sinistra
Il nome dell' Europa e il suo equivoco
Filippo Orlando


Il nome e la cosa; dovrebbe essere a tutti chiaro che tra il nome di una cosa e la cosa reale stessa passa, a volte, una differenza notevole. Tale differenza può aumentare fino al punto che non vi sia più corrispondenza fra oggetto e il nome teso ad indicarlo.

Dunque, che cosa intendiamo veramente quando nominiano l’ entità ‘Europa’ e quale corrispondenza c’è fra nome e oggetto reale? Si ha impressione, sempre più evidente, che fra l’ idea d’ Europa come entità superiore e astratta e il reale processo di unificazione in atto sul continente, ad opera sopratutto di paesi come Francia e Germania, vi sia una tale distanza da porre in discussione l’ ideale con la realtà sottostante.

L’ idea d’ Europa non è univoca, ne è mai stata concepita e presentata dagli stessi soggetti sociali e politici e con scopi affatto omogenei. Tuttavia si può intravedere, dagli esordi delle prime elaborazioni intellettuali di processo di unificazione europea risalenti al primo dopoguerra, una trama comune minima. Tale leggero ordito intellettuale si basa sull’ idea che l’ unificazione europea si sarebbe ottenuta mediante l’ implementazione di un mercato di merci e capitali unico e con lo scopo di por fine all’ immane massacro delle guerre intracontinentali che portarono la civiltà ‘Occidentale’ sull’ orlo del collasso.

Seguendo questo minimo e comune schema concettuale, dal secondo dopoguerra sono due le forze che plasmano il processo unitario europeo: da un lato gli USA con la necessità di far dell’ Europa un alleato - avamposto verso l’ Asia, una Europa che doveva uniformarsi culturalmente al modello politico e sociale americano, dall’ altro il patto franco - tedesco che ha posto fine alle antiche rivalità e inaugurato una nuova politica d’ equilibrio continentale dato il nuovo contesto internazionale.

Sul piano delle culture relative al decisivo terreno della politica economica, prevarranno lungo questi settant’ anni di unione europea il pensiero liberale tedesco, con l’ ossessione antinflazione, e l’ approccio liberale di stampo anglosassone, capace di addomesticare il pensiero keinesiano sposandolo con le impostazioni neoclassiche tradizionali.

Il risultato delle forze che hanno dato vita alla Europa attuale è oggi definibile in questo modo: un mercato unico di merci e capitali basato sulla concorrenza ‘dura’ fra paesi per accapararsi porzioni sempre più estese del commercio intraeuropeo e per conquistare l’ egemonia politica sull’ intero processo di unificazione continentale. Va dato atto a Francia e Germania di aver sfruttato la spinta esterna degli USA verso l’ unificazione economica europea, al fine di porre in essere un loro piano di conquista della egemonia politica e economica sull’ intero continente.

Tale disegno si è rafforzato con l’ istituzione dello SME e con la moneta unica dieci anni dopo la caduta del muro di Berlino. Lo spirito di tale unificazione di mercato e monetaria è sempre stata quella di escludere un processo di Unione Europea basato sul principio di solidarietà e reciprocità fra popoli, stati e classi sociali. Semmai è stato il principio della competitività, spinta via via verso i suoi limiti estremi, che ha prevalso nella storia dell’ unificazione europea, e certamente tale principio è sempre stato centrale per francesi e tedeschi. Il patto franco - tedesco, firmato all’ Eliseo da Adenauer e De Gaulle nel 1963, dopo il fallimento della ‘via politica all’ Europa’ causato dal voto del parlamento francese che affossava nel 1954 il primo tentativo di costruire un esercito continentale unitario, consentiva di mantenere integre le visioni nazionali di Francia e Germania scaricando il peso del loro accordo sugli altri paesi grazie ai meccanismi della integrazione economica.

Con la grande crisi finanziaria degli anni 2007 e 2008, avviene qualcosa di inedito nella storia dell’ Unione Europea che ne sta decidendo ora le sorti, dopo aver lungamente oscillato fra Europa come imitazione degli Stati Uniti o creazione di una Europa ‘Neocarolingia’.

Inoltre, il 1989 non ha come caratteristica solo la fine del sogno del socialismo sovietico, ma è determinato da un evento dai più oggi dimenticato o misconosciuto. Sto indicando l’ avvenuta riunificazione tedesca che è l’ evento che pone in discussione tutte le dinamiche geopolitiche nate alla fine della guerra mondiale. Ritorna di attualità il termine ‘Mittel Europa’, quella vasta area di mezzo nel grande continente europeo a cui sempre la Germania si è rivolta trascinando all’ interno dei suoi continui conflitti etnici caratterizzanti questa, i paesi mediterranei, ( Francia, Italia, Grecia ecc.).

Se aggiungiamo a ciò sopra descritto il dato che è evidente la perdita di forza dell’ impero americano a livello globale accompagnata dalla sua scarsa capacità di governare i processi politici degli alleati europei, ne deriva una nuova natura di ciò che noi chiamiamo ‘Unione Europea’.

Essa non è più il risultato di una Unione sovranazionale costruita mediante processi più economici che squisitamente politici, ma ha oggi raggiunto la natura, sempre presente nei 70 trascorsi dalla fine della guerra come latente desiderio, come potenziale inespresso, di un complesso politico istituzionale di natura non democratica, che sancisce l’ egemonia ‘neocarolingia’ francotedesca sul resto delle nazioni e regioni del continente; dal sud mediterraneo alla vasta regione a nord e a est della Germania.

Rinasce così, è questo il vero nome e sostanza di ciò che noi oggi chiamiamo pomposamente ‘ Europa’, il sogno moderno di un nuovo ‘Sacro Romano Impero’, un ‘Sacro Impero Franco - Germanico’ capace di conquistare egemonia nell’ area centrale del continente, di marginalizzare l’ area mediterranea di esso, di dialogare ed esser freno allo stesso tempo della espansione di Russia e Cina, e infine, di svincolarsi dalla tutela americana e inglese.

In tale quadro, duole dirlo, le vittime del risultato a tratti paradossale del processo unitario europeo sono proprio le nazioni del meridione d’ Europa, in particolare Italia e Spagna. L’ unità tra Francia e Germania non potrà avvenire se non smembrando le nazioni del meridione continentale. E’ così che il sogno europeo delle nostre classi dirigenti, le più attente coltivatrici delle retoriche che ne hanno alimentato l’ ideale vaporoso e etereo allo stesso tempo, possono in realtà ritrovarsi di fronte al dramma nazionale della dissoluzione dell’ Italia e della idea di nazione indipendente ad essa connotata. Un paradosso della storia, se volete destino ‘ cinico e baro’, che però si manifesta indubbiamente quando fra il nome delle cose e le cose stesse nominate passa una distanza troppo grande, distanza che andrebbe sollecitata e indagata dalle coscienze intellettuali migliori del nostro paese.

Le quali, purtroppo, incantate dal sogno europeo, tacciono ignare dei nostri reali destini.

 

 

 

Alessandria Filippo Orlando 02-02-2017

 

 

 

 

26/02/2018 21:45:17
comments powered by Disqus
17.03.2018
Danilo Bruno
Ieri (il riferimento è al 14 marzo u.s.), a stare alle cronache di stampa, il ministro allo sviluppo economico e neo-PD Calenda,che era presente a Bari con Prodi a presentare il libro di Giovannini sull’utopia sostenibile, avrebbe pronunciato, tra le altre cose, una importante affermazione: “ Serve un...
 
14.03.2018
Mauro Fornaro
Qualche riflessione, più di carattere psicologico che non politologico, sul crollo del PD da parte di un “vecchio” simpatizzante. Classe dirigente e molti militanti del PD sembrano al momento essersi arroccati sulla difensiva, sia a seguito degli attacchi insistenti e insolenti della Lega e del M5S nel...
13.03.2018
Mauro Calise (*)
Inutile, per il momento, affacciarsi sul crogiuolo della crisi in corso. Troppe incognite ancora da sciogliere. E, soprattutto, troppe spavaldissime mosse tattiche che dovranno cedere il passo a più miti consigli – e consiglieri – strategici. Ma, quale che sarà la soluzione che alla fine prevarrà,...
 
12.03.2018
Egidio Zacheo
C'è smarrimento nel Partito Democratico e a sinistra. La loro sconfitta è stata bruciante . Ma mentre quella del PD da molti - diciamolo- era stata prevista da tempo, anche se non nelle proporzioni verificatesi, una sorpresa generale ha destato quella di " Liberi e Uguali". Vi è stata una polarizzazione...
12.03.2018
Goffredo Bettini
"Articolo proposto dal Cives Pier Luigi Cavalchini" Abbiamo subito una sconfitta storica. Infatti, se ragioniamo su un arco temporale ampio, balza agli occhi il rovesciamento di una anomalia italiana. Negli anni '70 l'anomalia consisteva nella forza elettorale di una sinistra comunista e socialista...
 
10.03.2018
Franco Livorsi
Nel mio articolo del 28 febbraio ultimo scorso, “L’Italia congelata” - scritto pochi giorni prima delle elezioni politiche - motivando il mio voto a favore del PD - di cui ero e sono totalmente convinto - esprimevo tutta la mia preoccupazione per la tenuta della democrazia liberale e rappresentativa...
09.03.2018
Filippo Boatti
La disfatta, questa volta finale, della sinistra era purtroppo prevedibile e inevitabile, inevitabile perché la sinistra non ha saputo né voluto reagire alla gabbia che le impedisce di sussistere. Certo si può chiamare in causa una “questione morale” interna alla sinistra. E’ un fatto vero, il mancato...
 
08.03.2018
Alfio Brina
I vari politologi fanno risalire al comportamento un po’ guascone di Matteo Renzi, le cause della sconfitta elettorale di questo 4 marzo 2018. Un uomo solo al comando attorniato da fedelissimi, sicuramente toscani e possibilmente fiorentini, Poi il modo irriverente, per non dire sguaiato con cui è...
07.03.2018
Carlo Clericetti (*)
Il seguente articolo comparso sul blog di "repubblica.it" curato da Carlo Clericetti è segnalato (e proposto alla lettura) dal civis Filippo Boatti....​Due indagini del dopo-elezioni confermano quello che chiunque abbia osservato con un po’ di attenzione quello che accade aveva già capito, e che conferma...
 
07.03.2018
Giuseppe Rinaldi
1. Dopo tanto impegno e tanti sacrifici, il risultato tanto sperato finalmente è arrivato. Finalmente abbiamo perso.[1] E non poteva che essere così. Siccome siamo stati particolarmente in gamba, abbiamo perso anche in maniera pesantissima, inequivocabile, con cifre oltre ogni previsione. Da capogiro....
Segnali
Alessandro Gassman e Marco Giallini sul grande schermo ...
Al Teatro Sociale tornano i tanto attesi appuntamenti del Sabato Pomeriggio in Famiglia quest'anno una...
Segnaliamo un articolo comparso sulla rivista economiaepolitica.it in cui si sostiene la tesi che le...
Segnaliamo un interessantissimo articolo di Rosa Canelli e Riccardo Realfonzo sulla crescente disuguaglianza...
Il Forum dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio annuncia che il Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico...
Segnaliamo un interessantissimo articolo del prof. Felice Roberto Pizzuti docente di Politica Economica...
I MARCHESI DEL MONFERRATO NEL 2018 Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di attività,...
Stephen Jay Gould Alessandro Ottaviani Scienza Ediesse 2012 Pag. 216 euro 12​ New York, 10 settembre...
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista online economiaepolitica http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-diritti/diritti/scuola-sanita-e-servizi-pubblici/servizio-sanitario-nazionale-a-prezzo-regionale-il-paradosso-del-ticket/...
Segnaliamo, come contributo alla discussione, un interessante articolo comparso sul sito “Le Scienze.it” Link:...
Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il suo nuovo progetto per il 2018: le celebrazioni...
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista online economiaepolitica http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/la-ripresa-e-lo-spettro-dellausterita-competitiva/...
DA OGGI IN RETE 2500 SCHEDE SU LUOGHI, MONUMENTI E PERSONAGGI A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
Memoria Pietro Ingrao Politica Ediesse 2017 Pag. 225 euro 15 Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
News dai media nazionali:
Ultime Notizie
facebook
"Citta` Futura on-line" è la testata giornalistica dell`associazione Citta` Futura registrata 
in data 20 gennaio 2012 con atto n°1 presso il Registro della Stampa del Tribunale di Alessandria.
Redazione Mobile:  +39.3351020361 (SMS e MMS)  - Email: cittafutura.al@gmail.com 

Oltre le informazioni. Opinione ed approfondimento.