Terza Pagina
Come duecento anni fa....
Aydin (*)
Duecento anni fa in provincia le idee
rivoluzionarie accolte con ostilità
QUANDO VINCEVA LA REAZIONE
E alla Fraschetta la strage dei giacobini
Alessandria. Quale fu la partecipazione
degli alessandrini alla Rivoluzione francese? Per comprenderne il ruolo nei
nostri territori, ove arrivò in ritardo più che altro come anelito di pochi
intellettuali illuministi, occorre tenere presente alcuni fattori basilari,
senza lasciarsi fuorviare dalle
polemiche che a duecento anni di distanza, testimoniano la vitalità di questo
evento. La Rivoluzione francese fu l’azione insurrezionale con cui il sistema
di produzione capitalista si affermò su quello feudale, permettendo alla nuova
classe borghese formata da industriali, banchieri, commercianti, agricoltori
avanzati, professionisti, intellettuali di sostituirsi alla nobiltà ed al clero
nei centri di potere politico. Sia Giacobini che Girondini, guida ed artefici
della Rivoluzione, erano la punta di diamante di una borghesia colta ed agiata.
Volete alcuni esempi? Appartenere ad un “club” giacobino costava 24 lire
all’anno, cifra elevatissima alla portata di pochi, e quando i beni dei nobili
e della Chiesa furono messi all’asta i giacobini ne acquistarono i tre quinti
pagando in contanti. Il popolo partecipò intensamente alla Rivoluzione, ma non
ne fu mai alla guida, né dall’una né dall’altra parte, fu solo una,massa di
manovra. Le città, ricche ed avanzate, parteggiarono per la Rivoluzione, le
campagne arretrate per la reazione. Fu così in tutta l’ Europa. L’alessandrino, area agricola a
sottosviluppo, fu per lo più con la reazione che formò bande armate di origine
contadina e si legò con il banditismo locale per creare azioni di guerriglia quando si affermò il
potere napoleonico. Vedi il caso di “Maino della Spinetta”, la cui figura
morale e storica fu assai simile a quella del bandito Giuliano. Ambedue
scaricati ed uccisi quando divennero ingombranti per chi li aveva inventati e
protetti. Fu proprio nella Fraschetta, l’area a più basso reddito ed a più
elevato livello di analfabetismo della provincia, che si compì la più feroce
azione di repressione antirivoluzionaria dell’Alessandrino. Vale la pena di
ricordare l’episodio, rifacendoci alla storiografia sabauda, non certo
favorevole alla Rivoluzione. Nell’aprile 1798 si radunarono a Carrosio circa un
migliaio di Giacobini guidati dal marchese Spinola, convertito alle nuove idee
libertarie, nonché da due fuoriusciti piemontesi, Pellissieri e Trombetta, ed
un ex frate valenzano, Stefano Comollo. E’ una piccola élite rivoluzionaria
proveniente non solo dal Piemonte, ma da tutto il Nord Italia. Alcuni sono
nordamericani, reduci dalla loro guerra di Indipendenza, venuti a combattere
come”interzionalisti” per l’Europa. Il piccolo gruppo inizia una vera e propria
guerriglia conducendo scorrerie militari tra Novi ed Ovada. A Pozzolo catturano
il presidio formato da 400 soldati
piemontesi. Altri 200 li prendono a Serravalle. Inorgogliti dai successi il 5
luglio cercano di conquistare Alessandria con un colpo di mano, attaccando di
sorpresa i presidi di Porta Marengo e Porta Ravanale. Sennonchè il comando
sabaudo di Alessandria viene a conoscenza del tentativo,informato da un certo
Castellani, un prete fatto infiltrare tra i rivoluzionari. Si decide di tendere
loro un agguato. Alla popolazione della Fraschetta,”ferocissima gente e
odiatrice dei francesi e di chi
parteggiava per loro” come la descrive impietosamente la storiografia
sabauda, vengono distribuite armi nonché la promessa di “lasciare i vinti a sua
discrezione”. Ossia di derubarli. L’ignara colonna rivoluzionaria, ancora in
ordine di marcia, viene attaccata all’improvviso sul fianco sinistro dalle
truppe regolari piemontesi nascoste all’altezza di Spinetta Marengo ,mentre la
cavalleria sabauda uscita da Cascinagrossa la prende alle spalle. La sorpresa riesce pienamente. I
Giacobini scompigliati si rifugiano
disordinatamente nei boschi, ove ad attenderli trovano gli abitanti della
Fraschetta. E’ un sistematico massacro. Oltre 400 vengono sgozzati, i cadaveri
derubati e lasciati nudi, cosa che provoca l’indignazione degli stessi
ufficiali piemontesi che smettono l’inseguimento ed intervengono a favore dell’avversario
salvando circa 310 uomini. E’ una salvezza relativa, poichè molti saranno in
seguito fucilati. Muore in questo modo, ancora nella culla, la nascente
borghesia alessandrina e, quel che è peggio, la sua cultura. Questo massacro dà
in parte spiegazione del perché Alessandria, al centro dello sviluppo
industriale,non lo abbia avuto, se non marginalmente e del perché, ancora oggi,
siamo l’ultima delle province del Nord
con una classe dirigente a cultura preindustriale, priva di iniziative, propria
di una regione a sottosviluppo. La storia, si sa, ha ragioni antiche.
GUIDO MANZONE (* uno dei testi raccolti e pubblicati rievoncando il nostro Guido)
LA STAMPA 16-7-89
15/07/2017 00:00:36
20.03.2018
Aydin (*)
Questa settimana vorremmo proporvi un
piccolo gioco: esaminare un episodio della storia alessandrina secondo i metodi
analitici della storiografia anglosassone. La scuola storiografica inglese, che
personalmente apprezziamo nel modo più assoluto e a cui cerchiamo di adeguarci
quando scriviamo, dà molta...
| |
17.03.2018
Marina Elettra Maranetto
“Brutto
schifo”
era la conclusione cui perveniva la mia amica olandese, che non è mai riuscita
ad impossessarsi delle sfumature della nostra lingua, riassumendo con tratto
ecumenico tutto ciò che la contrariava, dal particolare all’universale. Ed è quel brutto schifo che
ogni giorno, come un rigurgito,...
|
12.03.2018
Marina Elettra Maranetto
Poco
le era stato risparmiato perché non s’era risparmiata.
Erano
le parole di cui si serviva ad aver preso il posto dei sentimenti che le
avevano afferrato la vita. Convertita all’età della saggezza, ma peccando
d’orgoglio, si compiaceva d’interpretare ciò che l’interlocutore s’aspettava
d’ascoltare...
| |
11.03.2018
Patrizia Gioia
Questa
mattina al teatro Filodrammatici: Libertà e Bellezza con la musica dei paesi:
Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia
Woody Allen, con la febbrile ironia ebraica, dice che
la musica di Wagner gli fa venire voglia di invadere la Polonia.
Ascoltando invece la musica polacca e di questi...
|
04.03.2018
Elvio Bombonato
Via del Campo c'è una graziosa
gli occhi grandi color di foglia
tutta notte sta sulla soglia
vende a tutti la stessa rosa.
Via del Campo c'è una bambina
con le labbra color rugiada
gli occhi grigi come la strada
nascon fiori dove cammina.
Via del Campo c'è una puttana
gli occhi grandi color...
| |
28.02.2018
Marina Elettra Maranetto
“Zoccole pentite”, categoria
onnicomprensiva che esula dall’accezione comune del termine esprimendo parità
di genere.
Sono
i mutanti di schieramento politico che transumando verso un’altra parte più
conveniente ne diventano sostenitori appassionati pensando di riscattarsi. Più realisti del Re,...
|
28.02.2018
Patrizia Gioia
Cari Amici,
non è facile vivere la vecchiaia.
Pare assurdo ma arriva come un temporale, previsto ma inaspettato,
all'improvviso ti trovi addosso anni come pioggia, dai quali pare
impossibile ripararsi, inutile cercare intorno tettoie, ombrelli, ripari,
ormai sei bagnata e tutto il tuo corpo e la tua...
| |
25.02.2018
Patrizia Gioia
«Gandhi, in una lettera a Sarojini Naidu, si definì una volta scherzosamente “mystic spinner”, ossia “filatore mistico”.Questa sua espressione scherzosa e unica rappresenta un suggerimento centrale per guidarci a ricomprendere noi attraverso la figura del “Mahatma”, il profilo insieme mistico e politico...
|
25.02.2018
Mauro Fornaro
La crisi della famiglia tradizionale si correla alla crescita delle cosiddette
nuove famiglie o “famiglie moderne”. Si tratta di variegate tipologie tutte in
crescita negli ultimi decenni pure in Italia: principalmente famiglie
ricomposte, cioè formate da due partner che si mettono assieme portando...
| |
17.02.2018
Nuccio Lodato
All'indimenticabile memoria di ZEUS,
Gatto Nero incomparabile e insuperato
[e al Micio Ignoto...
|
|
Segnali
Alessandro
Gassman e Marco Giallini sul grande schermo
...
|
Al Teatro Sociale tornano i tanto attesi appuntamenti del Sabato
Pomeriggio in Famiglia quest'anno una...
|
Segnaliamo un articolo comparso sulla rivista economiaepolitica.it in cui si sostiene
la tesi che le...
|
Segnaliamo un interessantissimo articolo di Rosa Canelli e Riccardo Realfonzo sulla crescente disuguaglianza...
|
Il Forum dei
Movimenti per la Terra e il Paesaggio annuncia che il Gruppo di Lavoro
Tecnico-Scientifico...
|
Segnaliamo un interessantissimo articolo del prof. Felice Roberto Pizzuti docente di
Politica Economica...
|
I MARCHESI DEL MONFERRATO NEL 2018
Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di
attività,...
|
Stephen Jay Gould
Alessandro Ottaviani
Scienza
Ediesse 2012
Pag. 216 euro 12
New York, 10 settembre...
|
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
online economiaepolitica
http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-diritti/diritti/scuola-sanita-e-servizi-pubblici/servizio-sanitario-nazionale-a-prezzo-regionale-il-paradosso-del-ticket/...
|
Segnaliamo, come contributo alla discussione, un
interessante articolo comparso sul sito “Le Scienze.it”
Link:...
|
Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il
suo nuovo progetto per il 2018: le celebrazioni...
|
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista
online economiaepolitica
http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/la-ripresa-e-lo-spettro-dellausterita-competitiva/...
|
DA OGGI IN RETE 2500
SCHEDE SU LUOGHI, MONUMENTI E PERSONAGGI
A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
|
Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
|
Memoria
Pietro Ingrao
Politica Ediesse 2017
Pag. 225 euro 15
Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
|
News dai media nazionali:
Ultime Notizie
|