Alla fine abbiamo pensato di chiamarla così, questa nuova sezione, “Altritempi”, da un’idea di Pippo Amadio che ci ha soccorso in un momento in cui di idee nostre ne avevamo poche.
Io l’avrei anche chiamata “desiderio”, “utopia”, oppure, modestamente, “al passo coi tempi”. Sì, perché sul web la digitalizzazione procede a ritmi frenetici. Le grandi università, le grandi biblioteche, le grandi organizzazioni pubbliche e private stanno scaricando in Internet milioni di testi on line, consultabili e scaricabili liberamente. Certo, ci sono ancora problemi di copyright, resistenze, rendite di posizione, miopie diffuse. E ci sono pure molte porcherie. Però, se vi guardate intorno, vedrete che la digitalizzazione avanza. E ci sono materiali che rappresentano delle vere e proprie chicche per gli appassionati e per gli studiosi.
Volete mettere la comodità di sedervi davanti alla consolle di casa vostra, smanettare un po’ ed entrare in contatto con la Canadian Library, oppure con Gallica? Lo so, a molti potrà importare poco, ma provate a dirlo agli storici. Per loro, quelle possono sembrare le porte del Paradiso.
E noi? Non abbiamo proprio niente in Alessandria, che valga la pena di diffondere, di condividere col mondo, di mettere lì e rimirare, anche solo per vedere l’effetto che fa?
Certo che sì. Abbiamo tra noi un’antichissima Società di storia, fondata da Francesco Gasparolo addirittura nel lontano 1885. Che edita, e continua ad editare, una Rivista di Storia Arte e Archeologia che si occupa del nostro passato, di cui ci ha rivelato in questi innumerevoli anni scorci, approfondimenti, descrizioni, riflessioni, ricostruzioni.
Storie. E memorie.
Ecco, lo scopo di questa sezione è tutto qui: ripescare qualcosa di quel passato e metterlo a disposizione di chi vuol conoscerlo un po’ di più.
Noi non siamo Gallica, e nemmeno Google books. Siamo infinitamente più piccoli, però non meno testardi. Così, ci siamo messi all’opera e abbiamo faticosamente rovistato negli scaffali della Civica e dell’Isral. Abbiamo preso nota, consultato, passato in rassegna tutti i numeri della rivista e, poi, abbiamo selezionato i contenuti che ci sembravano corrispondere alla scelta di fondo: se bisognava cominciare, tanto valeva farlo partendo dalle origini. Dunque, soprattutto da Alessandria com’era, al momento della sua fondazione o poco più.
Ne abbiamo ricavato 33 testi, trasformati in altrettanti files, per un totale di circa 700 pagine. Poi li abbiamo digitalizzati in modo che fossero non solo leggibili ed asportabili, ma anche utilizzabili per eventuali lavori di ricerca. Non chiedetemi come. Non sono io il mago del computer, anzi sono piuttosto rozzo in materia.
A me resta il piacere di offrirveli e qualche dovere di riconoscenza. Prima di tutto, ai civesfuturi che hanno lavorato duramente. Senza di loro, quest’impresa non si sarebbe realizzata. Poi al Presidente del “Circolo dei Marchesi del Monferrato”, Roberto Maestri, che ci ha dato sostegno e già pensa in grande, come potrete leggere nel suo intervento qui sotto. Infine, un sentito grazie alla Società di Storia, e al suo Presidente, la prof.ssa Mongiano, che ha reso possibile tutto questo, accompagnandoci con simpatia.