“Comunicato
ufficiale.
Dal 17/08/2012 i marocchini dipendenti dell’azienda agricola Lazzaro
Bruno e Lazzaro Mauro cessano l’attività presso la suddetta azienda e non
lavorano più”.
Questo cartello – che ha avuto l’onore delle cronache
nazionali - è stato affisso venerdì 17 agosto 2012, dai Lazzaro, padre e
figlio, su un palo della luce di fronte al presidio dei quaranta braccianti
marocchini dell’azienda agricola in lotta da settimane per i mancati salari e
le condizioni di grave sfruttamento a cui erano sottoposti.
A suo modo, il cartello – discriminatorio e razzista -
comunicava il “licenziamento” di tutti i lavoratori marocchini ancora in forza
che avevano osato ribellarsi; gli altri, i Lazzaro li avevano licenziati a fine
luglio e sostituiti con una cooperativa di indiani, la Work Service di Brescia.
Quasi increduli, i braccianti ancora in forza, decidevano di
presentarsi comunque, il giorno, dopo sul posto di lavoro, se non per lavorare,
almeno per avere, come solitamente avviene in questi casi, la formalizzazione
del licenziamento.
Di fronte ad un atto dovuto e assolutamente pacifico dei
lavoratori, la risposta è stata, tra le urla della moglie di Lazzaro e il
latrare dei cani, di denuncia per violenza privata e tentativo di occupare
l’azienda!
Questi i fatti.
Come Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia consideriamo
questi eventi di una gravità inaudita, soprattutto, a fronte del fatto che
vengono colpiti i lavoratori che hanno lottato per i loro diritti, ma nulla si
sa delle numerose pendenze penali aperte nei confronti dei Lazzaro.
Queste denunce non colpiscono solo i lavoratori immigrati
che hanno osato alzare la testa, ma colpiscono anche l’agibilità sindacale e lo
stesso ruolo del sindacato nelle lotte.
Per cui, chiediamo a tutto il mondo del lavoro che quella
battaglia l’ha sostenuta, di schierarsi, di prendere posizione, di assumere
iniziative.
Il Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia è ormai una
realtà di riferimento riconosciuta per tutti i braccianti e i lavoratori
immigrati della Bassa Valle Scrivia: dai corsi d’italiano, agli sportelli
legali, alle lotte contro gli sfratti (ce ne sarà uno a Sale giovedì 15
dicembre e non staremo zitti!), alla tutela dei lavoratori delle campagne, sono
sempre più numerosi i lavoratori che si rivolgono ai nostri sportelli legali e
che trovano soddisfazione.
E’ recente la sentenza avverso i Lazzaro, emessa dalla Corte
di Cassazione che annulla un reato di un
nostro attivista, condannato in primo grado, in quanto si dichiara reato
inesistente!
Da Angeleri Ortofrutticoli, un’azienda di Guazzora di
confezionamento dei prodotti ortofrutticoli, le lotte dei lavoratori hanno
costretto la proprietà a cambiare registro, a riconoscerci, a sedersi ad un
tavolo per affrontare e risolvere gli annosi problemi aperti.
E tutto ciò, nonostante l’assordante ed inspiegabile
silenzio di molte istituzioni.
La Questura di Alessandria tace, nonostante, da settimane,
si solleciti l’istituzione di un tavolo per la regolarizzazione di chi denuncia
situazioni di grave sfruttamento in base all’articolo 18 del Testo unico
sull’immigrazione.
Noi continuiamo la nostra lotta, anche se oggi il vento è
cambiato nei luoghi di lavoro.
A noi, non solo spetta resistere, ma difendere quanto, negli
anni passati, chi ha combattuto e non si è arreso, ci ha lasciato.
Per
questo il giorno 13 gennaio – giorno della prima udienza del processo – dovremo
essere in tanti davanti al Tribunale di Alessandria, italiani e immigrati:
un’unica lotta, un unico destino.
Se
toccano uno, toccano tutti!
Alessandria, 6 dicembre 2016
Presidio
Permanente di Castelnuovo Scrivia
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