La Sentenza definitiva della Corte di Cassazione sulla vicenda di Viola e dei suoi genitori
La Sentenza del 14 febbraio scorso che
stabilisce l’adottabilità di Viola (nome fittizio di Silvana Mossano) la bimba
di Mirabello sottratta ai genitori a soli 35 giorni dalla nascita, chiudendo la
vicenda dopo otto anni dall’evento scatenante, rivelatosi infondato, va rispettata e nel
contempo, a mio avviso, discussa.
L’etichetta disgustosa di
genitori-nonni, creata dai giornali nel 2010, fingendo di essere neutrale, in
realtà fu una prefigurazione di giudizio, volta a indirizzare l’opinione
pubblica.
Città futura pubblicò il 31/7/2016 il mio saggio,( un mese di lavoro per
documentarmi anche intervistando persone competenti e informate), “Corte di
Cassazione.La nuova sentenza di Revocazione”, seguito il 15/3/2017 dal mio
articolo “Caso genitori di Mirabello: oltre la cortina di silenzio sale
l’indignazione”.
L’ANSA scrive che la Cassazione, in
questa Sentenza del 14 febbraio 2018 (capovolgendo la richiesta del proprio PG
Francesca Ceriani che aveva chiesto la restituzione della bimba ai genitori
legittimi poco più di un mese fa), ha
ritenuto i genitori incapaci di comprendere quali siano i bisogni emotivo
affettivi e pratici" della bambina: il padre risulta "totalmente
dipendente" dai desideri della moglie "chiusa in un processo
narcisistico".
Confermata pertanto la sentenza emessa
dalla Corte di appello di Torino nel 2017 nel processo di secondo
grado-bis. Sulla nevrosi narcisistica è necessaria cautela: si tratta
di una categoria discussa e non condivisa dai teorici della psicoanalisi. Lo
stesso Freud che la teorizzò,
attribuendola a uno spostamento
della libido, che si contrappone al transfert, poi la abbandonò. Su di essa
incombe fortissimo il pericolo della proiezione. Poiché siamo tutti narcisi ,
accade di frequente che quando etichettiamo il narcisismo ad
altri, in realtà espelliamo da noi e localizziamo nell’altro una qualità che
rifiutiamo di riconoscere in noi. E’ la forma primaria di autodifesa dalla
paura, da situazioni spiacevoli , dalla sofferenza. Agisce ovviamente in concomitanza anche la coazione a ripetere.
E' evidente che per la bimba ( la
quale adesso ha 8 anni e frequenta la II elementare non si sa dove), sia meglio
restare coi genitori affidatari e quindi adottivi. I genitori veri non potranno
mai vederla e neppure sapere dove sia. Che essi siano prostrati da una feroce
vicenda Kafkiana durata quasi 8 anni, è inevitabile. Non sappiamo cosa sia
stato raccontato a Viola ; e soprattutto non possiamo prevedere cosa accadrà
quando Viola a 18/20 anni verrà informata della vicenda. Perché ci sono i
giornali, e tutti conoscono la tragedia, e qualcuno inevitabilmente glielo
dirà. Mi ricorda i casi dei figli dei desaparecidos in Argentina, adottati
neonati dai carnefici dei genitori; sono centinaia, adesso adulti, sconvolti.
Comunque una tragedia così può capitare a chiunque. I genitori biologici sono
benestanti e benvoluti a Mirabello: lei bibliotecaria comunale, lui giornalista
in pensione e già consigliere comunale, amico del compianto sindaco Demartini,
democristiano benemerito (come il grande sindaco di Casale Riccardo Coppo), il
quale si oppose alla Daneco, per
difendere il Comune dalla progettata discarica di amianto.
Vicende siffatte che coinvolgono minori,
addirittura neonati, devono essere risolte in sei mesi, non in 8 anni, lo
scrive oggi su La Stampa Alessandria con forza anche Silvana Mossano ,giornalista casalese, la
maggiore esperta del caso, che ha seguito fin dall'inizio. L'articolo è
pacato,quasi referenziale, ma si avverte il dolore di fondo, per una vicenda
assurda, nata da un'inezia infondata, e trasformata in una tragedia indegna di
un paese civile.
Stupefacente, nel suo involontario
cinismo, la motivazione di questa terza Sentenza della Cassazione (che peraltro
contraddice se stessa rispetto alle due sue Sentenze precedenti): i genitori
biologici sono stati consumati goccia a goccia per 8 anni, senza poter vedere
la propria figlia, non sapendo neppure dove fosse e con chi. Alla fine del
percorso, o più propriamente del massacro, viene loro detto: poiché siete
psichicamente inidonei, non possiamo restituirvela, anche se ne avreste diritto.
A ben vedere, se si sottraessero i figli a tutti i genitori presumibilmente
inidonei, a cominciare da coloro che hanno divorziato (anch'io), dove
metteremmo tutti questi bambini/ragazzi? La Corte Europea dei Diritti dei
Minori ha più volte ammonito l'Italia: per togliere un figlio ai genitori
devono essere accaduti reati gravissimi di violenze o di abbandono; non basta
una anche fondata incapacità genitoriale.
Sono contrario da sempre alle
gravidanze ottenute con un metodo non naturale. Però la legge le consente. Non
solo ma, come stabilì il 3/6/2016 la
Sentenza di Revocazione della Cassazione,“la vicenda è percorsa da un refrain,
l’età dei genitori”ma “la legge italiana non pone limiti anagrafici a chi intende
procreare”,“è terrificante lo scenario di uno Stato che si arroghi il potere di
autorizzare a procreare solo entro una certa fascia di età”. Quale sarebbe questa età: 42 anni, 46, 48, 50 e mezzo (il
paradosso greco dell'acervo).? La procreazione è un fatto privato, su cui
nessuno può avere l'arroganza di entrare, specie se abbia ricevuto il dono di
avere figli secondo la natura. E i vip che concepiscono da anziani, e vanno
pure in TV a vantarsi? E i minori che perdono i genitori e vengono allevati dai
nonni? Meglio i nonni della casa- famiglia.
Gesù oggi dovrebbe essere dato in adozione? Colpirne uno per educarne 100 era lo slogan
delle BR, giustamente stigmatizzato da Nanni Moretti nel film "La seconda
volta" 1995.
A Mirabello da tempo corre la voce,
impossibile da verificare, per cui potrebbe essere infondata, che l’attuale
famiglia affidataria, quella che ora ha ottenuto l'adozione dalla Cassazione,
sia una famiglia potentissima di Torino, con gli agganci giusti. Del resto
tutta la vicenda è stata seguita da un avvocato da essa nominato. Scrissi a
tale proposito: "C'è del marcio in Danimarca?", rilevando come in
Italia, più volte rimproverata dall’UE
anche per questo motivo, l’azione della Magistratutra Minorile sia avvolta da
una cortina impenetrabile. Il bambino viene portato via ai genitori (anche nei
casi di reati gravissimi in cui sia inevitabile farlo), i quali non ne sapranno
più nulla, neppure quando finalmente si svolgerà il processo.
Ribadisco che una vicenda così può
capitare a tutti: non lasciate i vostri figli soli in macchina nemmeno per
pagare il ticket del parcheggio; potrebbero portarveli via e non saprete
mai che fine abbiano fatto: non gli zingari, la Magistratura, la stessa che in
altre città decreta l’adozione a coppie gay, a single ecc.
APPENDICE
Riassumo brevemente la vicenda, riferendomi al mio saggio del 31/7/16 “Corte
di Cassazione: la nuova sentenza per Revocazione”, uscito su Appunti Alessandrini il 31/7/2016.
– Il 28/8/10 una vicina di casa, in lite
coi genitori, telefona ai carabinieri per avvertirli che dentro l’auto
parcheggiata nel proprio cortile e due metri dell’ingresso c’è un neonata che
piange. Il padre, poiché la neonata dormiva, era stato assente dai 4 ai 7
minuti per scaldarle il biberon.
– La bimba, di 35 giorni, viene tolta ai genitori, e affidata a una casa-
famiglia.
– Il Tribunale dei minori di Torino, dopo un anno, decreta l’adottabilità della
bimba, perché lasciata dai genitori in stato di abbandono.
– La corte d’Appello di Torino, dopo un altro anno, conferma l’adottabilità,
che è irreversibile, e con crudeltà disumana, vieta ai genitori di vedere la
bambina, come era fin’allora accaduto, 2 volte la settimana in presenza di
un’assistente sociale, Da allora non l’hanno più vista, né saputo dove fosse
finita.
– Il 13/6/13 il Tribunale di Casale assolve i genitori, con formula piena, per
non aver commesso il reato di abbandono.
– L’8/11/13 la Corte di Cassazione, presieduta dall’83 enne Corrado Carnevale,
giudice più discusso d’Italia, emette la
sentenza definitiva di adottabilità.
–3/6/16 La stessa Corte di Cassazione 2
pronuncia la sentenza di Revocabilità (evento rarissimo che la Cassazione dia
torto a se stessa) perché la sentenza precedente non aveva tenuto conto del
giudizio del Tribunale di Casale di assoluzione sull’evento che aveva provocato
l’iter giudiziario, e denunciando con forza il pregiudizio sull’età dei
genitori, sottolineando che in Italia nessuna legge pone limiti anagrafici per
chi intenda procreare, ordinando il rinvio al Tribunale di Torino per una nuova
sentenza che tenga conto di quanto da essa affermato , per cui l’adottabilità è
una misura estrema da attuare solo in caso di genitori indegni.
Finalmente si celebra il processo d’Appello bis, nel dicembre2016 con un’altra
Corte giudicante: Il tutore della bimba, che adesso ha quasi 7 anni, durante i
quali è stata sballottata tra case- famiglia e famiglie affidatarie, sostiene (un
paradosso pirandelliano) che essendo passati 4 anni, senza che abbia potuto
incontrarli, la bimba non potrà essere restituita ai genitori naturali, mentre
il P.M. stesso aveva chiesto di restituirla, ovviamente con una procedura
graduale assistita, che i coniugi di Mirabello hanno subito accettato.
L’incredibile sentenza, contraddicendo la sentenza di Revocazione della
Cassazione, conferma l’adottabilità, si presume da parte della famiglia che
l’ha in affido da qualche tempo. Qualcuno sospetta un complotto inconfessabile:
in effetti ,visto l’atteggiamento persecutorio, di cui sono state vittime
innocenti i genitori legittimi, potrebbe anche aver ragione.
Alcuni giudici sembrano permalosi;
proprio a Torino pochi giorni fa sono arrivati gli ispettori del Ministero per
chiarire la vicenda della bambina di 12 anni stuprata, per il cui processo,
elementare, non sono bastati 20 anni ed è quindi caduto in prescrizione.
14/2/2018 Sentenza definitiva della Cassazione che
decreta l’adottabilità di Viola, per cui i genitori legittimi non potranno più
vederla (peraltro non l’hanno più vista
da sei anni) e neppure sapere dove e con chi sia finita.
elvio
bombonato