Associazione Città Futura - Logo
Schedario piemontese
Camino

Schede storiche-territoriali dei comuni del Piemonte
Comune di Camino
Redazione a cura di Marco Battistoni – Sandro Lombardini

Comune: Camino
Provincia: Alessandria
Area storica: Basso Monferrato
Abitanti: 760 (censimento 1991)
Estensione: ha 1845 (ISTAT) / 1865 (SITA)
Confini: Gabiano, Mombello Monferrato, Morano sul Po, Palazzolo Vercellese, Pontestura, Solonghello, Trino.
Frazioni: Brusaschetto, Casalino, Casavione, Castel San Pietro, Isolengo-Monti, Piazzano, Rocca delle Donne, Cornale, Luparia, Ombra, Valle, Villanova, Zizano, Castello, Camino. In età contemporanea, i dati ISTAT distinguono tre “centri” e dodici “nuclei”, nonché l’assenza di un insediamento in “case sparse”; la popolazione complessiva dei nuclei è quasi pari a quella totale dei centri. Nelle fonti relative ai secoli XVI-XIX figura un numero assai folto di “contrade” o “cantoni”, collegati da un fitto reticolo di strade vicinali che si aprono sulle direttrici verso importanti centri di mercato e di transito, quali Moncalvo, Pontestura e Trino.
Toponimo storico: Caminus, attestato dal secolo X e frequentemente documentato in forma identica a partire dall’inizio del secolo successivo; Castel San Pietro: “Castrum sancti Petri”. Castel San Pietro assume la denominazione Castel San Pietro Monferrato nel 1863.
Diocesi: Vercelli fino alla costituzione della diocesi di Casale nel 1474, quando viene inclusa nella giurisdizione del nuovo ordinario.
Pieve: Cornale, oggi frazione del comune di Camino, ospitava la chiesa plebana di San Lorenzo, affacciata sul lato destro della strada romana collinare che univa Torino a Valenza attraverso Industria (Monteu da Po) e Vardacate (Casale). Nelle vicinanze della chiesa sorgeva una istituzione ospedaliera, la infirmeria Paudi, attestata in tre carte del monastero di Rocca delle Donne del 1217, 1227 e 1228.
Alla fine del secolo XIII, ricadevano sotto la giurisdizione della “plebs sancti laurenti de cornali sive de camino” le chiese di Piazzano e Castel San Pietro (nel territorio dell’odierno Comune di Camino), Fabiano (Solonghello), Brusasca (Gabiano), Pontestura, la “ecclesia de gifalengo” e la “ecclesia de gisalengo” secondo l’elenco risalente al 1299, che concorda sostanzialmente con l’elenco, assai più tardo, del 1440, mentre si discosta per alcune omissioni e aggiunte dalla lista presente nel documento del 1348. In quel periodo, alla chiesa pievana era attribuita una quota d’estimo, ai fini della determinazione di decime papali, di 30 lire astensi.
E’ stata ipotizzata l’inclusione, fino a tutto il secolo VI, del territorio della futura pieve di San Lorenzo di Cornale in una ben più vasta circoscrizione facente capo alla sede plebana di San Vittore di Rosignano, di cui sembra comprovata l’antichità.
Altre presenze ecclesiastiche: Oltre alla sede plebana, nel territorio dell’odierno comune i tre elenchi citati dei secoli XIII-XV riportano chiese a Castel San Pietro e a Piazzano (che tuttavia non compare nel documento del 1348). Nel 1329 viene eretta a Camino una nuova chiesa dedicata a San Lorenzo, che eredita la denominazione e le prerogative della “pieve di Cornale”. Ancora nel secolo XVIII, la parrocchiale di San Lorenzo possiede fondi (per un’estensione di 120 moggia di Monferrato) che la memoria locale ritiene parte della dote originaria. A quest’epoca, il suo reddito annuale è calcolato in 560 lire di Piemonte.
Brusaschetto dispone dal 1589 di una propria chiesa parrocchiale, sotto il titolo di Sant’Emiliano, di giuspatronato degli Scarampi di Villanova, nella quale sono presenti la Compagnia del Rosario e la Compagnia del Santissimo Sacramento; è attestata anche la presenza della chiesa di San Sebastiano.
Castel San Pietro ha tre chiese parrocchiali nel secolo XVIII: San Pietro (con il reddito di lire 200); SanMartino a Isolengo (lire 200); San Giorgio a Piazzano (con il reddito di lire 60), più la Confraternita sotto il titolo della Santissima Trinità.
L’attuale territorio comunale ospitò per secoli una importante presenza regolare: il monastero femminile di Santa Maria della Rocca, in luogo concesso in feudo nel 1167 dal marchese Guglielmo di Monferrato e divenuto quindi noto come Rocca delle Donne. Guglielmo aveva concesso la chiesa di Santa Maria di Gamondio a Rufino abate di Fruttuaria nel 1164, pregandolo di darla ai monaci della Chaise-Dieu e alla monache di Comps (tra le quali una sorella del marchese), ciò che Rufino fece nel 1165. Nelle rationes decimarum dei secoli XIII-XV, il monastero è registrato come “monasterium sive prioratus”. Nel 1520 Santa Maria della Rocca fu aggregato al convento femminile francescano della Maddalena di Casale. Nel corso dell’età moderna l’estensione delle sue proprietà fondiarie fiscalmente esenti è valutata in poco meno di 400 moggia di Monferrato, di cui gli amministratori statali consigliano, negli anni ’80 del Settecento, l’aggregazione dapprima a Brusaschetto, quindi a Castel San Pietro.
L`Abbazia Regolare di Lucedio possiede nel territorio di Camino beni per 196 moggia, appartenenti alla Grangia di Gaiano, “riconoscendosi da’ Cattastri della Communità prima del 1620 esser questi beni già dati per coerenti a pezze in essi registrate”. Nell’età moderna è attestata a Castel San Pietro la presenza di un patrimonio fondiario di 44 moggia di Monferrato appartenente ai francescani conventuali di Monte Sion.
Assetto insediativo: Il territorio di Camino, Castel San Pietro e Brusaschetto presenta una configurazione marcatamente “cantonale”, favorita, da un lato, dalle sue principali caratteristiche morfologiche e produttive, dall’altro dalla debolezza delle pressioni signorili in età medievale e moderna. L’assetto è a “cantoni”, una pluralità di nuclei insediativi abitati da gruppi di discendenza a inflessione patrilineare di piccoli coltivatori-proprietari. "Cantone", termine corrente nel secolo XIII, è usato già in quello precedente nel senso di "quartiere cittadino" (1165), senso in genere rilevato dai glossari. Nell`accezione di "nucleo abitato minore sottoposto ad altro maggiore", il termine sembra peculiare della zona. Alcuni cantoni, i quali dal nome sembrerebbero nati in epoca recente, appaiono in realtà un travestimento toponimico di centri preesistenti (es., Bolli, nel territorio di Cerrina, come si desume dal catasto del 1746).
Comunità, origine e funzionamento: Sullo scorcio del secolo XIII, gli “homines” di Camino sono organizzati in comune ed elaborano una precoce raccolta di statuti.
Dipendenza medioevo: Si tratta di un’area dipendente dapprima dall’abbazia di Fruttuaria e dal Monastero di San Pietro di Breme e quindi contesa tra il dominio di Vercelli e quello dei marchesi del Monferrato. La dipendenza dai marchesi del Monferrato si stabilizza a partire dal secolo XIII. E’ possibile che, nel quadro della distrettuazione carolingia, Camino e buona parte delle località comprese nell’odierno Basso Monferrato facessero parte della “iudiciaria torrensis”, un distretto minore di cui si hanno indizi in carte risalenti alla seconda metà del secolo IX e ai primi anni del secolo successivo e che avrebbe potuto estendersi, a nord del comitato di Asti, tra le propaggini orientali della collina torinese e la confluenza del Po e del Tanaro. Quest’area risulta comunque avere perso un’autonoma caratterizzazione pubblicistica già intorno alla metà del secolo X, quando fu probabilmente smembrata a favore dei comitati limitrofi di Torino, Asti e Vercelli, per divenire infine, nel secolo successivo, oggetto delle contrastanti ambizioni territoriali degli Aleramici e dei vescovi di Asti e di Vercelli.
Feudo: Signori di Camino secolo XII Scarampi 1232, con investitura definitiva dal 1329.
Mutamenti di distrettuazione: Già direttamente soggette al Monferrato in quanto terre marchionali, Camino, Brusaschetto e Castel San Pietro, sebbene con nozione priva di un preciso contenuto, erano classificate fra le terre dello stato “al di qua del Tanaro” o “Monferrato fra Po e Tanaro” e direttamente ricadenti nell’area di gravitazione della città di Casale. Dopo l’annessione del ducato del Monferrato agli stati sabaudi nel 1708 entrarono a far parte della provincia di Casale. Tale assetto fu confermato dalla definitiva sistemazione delle province piemontesi attuata nel 1749 e si mantenne perciò fino alla caduta dell’antico regime in Piemonte (1798). Entro la maglia amministrativa francese, le comunità  dell’intero territorio della vecchia provincia di appartenenza vennero aggregate, senza sostanziali alterazioni, a una circoscrizione di estensione variabile avente per capoluogo Alessandria. Si trattò dapprima del dipartimento del Tanaro, creato durante il primo effimero periodo di occupazione (1799), e, dopo il ritorno dei Francesi e in seguito alla riorganizzazione amministrativa del 1801, del dipartimento di Marengo, circondario (“arrondissement”) di Casale.
Non toccato dal successivo rimaneggiamento del 1805, l’inquadramento amministrativo del Casalese e quindi di Camino, Brusaschetto e Castel San Pietro non mutò fino alla Restaurazione. Dopo la parentesi napoleonica, rientrarono a far parte della ricostituita provincia di Casale, inclusa nel 1818 nella divisione di Alessandria e dopo ulteriori instabili riorganizzazioni a livello sovraprovinciale durante la prima metà del secolo, ridotta a circondario della provincia di Alessandria nel 1859.
Mutamenti territoriali: Esistono indizi di un variare nel tempo della importanza relativa dei diversi nuclei insediativi, in particolare con un declino della più antica “villa” di Camino a fronte dello sviluppo di Villanova nel secolo XIII. Durante l’antico regime, Rocca delle Donne, come feudo a sé stante, “non facente corpo di comunità”, costituì una enclave giurisdizionale di compatta esenzione fiscale nella maglia più articolata dei feudi laici e delle comunità della zona. Nel 1781 il feudo di Rocca delle Donne è elencato tra i “castelli”, il cui territorio, esente dal pagamento delle imposizioni ordinarie, concorre tuttavia al pagamento di quelle straordinarie, in solido con la città di Casale. Nel 1929 Brusaschetto e Castel San Pietro vengono soppressi in quanto comuni autonomi e inglobati in quello di Camino. Alla stessa data viene staccata dal comune di Mombello Monferrato e aggregata a quello di Camino una parte (pari a 36 ha. con 42 abitanti) della frazione Isolengo.
Comunanze: Le inchieste delle autorità statali condotte nella seconda metà del Settecento offrono un quadro complessivo: a Camino boschi e “zerbidi” della comunità assommano a 180 moggia di estensione; si tratta, in particolare, di otto appezzamenti di bosco ceduo che “si sogliono affittare da sei in sei anni per l’atterramento della legna e salvume degli alberi”. La legna viene tagliata ogni anno, “ratatamente”; il fitto annuo è tradizionalmente impiegato per il pagamento dei tributi governativi, “in sollievo” del “registro universale”. Non è consentito agli abitanti del luogo “boscheggiarvi”: il terreno è infatti “sterile d’erba, per essere li medesimi situati in colline alte”. Nei tempi consentiti, vengono utilizzati come pascolo comune dai “particolari” del luogo ed è allora possibile nutrirvi circa 300 capi. Hanno un’estensione di poco minore i beni della comunità di Castel San Pietro, che consistono in quindici appezzamenti di boschi cedui e “zerbini per la maggior parte e sterili, per essere in collina ove esiston pietre e tovo”, per un totale di circa 151 moggia. Qui le piante vengono abbattute ogni anno “ratatamente”; non è consentito “boscheggiarvi”, ma, nei tempi consentiti, possono pascolarvi circa 250 capi A differenza che a Camino, le comunanze di Castel San Pietro non contribuiscono direttamente al pagamento delle tasse e così anche a Brusaschetto, dove i beni della comunità consistono in appena 29 moggia di terreni, tutti “boschivi e gerbidi, di bosco ceduo a d’alto fusto, quali sono inservienti per il popolo”.
Camino possiede inoltre, nella Pezza delle Zerbe da Po’, una “cava di fornace”, che risulterà pienamente attiva nei primi decenni dell’Ottocento, mentre a Brusaschetto i “fornaci di calcina” vengono esportati, “essendo questi il loro commercio”. Nel 1990 il territorio gravato da usi civici è calcolato in ha. 23,33 ca.
Luoghi scomparsi: Caminello.
Catasti: Non sono conservati i catasti “antichi”, né quello del 1710 (peraltro “senza misura né mappa”) noto agli amministratori statali settecenteschi, ma sono conservati i “libri dei trasporti” relativi a Camino del 1541-1771, 1695-1769, 1752-1802. 
Ordinati: Gli ordinati di Camino sono conservati a partire dal 1740. Gli ordinati di Brusaschetto sono conservati dal 1714 al 1722 e, con continuità dal 1818.
Statuti: Del secolo XIII, con un nucleo originario quasi certamente anteriore al 1286.
Liti territoriali: Sono documentate dal secolo XV (1425, 1445) le controversie territoriali intorno alla sponda sinistra del Po confinante con Trino, controversie persistenti fino alle soglie dell’età contemporanea. Esse interessano sia Camino sia Brusaschetto e spesso entrambe le comunità in quanto dipendenti dagli stessi signori, che controllano pedaggi e transito, grazie al “porto volante”, su entrambe le sponde del fiume.

 

07/01/2008 12:00:00
07.11.2007
Giancarlo Patrucco
E` parso opportuno agli organi preposti alla gestione regionale degli Enti Locali acquisire informazioni atte a chiarire il percorso storico seguito da ciascun comune piemontese nella formazione del proprio territorio. Al proposito occorre preliminarmente rilevare la mancanza di strumenti di conoscenza...
 
07.11.2007
Giancarlo Patrucco
Guarini Archivi Web permette di ricercare le informazioni sugli archivi storici prodotti o conservati da Comuni, Istituzioni culturali, Enti religiosi piemontesi, raccolte con campagne di censimento e di inventariazione realizzate a partire dal 2002.Censimenti e inventari sono realizzati con Guarini...
07.11.2007
Giancarlo Patrucco
Il Comitato scientifico che ha ideato e realizzato a partire dal 1994 il progetto delle Schedario storico territoriale dei comuni piemontesi è attualmente composto da: Renato Bordone (Università di Torino); Paola Guglielmotti (Università di Genova); Sandro Lombardini (Università di Torino); Angelo Torre...
 
28.12.2007
Schede storiche-territoriali dei comuni del PiemonteComune di Alfiano NattaRedazione a cura di Monica ParolaComune: Alfiano Natta.Provincia: Alessandria.Area storica: Monferrato.Abitanti: 793 (ISTAT; 2001).Estensione: 13,08 Kmq (ISTAT; 1991).Confini: il comune di Alfiano Natta confina a meridione con...
07.04.2008
Schede storiche-territoriali dei comuni del PiemonteComune di Altavilla MonferratoRedazione a cura di Sandro Lombardini – Marco BattistoniComune: Altavilla MonferratoProvincia: Alessandria.Area storica: Basso Monferrato.Abitanti: 516 (censimento 1991); 489 (dati comunali 1999).Estensione: ha 1127 (ISTAT)...
 
05.04.2008
Schede storiche-territoriali dei comuni del PiemonteComune di BergamascoRedazione a cura di Marco Battistoni - Sandro LombardiniComune: BergamascoProvincia: AlessandriaArea storica: Alto MonferratoAbitanti: 806 (censimento 1991); 760 (dati comunali 1999).Estensione: ha. 1330 (ISTAT)/ha. 1305 (SITA).Confini:...
05.04.2008
Schede storiche-territoriali dei comuni del PiemonteComune di BistagnoRedazione a cura di Luca Giana - Vittorio TigrinoComune: BistagnoProvincia: AlessandriaArea Storica: adiacenze Val Bormida di SpignoAbitanti: 1737 (ISTAT 1991)Estensione: 17. 65 KmqConfini: Confina a nord con Rocchetta Palafea (AT)...
 
05.04.2008
Schede storiche-territoriali dei comuni del PiemonteComune di Borghetto di BorberaRedazione a cura di Mirella Montanari – Roberto LeggeroComune: Borghetto di BorberaProvincia: AlessandriaArea storica: Valle Publeto poi dei RattiAbitanti: ///Estensione: ///Confini: Cantalupo, Roccaforte Ligure, Grondona,...
12.11.2007
Schede storiche-territoriali dei comuni del PiemonteComune di Borgoratto AlessandrinoRedazione a cura di Marco Battistoni – Sandro Lombardini Comune: Borgoratto AlessandrinoProvincia: AlessandriaArea storica: AlessandrinoAbitanti: 614 (censimento 1991); 626 (dati comunali 1999).Estensione: 682 ha (ISTAT);...
 
09.04.2008
Schede storiche-territoriali dei comuni del PiemonteComune di Camagna MonferratoRedazione a cura di Marco Battistoni – Sandro LombardiniComune: Camagna MonferratoProvincia: AlessandriaArea storica: Basso MonferratoAbitanti: 596 (censimento 1991)Estensione: ha. 939 (ISTAT) / 901 (SITA)Confini: Casale...
Segnali
Alessandro Gassman e Marco Giallini sul grande schermo ...
Al Teatro Sociale tornano i tanto attesi appuntamenti del Sabato Pomeriggio in Famiglia quest'anno una...
Segnaliamo un articolo comparso sulla rivista economiaepolitica.it in cui si sostiene la tesi che le...
Segnaliamo un interessantissimo articolo di Rosa Canelli e Riccardo Realfonzo sulla crescente disuguaglianza...
Il Forum dei Movimenti per la Terra e il Paesaggio annuncia che il Gruppo di Lavoro Tecnico-Scientifico...
Segnaliamo un interessantissimo articolo del prof. Felice Roberto Pizzuti docente di Politica Economica...
I MARCHESI DEL MONFERRATO NEL 2018 Si è appena concluso un anno particolarmente intenso di attività,...
Stephen Jay Gould Alessandro Ottaviani Scienza Ediesse 2012 Pag. 216 euro 12​ New York, 10 settembre...
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista online economiaepolitica http://www.economiaepolitica.it/lavoro-e-diritti/diritti/scuola-sanita-e-servizi-pubblici/servizio-sanitario-nazionale-a-prezzo-regionale-il-paradosso-del-ticket/...
Segnaliamo, come contributo alla discussione, un interessante articolo comparso sul sito “Le Scienze.it” Link:...
Il Circolo Culturale “I Marchesi del Monferrato” presenta il suo nuovo progetto per il 2018: le celebrazioni...
Segnaliamo un interessante articolo comparso sulla rivista online economiaepolitica http://www.economiaepolitica.it/politiche-economiche/europa-e-mondo/la-ripresa-e-lo-spettro-dellausterita-competitiva/...
DA OGGI IN RETE 2500 SCHEDE SU LUOGHI, MONUMENTI E PERSONAGGI A conclusione di un intenso lavoro, avviato...
Segnaliamo il libro di Agostino Spataro, collaboratore di Cittàfutura su un argomento sempre di estrema...
Memoria Pietro Ingrao Politica Ediesse 2017 Pag. 225 euro 15 Ha vissuto cent’anni Pietro Ingrao...
News dai media nazionali:
Ultime Notizie
facebook
"Citta` Futura on-line" è la testata giornalistica dell`associazione Citta` Futura registrata 
in data 20 gennaio 2012 con atto n°1 presso il Registro della Stampa del Tribunale di Alessandria.
Redazione Mobile:  +39.3351020361 (SMS e MMS)  - Email: cittafutura.al@gmail.com 

Oltre le informazioni. Opinione ed approfondimento.