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Finis Terrae
Finis terrae (VI)
Giancarlo Patrucco

Ci siamo lasciati, la volta scorsa, con l’impegno di parlare dei Templari. Prima di entrare in argomento, però, consentitemi di dedicare questa nota d’apertura ad una breve illustrazione delle condizioni di vita in Occidente, all’indomani dell’anno 1000 e alla vigilia della nascita dell’Ordine del Tempio.

I secoli che vanno dal VI al X sono stati tra i più bui che la storia ricordi. The dark ages, per dirla con un’espressione coniata dagli inglesi, in cui si assiste al progressivo decadimento dei tratti di civiltà cresciuti con l’impero romano. Le invasioni barbariche segnano il disfacimento dei tessuti urbani, la rovina delle vie di comunicazione e la scomparsa dell’economia monetaria, a cui si accompagna un inarrestabile decadimento demografico, indotto dalla carestia ed esasperato dal flagello delle pestilenze. Se aggiungete, tra il IX e il X secolo, le calate degli Scandinavi, le scorrerie degli Ungari e le invasioni saracene, avrete il panorama   complessivo di un Occidente cristiano in condizioni miserevoli. In ginocchio, come diremmo noi, oggi.

A cavallo del millennio, però, cominciano a manifestarsi i primi segni di un’inversione di tendenza. Una delle cause principali  della ripresa è  da ricercarsi nella progressiva stabilizzazione delle frontiere, con la formazione di stati cristiani in grado di fare da argine alle invasioni. Il suo motore, tuttavia, è senz’altro la svolta demografica, grazie alla quale la popolazione ricomincia ad aumentare in tutto l’Occidente. Il ripopolamento è parte di un circolo virtuoso al cui opposto capo sta l’aumento della produzione agricola, indotto dall’abbondanza di incolti. Con la progressiva rovina dell`agricoltura antica, infatti, le superfici coltivate si erano drasticamente ridotte, lasciando il posto a paludi e brughiere.  L`impoverimento dei suoli  induceva al loro abbandono e lo spazio destinato all`allevamento, necessario per sopperire alle necessità alimentari e alle forniture di  cavalcature per la caccia e la guerra, limitava ovunque la produttività. Proprio quest`abbondanza di terreni inutilizzati  consente ora di far fronte alla spinta demografica, sollecitando l’introduzione di nuove tecniche agricole.

Niente di scientifico, si badi bene, né di coerente con lo sviluppo di una teoria o di conseguente ad un sistema. D’altronde, in nessun altro periodo storico l’orrore delle novità è stato più totale. La società dell’epoca si riflette nell’ordine voluto da Dio, per cui il cambiamento significa peccato. Così tocca agli umili, commercianti, artigiani e contadini, la pratica di un’innovazione  “povera”, realizzata in casa per soddisfare bisogni elementari. “Strumenti del demonio” pur sempre, ma meno a rischio, anche grazie al delinearsi del concetto di Purgatorio, come “luogo” nuovo, intermedio e relativo, tra la dannazione eterna e la suprema salvazione.

L’uso dell’aratro a ruote, l’attacco di spalla, la ferratura a chiodi, la trasformazione dei cicli di lavorazione oppure il perfezionamento degli utensili minori sono, per lo più,  adattamenti artigianali,  a volte semplicemente riaffiorati da un passato rimasto sepolto troppo a lungo. Messi insieme, comunque,  contribuiscono a decretare la fine dell’economia di pura sussistenza, fungendo da volano per la progressiva riattivazione degli scambi.

Le vie marittime e quelle terrestri sono le arterie attraverso le quali passa in circolo tutto questo. E, poiché le idee camminano sulle gambe degli uomini, sono i viandanti – mercanti e pellegrini - a portarle in giro per il mondo. Non a caso, sono mercanti quelli che trattano per primi con i califfati moreschi di Spagna. Non a caso, sono ancora  mercanti a ottenere dal califfo d’Egitto il permesso di edificare in Gerusalemme  un ospedale che sarà il per  presupposto per la nascita dell’Ordine degli Ospitalieri.

Anche i Templari iniziano allo stesso modo, offrendo a Baldovino di Gerusalemme protezione per coloro che si avventurano sulle strade della Terrasanta. Dedicandosi a loro volta al commercio e diventando banchieri. Non a caso. Come sempre.

 

17/06/2005 12:00:00
21.04.2005
Giancarlo Patrucco
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03.05.2005
Giancarlo Patrucco
L’esordio di questo appuntamento sul Medioevo (Alto) è stato condizionato dalla contemporanea elezione di Benedetto XVI al soglio di Pietro. Così, mi sono sentito in qualche modo obbligato a rendere omaggio alla figura di san Benedetto da Norcia, fondatore dell’ordine dei Benedettini e prefiguratore...
13.05.2005
Giancarlo Patrucco
Parafrasando D’Annunzio, mi verrebbe voglia di dire: “Maggio, andiamo, è tempo di viaggiare”. In effetti, insieme a settembre, questo è il periodo migliore per mettere il naso fuori casa e vedere un po’ di mondo; almeno, il mondo dell’arte e della cultura di cui sono piene le nostre città e le nostre...
 
24.05.2005
Giancarlo Patrucco
Lo so: fino a metà maggio, il cielo non è stato dalla nostra parte e molti progetti su Novalesa sono rimasti nel cassetto. D’altronde, riconosco che non è simpatico andare per abbazie con impermeabili e ombrelli, così come arrampicarsi sul Moncenisio. Ora, però, oso sperare che il tempo si mantenga al...
03.06.2005
Giancarlo Patrucco
Grazie dei complimenti che mi avete rivolto per la scelta degli itinerari. Ormai, però, è scoppiata la calura ed è consigliabile rimandare le gite a settembre. Prima di andare al mare, comunque, vorrei profittare dello spazio disponibile per parlare di un film di recente programmazione. Che ho visto,...
 
17.06.2005
Giancarlo Patrucco
Ci siamo lasciati, la volta scorsa, con l’impegno di parlare dei Templari. Prima di entrare in argomento, però, consentitemi di dedicare questa nota d’apertura ad una breve illustrazione delle condizioni di vita in Occidente, all’indomani dell’anno 1000 e alla vigilia della nascita dell’Ordine del Tempio.I...
04.07.2005
Giancarlo Patrucco
Già vi ho detto, la volta scorsa, dell’alone di mistero che, nel corso dei secoli, ha avvolto la storia dei Templari. In questi ultimi anni, poi, se possibile, il loro numero è ancora aumentato. Decine di films, centinaia di pubblicazioni, migliaia di siti Internet sono stati dedicati ai Poveri Cavalieri...
 
16.07.2005
Giancarlo Patrucco
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26.08.2005
Giancarlo Patrucco
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12.09.2005
Giancarlo Patrucco
È stato detto più volte che fare una ricerca storica è un po’ come condurre un’indagine per omicidio. In entrambi i casi si devono identificare le persone coinvolte, ripercorrerne le vite, ricostruirne i contesti, verificarne le azioni, i tempi, i moventi. Se tutto ciò è vero, allora mi sembra il caso...
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