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Patrizia Gioia

Cos'è che ci fa uomini? Che cosa vuol dire parlare ? Che cosa sono i sentimenti? Che cos'è la memoria? E l'ascolto? Chi è vecchio e chi è giovane ?
Queste e molte altre domande si dipanano poco a poco, senza eccessi e senza fronzoli, nell'intenso film di Francesco Bruni "TUTTO QUELLO CHE VUOI", dove un vecchio e un giovane, sconosciuti l'uno all'altro, hanno la fortuna di trovarsi sulla stessa strada. Una strada che nessuno dei due avrebbe mai scelto di percorrere, ma che solo le occasioni non perdute che la vita porta, possono aprire a inaspettate trasformazioni.

La storia appare semplice e nello stesso tempo non lo è, così come non è semplice , nella sua apparente semplicità, la conoscenza di noi stessi, il cammino che ci conduce all'umano. Quante occasioni e quante ne manchiamo .
L'Arte dell'ascolto è quel che il film ci mostra, un ascolto che va al di là delle difficoltà di Alessandro ( il giovane cangiante Andrea Carpenzano ) e di Giorgio ( uno scoppiettante Giuliano Montaldo) il vecchio colpito da un inizio di alzhaimer, al quale è necessario dare presenza e compagnia.
Il giovane viene sempre chiamato da Giorgio, Carlo, il ricordo del fratello morto insieme ai genitori sotto i bombardamenti è ricordo presente, così come presente nella memoria è la guerra, i suoi tre amici americani e ...un tesoro sepolto che, metafora e pretesto, sarà per Alessandro e i suoi tre amici (la storia si ripresenta anche se sempre nuova) un'avventura insieme a Giorgio nei luoghi del "rammemorare ", che trasformerà ognuno di loro e accompagnerà anche l'ultimo viaggio di Giorgio, finalmente intero e in armonia con tutta la poesia del suo passato, del suo presente e del suo futuro.

Ci sono momenti esilaranti e momenti commoventi, equilibrati, sani, nessuna sguaiatezza o parolaccia. La storia racconta la difficoltà di parlarsi in famiglia, l'ombra del nichilismo che nasconde scopo e futuro ai giovani; il film sa farci sentire addosso il peso dei sentimenti che abbiamo dentro e che non riusciamo a esprimere, nè a noi, nè ad ogni altro, se non in fugaci assalti erotici, dove la mancanza di una madre diviene la confusa ricerca del femminile, dove l'affetto senza capacità di parola del padre diventa dolorosa rabbia che si scioglie in rancore e in una aggressività sconosciuta a chi la perpetra e a chi la subisce.
Ma il trovarsi in altro spazio e in altro tempo dove la Poesia vive ( Giorgio è infatti un vecchio poeta circondato da "parole" che ha inciso in un momento di disperazione sulle pareti della propria stanza, parole poetiche rammemoranti una finestra, una notte, una giovane ragazza, l'insensatezza della guerra, il canto di liberazione.. ) fa si che Alessandro possa stare nel silenzio e scoprire voci a cui non aveva mai prestato orecchio, vedere mondi che non avrebbe mai pensato di visitare.

In questo cammino di trasformazione è lento l'arrendersi a quello vediamo possibile ma difficile, continuiamo ad aggrapparci alle difese erette senza ancora sapere che solo il crollo di quelle difese porterà la possibilità di nuova vita, una vita che è nelle nostre mani come il futuro, che c'è solo se noi lo faremo, e insieme.

Il momento più intenso del film è quando il vecchio Giorgio, accompagnato nel letto per la notte, chiede ( come un bambino) al giovane di stare ancora un po' con lui, il ragazzo (come un padre ) si siede ai piedi del letto, contento di accontentarlo e stupito di quella richiesta dove per la prima volta Giorgio si rivolge a lui chiamandolo con il suo nome "Alessandro" e dicendogli che non vuole nessun altro a fargli compagnia.
E' un momento che ci cimenta, la stanza in ombra diventa utero di nuova vita, il silenzio intenso buca lo schermo e il pianto di Alessandro, con il suo viso e il suo corpo, si scioglie affondando nelle braccia accoglienti di Giorgio, liberando una durezza divenuta insostenibile: iniziazione e battesimo: Alessandro è stato nominato, è stato riconosciuto, si è sentito amato per quello che lui è.Ora può iniziare la vera vita. Per entrambi.
E tutto questo può accadere solo grazie alla “rivelazione che l'altro è”.

12/06/2017 19:31:49

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