"L'altra
metà della storia " e " Dove non ho mai abitato", due film
da vedere.
Due film dove i sentimenti
umani vengono scovati nelle pieghe del tempo, dentro un passato mai veramente
vissuto che, si sa, arriva sempre a chiedere e chiudere i conti lasciati in
sospeso.
E' sempre inquietante cambiare
i titoli alle storie, è una violenza dovuta all'audience e dunque un insensato
sacrificio, perchè "L'altra metà della storia" quando il
libro da cui il film è tratto si titola " Il senso di una fine "?
E il libro è oltretutto vincitore del Booker Prize, scritto da uno degli autori
inglesi che amo di più, Julian Barnes, uno che sa davvero scandagliare il fondo
del nostro cuore, paradossalmente parlando di aerostati,come fa in un'altro suo
straordinario libro "Livelli di vita " , dove il
peccato dell'altezza è quello che ha fatto del volo di Icaro l'espressione
della solitudine umana.
Dunque "L'altra metà della
storia " e " Un posto dove non ho mai abitato" , due film, due
storie, due mondi, accomunati dall'infelicità che ognuno si sa dare , crimini e
misfatti alleniani che circondano come auree le nostre vite, che le trasformano
nel tempo in un racconto tradito da noi stessi, dove il ricordo sfuma come
nebbia e quel che rimane non è più nulla, nemmeno rovina di quel ricordo.
Il fatto è che non siamo mai
dove crediamo d'essere, non vediamo davvero mai le persone che ci vivono
accanto, tutto gira intorno a noi come una ripresa cinema circolare e veloce,
che ci riporta sempre nello stesso posto e, anche se non ci siamo mai stati, lo
vogliamo ricordare invece che vivere.
"La nostra vita non è
la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato" scrive Barnes , ma aggiungerei che
i conti non li possiamo fare mai da soli; la nostra storia - ogni storia -
coinvolge sempre anche altri e altro; così ci si ritrova in posti dove non
abbiamo mai abitato in compagnia di chi , come noi, non ha abitato alcun luogo
se non l'assenza, la fuga da sè stesso nell'infinita condanna della latitanza.
Francesca e Massimo ( Emmanuel
Devos e Fabrizio Gifuni ) nel film di Paolo Franchi, "Dove non ho
mai abitato" dovranno fare i conti con questa latitanza e a volte, si
arriva a sceglierla nuovamente, questa volta sapendo quello a cui si è
rinunciato e nuovamente si rinuncia. "Non hai mai fatto una follia per
amore ?" Chiede improvvisamente Francesca a Massimo ed entrambi
si trovano smascherati ma senza le parole per dire di che morte si è
morti.
Tony Webster ( Cris Broadbent)
nel film di Ritesh Batra "L'altra metà della storia ", è un uomo
senza qualità, uno che ha passato la vita fantasticando, discutendo di
letteratura, bevendo evitando la vita, sino a quando un evento inatteso riapre
antiche ferite, sgretola muri tenacemente costruiti.
La nostra esistenza si è
conosciuta o solamente accumulata ? La nostra vita ha reso onore alla mano che
giorno dopo giorno disegna con noi la nostra mappa, la nostra caratura, la
nostra profondità?
Molte sono le domande che
questi due intensi film aprono e c'è una domanda che, pur spaventandoci, è
indispensabile porci: c'è ancora tempo per incominciare a vivere, ora che
abbiamo aperto gli occhi?