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11 settembre 1973
IV. Gli USA e il Cile: il rapporto Church
Marcella Guido

Non si può affrontare la ricostruzione dei fatti legati al Golpe e al ruolo giocato dagli Stati Uniti e dai Servizi Segreti, senza tornare indietro e seguire questo stretto coinvolgimento della Cia già negli anni precedenti.

Già nel 1962, infatti, la Cia fu autorizzata a svolgere progetti di attività sotto copertura, in appoggio al Partito radicale ed al Partito cristiano democratico (Pdc) cileni, con lo scopo, in primo luogo, di aiutare quei partiti ad attirarsi un seguito maggiore, a migliorare la loro organizzazione ed efficacia, e ad influenzare il loro orientamento politico (nel senso di appoggiare gli obiettivi Usa nella regione) ed in secondo luogo quello di appoggiare ogni sforzo diretto a provocare una scissione all`interno del Partito socialista.

Anche nel 1963, su richiesta dell`ambasciatore Usa in Cile, e con l`appoggio del Dipartimento di Stato, il Gruppo Speciale 5412 (un organismo del sottosegretariato, incaricato di controllare le azioni segrete proposte) approvò un versamento una tantum al Fronte democratico. Gli sforzi propagandistici volti ad appoggiare i mezzi di comunicazione, consistevano fondamentalmente nel finanziare e consigliare alcuni elementi reclutati all`interno di alcune ben precise emittenti radio e giornali cileni.

Non è facile delineare il significato di “Covert Action”, innanzi tutto perché le attività clandestine della Cia si diramarono su tre piani, includendo raccolta di informazioni clandestine, allacci con la polizia locale e servizi segreti, e controinformazione, e soprattutto perché non sempre risultò possibile distinguere i diversi tipi di attività e i loro effetti.

Cercando comunque di distinguerle, si può dire che nella raccolta il fine era riunire informazioni: un ufficiale della Cia stabiliva relazioni con un informatore straniero (pagato o no) per scoprire cosa stesse succedendo all’interno di un partito o istituzione. Non c’era quindi volontà di influire sulle azioni dell’informatore.

Le relazioni di connessione con la polizia locale nacquero con il medesimo fine, anche se in quest’ambito la volontà di intervenire più direttamente e di influenzare risultò più evidente, tanto da finire spesso con l’identificare i servizi segreti cileni con la Cia.

Nonostante l’impatto politico fosse solo l’obiettivo dell’azione di copertura, anche la ricerca e la raccolta di informazioni e di contatti finivano con l’avere una ripercussione di tipo politico.

Comunque, oltre a queste azioni di tipo “rutinario”, nel caso in cui gli ufficiali di Washington percepivano un imminente pericolo concreto o urgenti possibilità, la agenzia della Cia a Santiago, era impegnata anche  svolgere attivamente anche progetti specifici.

La forma più estesa di azione di copertura fu senza dubbio la propaganda, (dei  trenta e più progetti di azione coperta intrapresi in Cile dalla Cia tra 1961 e il  1974, circa media dozzina avevano la propaganda come attività centrale) che comunemente si manifestava attraverso finanziamenti massicci ai mezzi di comunicazione, l’inserimento di infiltrati a cui veniva imposto la linea politica da seguire o più concretamente gli articoli da scrivere,  il controllo diretto e/o indiretto dei media, il pilotaggio dell’opinione pubblica, la creazione di nuove testate o anche attraverso la “propaganda nera” ossia la creazione di materiale falso che aiutasse a screditare gli avversari, dividerli, degradarli agl’occhi dell’opinione pubblica, dipingerli come pericolosi e violenti.

Attraverso la sua attività, il governo degli Stati Uniti cercò di influenzare le azioni di molte istituzioni e gruppi, con lo scopo specifico di penetrare nella società cilena  per manipolare dall’interno  il modo di fare politica e opporsi all’influenza delle correnti comuniste o sinistrorse.

I progetti si prefissavano essenzialmente di scardinare il mostro “comunista” spodestandolo da quei settori in cui da sempre le ideologie di sinistra si sono diffuse e allargate, e contemporaneamente premendo sulle fasce più influenzabili e scontente della popolazione cilena: l’università e le organizzazioni studentesche, le donne, le organizzazioni operaie e il CUTCH (Central unica de trabajadores chilenos), i circoli culturali  intellettuali.

-Wresting control of Chilean university student organizations from the communists;

-Supporting a women`s group active in Chilean political and intellectual life;

-Combating the communist-dominated CENTRAL UNICA DE TRABAJADORES CHILENOS (CUTCH) and supporting democratic labor groups; and

-Exploiting a civic action front group to combat communist influence within cultural and intellectual circles[1].

Tavola I - Tecniche di azione di copertura - Spese in Cile, 1963-73 (1).

Tecniche

quantità

Propaganda per le elezioni e altri appoggi a partiti politici

$8,000,000

Produzione e diffusione di propaganda e appoggio  a stampa, radio e televisione

$4,300,000

Appoggio a organizzazioni del settore privato

$900,000

Fomentare un colpo di stato militare

$ <200,000

Cifre arrotondate a $100,000

 

L`azione di copertura nelle elezioni del 1964

Le attività di copertura, furono un dato di fatto costante e di notevolissima portata, in tutte le elezioni cilene nella decade 1963-73.

Le elezioni del 1964, in particolare, costituirono il caso più eclatante di influenza su larga scala, il Gruppo Speciale della Cia, infatti,  nel periodo 1962-64, autorizzò più di 3 milioni di dollari per evitare l’elezione di un candidato socialista o comunista. Un totale di circa 4 milioni spesi in quindici progetti di covert action che andavano dalla mobilitazione dei quartieri marginali fino ai finanziamenti ai partiti.

Per  la scelta del candidato da appoggiare contro l’alleanza di sinistra, il 2 aprile del ’62 la Cia propose due alternative, la DC o il partito Radicale (più a destra) che il Gruppo speciale approvò entrambe, autorizzando, 27 agosto del ’62 180,000 dollari per il finanziamento della Dc.

La amministrazione Kennedy propendeva per un governo di centro-destra con la coalizione delle due forze, ma la fusione delle forze di destra nel Frente Democratico, implicò il necessario finanziamento dei due gruppi distinti: Dc e Fd.

Tuttavia, dopo la rottura del FD nel maggio del ’64, i fondi si concentrarono verso il candidato democristiano e la Cia spese più di 2,6 milioni di dollari per favorire Frei (senza però informarlo di tale aiuto) organizzando una campagna in “stile americano”: inchieste, registri dei votanti, auto divulgazione di voti, appoggio a  numerosi gruppi di studenti, donne, contadini oltre che la creazione di due altri partiti per disperdere voti.

L’azione di copertura nel ’64 si sviluppò su due fronti: innanzitutto l’appoggio alla Dc attraverso intermediari e canali secondari segreti in modo che Frei non se ne accorgesse, ma soprattutto la costituzione di un’enorme campagna propagandistica anticomunista.

Si fece un uso massivo di stampa, radio, films, volantini, striscioni, murales. Fu una "scare campaign,[2]" che, rivolgendosi soprattutto alle donne, sfruttava la durezza delle immagini  dei carri armati sovietici e dei plotoni d’esecuzione cubani, mentre alle associazioni cristiane si distribuirono milioni di copie della lettera pastorale anticomunista di Papa Pio XI.

Inoltre si fece uso di disinformazione e propaganda clandestina diffondendo materiale creato ad hoc come se fosse proveniente dal partito comunista cileno.

Durante la prima settimana di campagna, (la terza settimana di giugno del ’64) un gruppo finanziato dalla Cia fece trasmettere venti annunci al giorno sulla radio di Santiago e in 44 emittenti provinciali; dodici minuti di spazio elettorale cinque volte al giorno in tre televisioni di Santiago e in 24 provinciali; e migliaia di immagini e annunci sui giornali.

Alla fine di giugno il gruppo produceva 27 notiziari radiofonici, a Santiago e in provincia,  26 programmi di colloqui settimanali, e distribuiva 3,000 opuscoli al giorno.
Per maneggiare l’entità della campagna, si istituì, a Washington,  una commissione speciale (composta dall’funzionario della Segreteria di Stato per le questioni Interamericane, Thomas Mann, il capo della Divisione della Cia per l’emisfero occidentale, Desmond Fitzgerald, Ralph Dungan y McGeorge Bundy della Casa Bianca, e il Presidente della Divisione con giurisdizione sul Cile, Branch Four) legata all’ambasciata di Santiago, dove si creò una commissione parallela di coordinazione.

Anche un gruppo di uomini d’affari americani offrirono la loro collaborazione (un milione e mezzo di dollari) nell’operazione, ma la commissione 303 (nome del Gruppo Speciale dopo il giugno del ’64) rifiutò l’offerta ritenendoli un canale poco sicuro e onorevole[3].

 

L`azione di copertura tra il ’64  e il ‘69

La Cia in questo periodo spese un totale di 2 milioni di dollari.

Il 5 febbraio 1965, il Comitato 303 (che aveva preso il posto del Gruppo 5412) approvò un`altra campagna di attività segrete, diretta ad appoggiare, alle elezioni del 7 marzo per il Parlamento, alcuni candidati scelti. Tale campagna, progettata e svolta in collaborazione con l`ambasciatore Usa in Cile, autorizzava lo stanziamento di 175,000 dollari per selezionare ventidue (di cui nove furono scartati) candidati (e screditarne  tredici del FRAP) avvalendosi della propria infrastruttura consolidata. L`operazione ritenuta un successo, e si concluse il 30 giugno.

Nel 1965-66, i precedenti sforzi propagandistici furono messi insieme, e la Cia mise in atto un progetto di azione sotto copertura, volto ad appoggiare le inserzioni propagandistiche nei media cileni con lo scopo di influenzare l`opinione pubblica contro i partiti ed i candidati della sinistra.

La portata delle attività di propaganda della Cia in Cile fu ulteriormente ampliata nel 1967, per promuovere temi “anticomunisti”, e in particolare contro la presenza del blocco sovietico nel Paese.

Nel luglio del ‘68 in previsione delle elezioni legislative del marzo ’69, la commissione 40 (erede del Comitato 303)  autorizzò 350,000 dollari da spendere in appoggio ai candidati moderati, all’ala destra del partito Radical, ai dissidenti del partito socialista, (che avrebbero tolto voti ad Allende) e a gruppi indipendenti, e in attività propagandistiche. Dieci dei dodici candidati proposti furono eletti, e tolse al partito socialista il minimo di sette seggi nel congresso, ma pur se i risultati furono da considerarsi un successo per l`operazione, tanto l`estrema destra quanto l`estrema sinistra guadagnarono dei seggi, polarizzando ulteriormente la scena politica cilena. I perdenti furono Frei e i suoi candidati moderati del Pdc

Ma poiché la sinistra cilena, riuscì ad ottenere certi vantaggi politici, durante la presidenza Frei, nel 1968-69 la Cia ricevette l`autorizzazione a svolgere ulteriori operazioni di propaganda dirette ad influenzare i media cileni, includendo la creazione di un workshop di propaganda ed altri meccanismi per introdursi nei mezzi di stampa.

I temi di questa campagna erano: la minaccia che il blocco sovietico rappresentava per le tradizioni democratiche cilene, il pericolo che rappresentavano per il Paese i fronti locali di sinistra, nonché la promozione di una leadership a favore della democrazia in Cile.

Inoltre, in questi anni, si mandò avanti il progetto, già sviluppato nel periodo precedente, volto a rafforzare i democratici cristiani tra i contadini e la popolazione delle zone marginali, a infiltrarsi nelle organizzazioni operaie per combattere la predominanza sinistrorsa nel CUTCH.


La campagna elettorale del ‘70

Il programma di azione di copertura degli Stati Uniti nelle elezioni de 1970 mostrò indubbiamente una posizione meno attiva e invasiva, ma altrettanto determinante.

Il 25 marzo del 1970 la commissione 40, infatti,  (con una proposta che vedeva insieme Ambasciata e Cia) decise che gli Usa non avrebbero appoggiato un candidato in particolare, ma semplicemente avrebbero fatto operazioni di “destabilizzazione[4] ” contro la coalizione di Unidad Popular , e approvò la spesa iniziale di 135,000 dollari.

Il 18 giugno, l’ambasciatore Usa in Cile Edward Korry, sottopose al Dipartimento di Stato e alla Cia, una proposta doppia, in cui proponeva, innanzitutto, un aumento del finanziamento contro Allende , e successivamente, uno stanziamento di  500,000 dollari per influire sui voti del congresso in un eventuale votazione tra i candidati.

Il 27 giugno la commissione accettò solo la prima parte della proposta aumentando la sovvenzione di 300,000 dollari, ma rimandò il piano di emergenza a dopo le elezioni.

In totale furono spesi da 800,000 a 1,000,000 di dollari in azioni per alterare il risultato elettorale (contro i 350,000 devoluti da Cuba per appoggiare Allende) e fu sviluppata una propaganda simile a quella del 1964, paragonando la vittoria di Allende a un regime di violenza e repressione.

Il ruolo della multinazionali

A differenza della campagna del ‘64, questa vide una partecipazione più diretta e attiva delle multinazionali che non si limitarono a fornire informazioni e copertura alla Cia , ma collaborarono a influenzare la politica cilena.

Multinazionali come la ITT (International Telephone and Telegraph), infatti, dopo la manifestata volontà di Allende di nazionalizzare le industrie base, erano seriamente preoccupate da una sua eventuale elezione.

Così, nel luglio del 1970, John McCone, già direttore della Cia e membro del Consiglio di Direzione dell’ITT, essendo a conoscenza della forte collusione del governo americano e degli aiuti offerti dalle compagnie americane, organizzò un incontro tra rappresentanti della Cia e dell’ITT per proporre Alessandri come candidato alternativo.

Incontri che si fecero sempre più frequenti durante il periodo anteriore alle elezioni di settembre e che portarono a un esborso di almeno 350,00 dollari ceduti dall’ITT tanto ad Alessandri, quanto al partito Nacional.

La Cia, che pur era ovviamente a conoscenza del fatto, si limitò a suggerire i canali più sicuri per far arrivare i fondi, ma non collaborò alle sovvenzioni.

Per quanto riguardò la propaganda, la “"Spoiling" Campaign[5]” ebbe due obiettivi primari: primo minare gli impegni comunisti per creare una coalizione di forze stabili, e secondo rafforzare i leaders politici non marxisti.

A questo scopo la Cia organizzò un’intensa campagna utilizzando tutti i mezzi di comunicazione disponibili, al pari di quella effettuata nel 1964 (si inviò un bollettino informativo a 2,000 giornalisti, accademici, politici, e altri creatori di opinioni, traduzioni di cronache di opposizione al regime sovietico, descrizione di come sarebbe stata la vita se Allende avesse vinto le elezioni, oltre 2,000 murales con la immagini delle violenze sovietiche nell’invasione della Cecoslovacchia)

L`appoggio ai mezzi di comunicazione

Il maggiore, e probabilmente, il più significativo caso di appoggio a mezzi di comunicazione, fu il denaro somministrato a “El Mercurio”, il principale giornale di Santiago, letto in tutto il paese in vari notiziari radio nazionali, e che soprattutto era uno dei giornali più influenti di tutto il  Sudamerica  nei circoli impresariali stranieri.

Sovvenzioni che continuarono, e si rafforzarono, anche dopo le elezioni tanto che il 9 settembre del 1971 la commissione 40, giudicando che la testata difficilmente avrebbe retto la pressione del governo, autorizzò il finanziamento di $700,000 aggiungendone altri $965,000 l‘1 aprile del ‘72[6].

La reazione di Washington alla vittoria di Allende fu immediata.

La Commissione 40 si riunì l’8 e il 14 settembre per discutere le misure da prendere riguardo la votazione del congresso del 24 ottobre.

Il 15 settembre il Presidente Nixon informò il capo della Cia, Richard Helms, che il regime di Allende non sarebbe stato accettato dagli Stati uniti e diede istruzioni in modo che intervenissero in maniera decisiva per bloccare la sua salita alla presidenza[7].

 La preoccupazione nelle alte sfere dell`amministrazione Nixon portò a sviluppare un`iniziativa segreta più aggressiva i cui obiettivi si diressero in due direzioni: la prima, politica, comprendeva tutte le attività segrete approvate dalla Commissione, (politiche economiche e propaganda) la seconda, militare, comprendeva il supporto ad un potenziale colpo di stato.

Il primo piano Cia (Track I) era pensato per persuadere il Congresso cileno, attraverso il presidente Cristiano-Democratico uscente Eduardo Frei, a confermare il candidato conservatore Jorge Alessandri, che si sarebbe dovuto dimettere poco dopo, rendendo Frei eleggibile per sfidare Allende in nuove votazioni, piano che  venne poi scartato, poiché Frei, nonostante fosse fermamente contro Allende, era anche chiaramente contrario a mettersi contro la lunga tradizione democratica del Cile.

Per l’attuazione di questi piani si intervenne con azioni coordinate nella sfera politica, economica e propagandistica.

La campagna, disegnata per far presa su Frei, l’elite cilena e i militari, cercò di creare un clima di preoccupazione circa il futuro del Cile: predizioni di un collasso economico furono inserite in tutte le maggiori testate, utilizzando sempre “El Mercurio” come canale di collegamento tra giornali europei e sudamericani.

Intorno alla fine di settembre la Cia controllava giornalisti stranieri di dieci paesi diversi, articoli, editoriali, programmi radio, senza contare l’effetto moltiplicatore che si generò.

In campo economico si cercò di dimostrare la reazione economica straniera all’eventuale presidenza Allende e le sue conseguenze, ed inoltre la Commissione approvò forti tagli a tutti i crediti fino ad allora elargiti e forti pressioni alle imprese nazionali ed internazionali affinché riducessero notevolmente il numero e la portata degli investimenti in Cile, diffondendo un clima di incertezza e panico.

Il Track II , più concreto, consisteva nella ricerca di generali desiderosi di impedire ad Allende di assumere la presidenza, per fornirgli supporto per un golpe presupponendo che una giunta militare provvisoria avrebbe potuto indire nuove elezioni nelle quali Allende poteva essere sconfitto.

La CIA venne, così,  in contatto con il generale Roberto Viaux, che assieme ad ufficiali a lui fedeli stava progettando un golpe ed il rapimento del Capo di Stato Maggiore dell`esercito, generale René Schneider, che, da costituzionalista, si opponeva all`idea di un colpo condotto da una classe militare storicamente apolitica.

(continua)



[1] Rapporto Church, op.cit., parte II, B, 3

[2] Campagna del terrore, Rapporto Church, op.cit  parte III, A, 2

[3] Vedi capitolo III, Influenza americana negli anni dal 1970 al 73, Appoggio al settore privato

[4] Peter Kornbluh, Pinochet File A Declassified Dossier on Atrocity and Accountability , New York London, 2003, p. 86 e ss

[5] Campagna di disturbo, di rovina. Rapporto Churc, op.cit., Parte III, C

[6] Peter Kornbluh, op.cit. , p. 89 e ss e II cap, doc 6 e7: National Security Council, Secret Action Memorandum for Henry Kissinger, “40 Committee Meeting, September 9, 1971- Chile”,  September 8, 1971

[7]Ibidem, p 1 e ss e I cap doc 1: Cia, Richard Helms Handwritten notes, “Meeting with the President on Chile at 1525” September 15, 1970

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