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11 settembre 1973
VII. Il Cile di Pinochet: la politica
Marcella Guido

La nuova giunta militare cilena - il generale dell`Esercito Augusto Pinochet, il generale dell`Aeronautica Gustavo Leigh, l`ammiraglio della Marina José Merino, ed il capo dei Carabineros, Generale César Mendoza - giurò la sera dell`11 settembre 1973. Il giorno successivo, i quattro stilarono un documento che istituiva la giunta come il potere supremo in Cile, designando Pinochet come primo presidente, ed accordandosi verbalmente sulla rotazione della carica tra i quattro.

Poco dopo, però, la giunta istituì un comitato di consulenza, (che Pinochet riuscì a formare con ufficiali dell`Esercito a lui fedeli) che ebbe tra le sue prime raccomandazioni quella di accantonare l`idea di una rotazione della presidenza, sostenendo che avrebbe creato troppi problemi amministrativi e notevole confusione.

Nel marzo del 1974, celebrando i sei mesi dall`insediamento della giunta, Pinochet sferrò un attacco verbale contro il Partito cristiano democratico, e dichiarò che non era stato stabilito nessun calendario per il ritorno di un governo civile. Il 18 dicembre 1974, fu nominato leader supremo della nazione.

Nel 1980 convocò una consultazione popolare per la approvazione di una nuova costituzione, che permettesse la eventuale elezione del presidente della repubblica, e un referendum per stabilire se Pinochet dovesse essere l’unico candidato presidenziale.

Nel 1988, nel referendum che doveva dire se i cileni volevano che Pinochet rimanesse presidente, il 55% votò contro e il 43% a suo favore. Così che, secondo quanto stabilito dalla Costituzione (da lui stesso creata), Pinochet organizzò la sua uscita dal potere, che avvenne nel 1990, con l’elezione del candidato democristiano Patricio Aylwin.  

 

RISULTATI  NAZIONALI

NO

SI

Voti Nulli

Schede bianche

Totale

 

%

 

%

 

%

 

%

 

3.967.579

54.71%

3.119.110

43.01%

94.594

1.31%

70,660

0.97%

7.251.943


Source/Fonti: University of Keele, "Chile: The Plebiscite and Beyond"(International Human Rights Law Group, 1989)

***

Pur lasciando la presidenza della repubblica, tuttavia, Pinochet mantenne il posto di Comandante in capo dell’Esercito, fino al 1998: non era più il principale attore della politica del Cile, ma era sempre in prima linea in qualità di senatore a vita.

Le azioni di copertura, portata avanti dalla Cia in quegli anni, andarono riducendosi, occupandosi esclusivamente di concludere i progetti già in corso e mandando avanti solo le operazioni di propaganda.

In questo periodo, infatti, la Cia, in coordinamento con il Dipartimento di stato, decise di non svolgere ulteriori o maggiori attività segrete finché il Comitato 40 non avesse dato altre autorizzazioni. C`era, sì, l`autorizzazione alla spesa per attività sotto copertura, ma come già detto, si trattava di esborsi già dovuti ed impegni in programmi già presi precedentemente: senza nessuna autorità per svolgere nuove iniziative, i  piani segreti della Cia in Cile si conclusero ufficialmente, nel mese di giugno del 1974.

L’unico progetto mandato avanti fu l’operazione propagandistica con l’obiettivo di aiutare (politicamente ed economicamente) la stabilizzazione del nuovo governo presentandone un’immagine positiva nel paese e fuori, che se pure giovò non poco a Pinochet ed ai golpisti, non fu la determinante che ne facilitò l’ascesa alla presidenza né il suo consolidamento come Leader Supremo.

Le accuse secondo cui i rapporti sul “Piano Z” facevano parte di un’operazione congiunta della Cia e dei cileni, inoltre, si dimostrarono infondate[1], anche se alcuni ufficiali delle forze armate con cui la Cia aveva avuto contatti prima del golpe del 1973 collaborarono alla stesura del “Libro Bianco” scritto per giustificare l’abbattimento di Allende e distribuito a Washington, in Cile e in molti altri paesi europei. Nel libro si denunciava il “Piano Z” che si diceva fosse stato preparato dalla coalizione di Unità popolare di Allende negli ultimi tempi del suo governo, volto ad assassinare alcune importanti personalità politiche e militari che si opponevano al suo programma di sinistra.

La Cia, rinnovò i contatti con gli apparati di sicurezza del governo cileno, mettendo in chiaro, però, di non essere disposta a venire coinvolta nella repressione politica interna, soprattutto nel quadro di violazione dei diritti umani in cui Pinochet e il suo governo operavano.

(continua)



[1] Hinchey Report , Subject: CIA Activities in Chile, 18-09-2000, in U.S Department of State. Freedom of information act in http://foia.state.gov/Reports/HincheyReport.asp

 

 

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